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Messaggi del 06/10/2005

Messaggio N° 1651 06-10-2005 - 20:40

New Zealand Parks

Con le sue antiche foreste sub tropicali, i fiordi maestosi, frizzanti fiumi e laghi, montagne torreggianti e coperte di neve, pittoresche fattorie, ghiacciai risalenti all’era glaciale, fonti termali calde, geyser e spiagge di sabbie dorate, la Nuova Zelanda è un paese diversissimo e bellissimo.


Per capire i motivi della civilizzazione delle due isole che la costituiscono, bisogna rifarsi alla storia degli ultimi due secoli.


I Maori polinesiani raggiunsero la Nuova Zelanda all’incirca nel 800 a.c. Quest'isola fu scoperta da James Cook, che navigava alla ricerca della Grande Terra Australis, poco più di due secoli fa. Nel 1840, la Nuova Zelanda, nella Trattativa di Waitangi, diventava di sovranità della regina Vittoria d'Inghilterra, pur rimantenendo dei Maori per i diritti territoriali.


In quello stesso anno, gli inglesi costruirono la prima colonia organizzata. Una serie di battaglie tra il 1843 e il 1872 finì con la sconfitta delle popolazioni native.


La colonia britannica della Nuova Zelanda divenne un dominio indipendente nel 1907. Recentemente il governo sta cercando di risolvere le ingiustizie da lungo tempo subite dai Maori. Aotearoa che significa "la lunga nuvola bianca", come i Maori chiamavano la loro terra, è diventato il nome di un programma governativo di recupero e valorizzazione dell’antica cultura del questo popolo.


Nonostante la capitale del paese sia Wellington, per la maggioranza dei visitatori sarà la città di Auckland (la città più grande, anch'essa situata nella North Island) il punto di arrivo in questa terra delle meraviglie. Da non perdere: l'Auckland Museum, il Kelly Tarlton's Underwater World, una visita al pittoresco quartiere Parnell e il giro turistico del porto e delle isole dell'Hauraki Gulf.


L’isola del Nord si distingue per i suoi vulcani, fiumi e il lago Taupo, il più vasto del paese. L’interno dell’isola è selvaggio, con cascate, boschi, baie isolate, località termali, sciistiche o climatiche. Qui si trova Rotorua, dove ci sono i crateri con lo zolfo che danno la sensazione di essere sulla luna. Rotorua è infatti il luogo per eccellenza della cultura Maori a causa delle acque termali e dell'attivita' geotermica molto interessante soprattutto presso Waiotapu e Whakarewarewa con geysers e terrazzamenti colorati.


Nella zona termale di Whakarewarewa si trova il Maori Arts and Crafts Institute, dove si possono acquistare bei pezzi di artigianato.


Vicino al lago Taupo si possono visitare le grotte di Waitomo, grotte calcaree dove brillano miriadi di "lucciole": in realtà sono dei vermi luminosi che vivono sul soffitto di queste grotte e fanno un bellissimo effetto "cielo stellato" riflettendosi nell'acqua del fiume sotterraneo. Nel Tongariro National Park, è possibile visitare invece il Taranaki (Mount Egmont), famoso vulcano ancora attivo.


Nella South Island, invece, si trova il parco marino del Marlborough Sound, 960 chilometri di coste, con alte colline ricche di fauna, spiagge, fiordi profondi e isole. Al centro dell’isola si trova Christchurch, la più grande città di South Island dallo stile evidente britannico. L’interno dell’isola è composto da parchi nazionali e dalla catena montuosa delle Alpi. Dal porto di Wellington attraverso il famoso Cook Strait si arriva sull'isola del Sud, dopo una bellissima panoramica sui Marlborough Sounds che non sono altro che fiordi verdeggianti. Da Picton, si arriva alla famosa Golden Bay, che essendo protetta da una catena di monti che bloccano il maltempo e le tempeste, offre un clima fantastico. Le spiagge del lato est della baia sono veramente "dorate", in quanto la sabbia è formata da particelle di un bellissimo granito rosa che nell'insieme fanno un effetto ottico dorato. L'estremità nord della baia è caratterizzata da una lingua sabbiosa che si estende per 24 km ed è popolata da colonie di uccelli.


Dal villaggio di Motueka si accede ad uno dei parchi più frequentati dai turisti: l'Abel Tasman National Park. Lungo la costa est l'unico posto di particolare interesse è Kaikoura, dove tutti i turisti si recano per vedere le famose balene, capodogli nella fattispecie.


