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Messaggi del 26/10/2005

Messaggio N° 1667 26-10-2005 - 15:52

Università e la Riforma contestata


Studenti e professori sul piede di guerra a Roma contro le riforme della Scuola e dell'Università con un obiettivo comune: fermare il provvedimento del Ministro Moratti.


Ecco le conseguenze della nuova legge.


Con la Riforma Moratti cambiano le regole per l’assunzione dei professori e dei ricercatori universitari. Al posto degli attuali concorsi, banditi dalle Università favorendo un'assunzione localizzata - ove la "Trasparenza lascia a desiderare" secondo quanto afferma il Ministro -, viene introdotta l’ "Idoneità Nazionale" quale presupposto, basato su procedure di valutazione comparativa, per la successiva chiamata al ruolo di professore e/o ricercatore.


Viene inserita nell’ambito universitario la figura del Ricercatore a tempo determinato , la cui attività è totalmente diretta alla ricerca. Si consentirebbe così ai giovani l'ingresso nel mondo universitario con una formazione professionale elevata a tutto vantaggio del Paese, delle Università  e di tutti i sistemi a essi connessi.


Tale figura viene introdotta come conseguenza del fatto che molti ricercatori non riescono ad avere accesso  all’insegnamento e quindi a una vera carriera universitaria. Ai ricercatori verrà affiancato un professore associato con il compito di giudicarne l’operato al fine di valutare, attraverso un esame, quell'idoneità che permetta loro di insegnare con il titolo di “professore aggregato”.


Altra disposizione contenuta nella legge è la possibilità per l'università di assegnare posti di Professore Ordinario o Associato a studiosi italiani emigrati all'estero attuando di fatto quel rientro dei cervelli tanto auspicato.


«Questo fondamentale provvedimento – secondo quanto ha detto il Ministro Moratti - completa la nostra azione di rinnovamento dell'Università e porta il sistema universitario italiano al livello dei Paesi più avanzati. Vorrei riassumere i punti qualificanti del provvedimento, tutti a favore dei giovani. Anzitutto, con le idoneità nazionali abbiamo riportato serietà e trasparenza nel reclutamento dei docenti universitari, evitando il ripetersi di fenomeni di localismo, di clientelismo e di baronie; abbiamo definito un maggiore impegno dei docenti nella didattica a favore degli studenti; abbiamo previsto un aumento del trattamento economico complessivo dei docenti in base ai maggiori impegni di didattica e di ricerca e dei risultati conseguiti; abbiamo allargato la base dei giovani ricercatori,che potranno entrare nelle università grazie a un sistema che premia il merito e l'impegno; attraverso la chiamata diretta abbiamo dato la concreta possibilità ai più qualificati studiosi impegnati all'estero di inserirsi nel sistema universitario italiano; abbiamo creato un maggiore raccordo con il mondo produttivo attraverso le cattedre convenzionate e le convenzioni di ricerca».


Sempre secondo  Letizia Moratti «la riforma dello stato giuridico e del reclutamento dei docenti universitari e dei ricercatori si aggiunge alle riforme già realizzate dal Governo. Evidenziando  in particolare il rafforzamento del sistema di valutazione della ricerca, attraverso il quale per la prima volta viene valutata anche la ricerca universitaria, e il nuovo sistema di finanziamento delle università non più basato sul solo numero degli iscritti ma anche sulla qualità, sul merito e sui risultati inclusi quelli della ricerca».


Sta di fatto che studenti, ricercatori e professori hanno protestato e continuano a protestare bruscamente contro la maggioranza di Governo e questa legge ritenuta disastrosa per la Scuola e l'Università.


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