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Messaggi del 15/11/2005

Messaggio N° 1690 15-11-2005 - 20:54

CRASH - CONTATTO FISICO

Finalmente un gran bel film!
Quanto razzismo esiste in America? E quanto i gruppi discriminati  sono a loro volta discriminanti nei confronti delle altre etnie? I cattivi sono solo cattivi? E i buoni? Meritano il paradiso sempre e comunque?
Da queste cinque domande si potrebbe partire per raccontare "Crash" primo film di Paul Haggis regista, già in odore di
Oscar come sceneggiatore di "Million dollar baby".
La trama inizialmente è un po' ostica da seguire perché vengono presentati i personaggi, apparentemente non collegati
fra loro, con in rilievo i difetti (Matt Dillon il razzista; Sandra Bullock la moglie agiata del procuratore distrettuale, acida e sempre arrabbiata; Trandie Newton, bellissima consorte di un regista di colore, che non capisce l'odio razziale di cui il marito è stato vittima fin dalla nascita; Don Cheadle poliziotto nero apparentemente incorruttibile; Ryan Philippe giovane agente bianco contrario al razzismo e alla discriminazione; Brendan Fraser il procuratore distrettuale disposto a tutto per accattivarsi i voti dell'elettorato di colore) e gli episodi in cui si rendono odiosi.
Grazie a diversi "incidenti", nel secondo tempo del film, conosciamo i personaggi per intero e tutto ciò che avevamo pensato fino a quel punto viene azzerato: i buoni mostrano i loro lati negativi, i cattivi hanno modo di riscattarsi. Sembra che il regista voglia lanciare un segnale molto chiaro: solo di fronte agli  "incidenti" (stradali o della vita) le persone si rivelano per quello che sono.
Ottimo il cast. Gli attori, dai più noti a quelli meno conosciuti, sono tutti all'altezza dei ruoli che incarnano.
Sconvolgente l'immagine degli Stati Uniti che ne viene fuori. Il film è ambientato a Los Angeles, ma estendibile a tutta
la nazione, con quartieri che i bianchi non possono frequentare e viceversa per i neri. Non è un film che prende le parti di un'etnia a scapito di un'altra, in questo è estremamente democratico, non si abbandona al pietismo, ma mostra brutalmente come la differenza la facciano sempre e comunque gli esseri umani, singolarmente, nei momenti estremi.
Bello e intelligente, da vedere.
suede68


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