Andando verso sud inizia il panorama incomparabile dei ghiacciai in mezzo a verdi foreste pluviali. Dalla vetta del Monte Cook, il più alto del paese (3.750 m. circa), si estendono fin quasi alla costa. Dalla zona dei ghiacciai si passa al Fiordland, il profondo sud del paese, con la zona inaccessibile dei fiordi.


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Articolo pubblicato da: luc_30

Messaggio N° 1650 06-10-2005 - 20:31

Per non dimenticare

Anche l’Italia avrà il suo primo museo della Shoah, come a Washington, Gerusalemme, Londra e Berlino. A sessant’anni dalla fine del secondo terribile evento mondiale, per ricordare le migliaia di ebrei morti durante le persecuzioni nazifasciste, sarà costruito un parallelepipedo scuro con le pareti esterne coperte dai nomi luminosi delle vittime nel quartiere Nomentano a Roma.


La “struttura”, comprendente di tre piani di cui uno seminterrato, sarà alta dieci metri su 1.300 metri quadrati di base. Il progetto racchiude alcuni elementi che riportano la memoria alle drammatiche immagini che, molte volte, riappaiono in bianco e nero sui teleschermi della nostra televisione: un grande camino su un lato e una lunga rampa di accesso, simili ed evocativi del campo di concentramento di Auschwitz, all’entrata del quale compariva la scritta «ARBEIT MACHT FREI» , cioè «Il lavoro rende liberi». Questa scritta sovrastava la porta d’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz. Questo era il passaggio obbligato per i deportati. Questo era il punto d’avvio di un viaggio verso l’orrore, spesso senza ritorno.


Oggi Oswiecim (Auschwitz I) e Brzezinka (Auschwitz II – Birkenau) sono musei a cielo aperto. Auschwitz-Birkenau incute gelo e desolazione, ma anche malinconia e commozione, soprattutto osservando le baracche dove cercavano di sopravvivere i deportati o camminando su quella strada ferrata senza ritorno che termina in una piccola piazzola dove gli ufficiali e i medici delle SS decidevano le sorti dei detenuti: chi avrebbe lavorato e chi sarebbe morto in una camera a gas. Uomini, donne e bambini privati della loro dignità, mutilati, bruciati, resi oggetto di una complessa catena di montaggio che aveva come fase finale la cremazione dei loro corpi.


Questo museo non vuole copiare i sopra citati luoghi di storia, ma vuole non dimenticare i terribili eventi che hanno caratterizzato il secolo scorso: quei nomi hanno fatto la storia del nostro Paese.


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Articolo pubblicato da: GENOVESE80

Messaggio N° 1649 06-10-2005 - 20:20

Digiricetta: Sbrisolona

Digiland vi segnala il Forum
"L'arte della cucina"
per discutere di questo argomento!



La torta sbrisolona nasce come dolce contadino. Inizialmente fatta con farina gialla, nocciole e strutto, gli ingredienti si sono sempre più raffinati. Le mandorle han preso il posto delle nocciole, la farina bianca ha sostituito (solo in parte) quella gialla ed il burro viene usato al posto dello strutto.


Questi ingredienti pregiati fanno perdere alla sbrisolona il nome di “dolce contadino”, ma non ne mutano la bontà e la fragranza. Dolce tipico del mantovano viene gustata senza l’ausilio di posate... insomma provatela e mi direte!


Ingredienti:


  • 2 hg di farina 00
  • 2 hg di farina gialla
  • 2 tuorli
  • 2 hg di zucchero
  • 2 hg di mandorle già pelate
  • 1 buccia di limone grattugiata
  • 2 hg di burro
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pizzico di lievito in polvere
  • 1 bicchiere di liquore


Preparazione:
 
Lasciate ammorbidire il burro in una terrina finchè non diventa morbido.
Aggiungerci piano piano le due farine, le mandorle tritate (tenetene da parte qualcuna) e via via tutti gli altri ingredienti.
Mescolate con le mani creando tante “briciole”.
Ponete questo impasto in una teglia precedentemente imburrata e infarinata, pressate leggermente con le mani, guarnite con le mandorle rimaste e ponete in forno a 170° per mezz’ora circa (ricordate che la cottura dipende sempre dal tipo di forno).
A cottura ultimata lasciatela raffreddare, spolverizzate con zucchero a velo e…fatemi sapere!


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Articolo pubblicato da: taty67


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