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Messaggi del 24/01/2006

Messaggio N° 1732 24-01-2006 - 16:20

Mauro Repetto... dove sei??


Mauro Repetto... dove sei?? Jolly Blue la sala giochi che per noi era un non so cosa forse una seconda casa” (Mauro Repetto e Massimo Pezzali)



C’era una volta Mauro Repetto. Repetto chi?
Repetto, l’anima oscura degli 883, l’alter-ego del vampiresco (ora non più, dopo l’intervento dell’odontoiatra) Max Pezzali.

Nato a Genova il giorno di Santo Stefano del ’68, Repetto incontra Pezzali al liceo. Nel libro scritto da Max Pezzali "Stessa storia stesso posto stesso bar" si narra che Repetto sia divenuto compagno di banco di Pezzali per scelta dei docenti che cercavano in tal modo di arginarne la vivacità: la leggenda vuole che Mauro e Max realizzassero spesso lavori di gruppo che poi venivano esposti alla classe dal più compito Pezzali, mentre Repetto animava la presentazione con saltelli da un banco all’altro. Nasce così il più famoso duo musicale italiano degli anni Novanta.

Max e Mauro compongono il pezzo “Live in the music” che inviano a Radio Deejay. Vengono chiamati a partecipare al programma musicale più in voga all’epoca, “1-2-3 Jovanotti”, dove si presentano con il nome “I Pop”, nome scelto all'ultimo momento da Claudio Cecchetto. Nel ’91 incidono il demo di “Non me la menare” e ne lasciano una copia a Cecchetto. Con questo singolo esordiscono al “Festival di Castrocaro”.
Nel ’92 esce il primo album “Hanno ucciso l’uomo ragno” contenente il singolo omonimo.

Balzano in brevissimo tempo al primo posto delle classifiche di vendita e vincono il Telegatto come gruppo rivelazione dell’anno. Nel ’93 escono con il secondo album che ribadisce il successo dell’esordio.
La coppia entra in crisi e Repetto lascia gli 883, poi avvia un progetto da solista pubblicando la canzone “Alle 3” (successivamente rinominata "Voglia di coscie e di sigarette") di cui vi propongo le prime strofe:
Alle 3 Yee rosse tendine, menu a prezzo fisso, vestite bianche con gli occhi a nocciola, entro, mi siedo, mi guardano in tre, due con l'anello una c'ha il bandana,
Collabora anche con Francesca Touré alla realizzazione dell’Lp, musicassetta e CD “Zucchero filato nero”.
Quindi si trasferisce negli Stati Uniti per apprendere l’arte della regia cinematografica e a quanto mi risulta nel 1998 scrive e realizza il cortometraggio “Point Mort”.
Il dramma della durata di 8 minuti è stato prodotto dal CLCF.
In un’intervista Pezzali ha rivelato che Repetto è sposato e vive a Parigi. Si narra che lavori a Eurodisney (e che sia vesta le parti del pupazzo di Pippo di Walt Disney).

Secondo Pezzali Repetto non si sentiva più a suo agio e questo ha portato allo scioglimento del duo.
In effetti Repetto partecipava alla scrittura dei testi ma la sua presenza sul palco era impalpabile, se non fosse per i modi da forsennato con cui si agitava.

Repetto si riscattava alla grande nei video. Nel clip di “Nord sud ovest est” è il latin lover che conquista, cucca si diceva ai tempi, tutte le messicane, mentre Pezzali va rigorosamente in bianco.

Ma perché Repetto avrebbe dovuto lasciare una gallina dalle uova d’oro quali erano ai tempi gli 883? E’ più credibile l’ipotesi che qualche dirigente della casa discografica abbia fatto capire a Pezzali che Repetto gli stava mangiando soldi pur non facendo nulla.
In realtà il contributo di Repetto non aveva eguali.


Egli contribuì in maniera determinante alla stesura di pezzi che costituivano (e tuttora costituiscono) delle vere lezioni di vita.


Mi limito ad un paio di esempi, lasciandovi l’onere e l’onore di rispolverare la vostra copia dei primi due cd (o le ristampe del '99) e di verificare voi stessi.
“Dimmi cosa fai quando stai con lei mette le cassette di Masini lei poi ti racconta i suoi casini roba che se non facevi il romantico lei magari ti diceva facciamolo” (6 1 sfigato)

“Quando ti alzi a mezzogiorno - S’inkazza quando a casa non sei mai - S’inkazza quando invece ci stai sempre - S’inkazza devo pulire te ne vai - S’inkazza” (S’inkazza)

Altri tempi, altra musica. Quanto ci manca Mauro Repetto.
Voi cosa ne pensate? In questo ultimi tempi l'argomento è riaffiorato dopo una comparsata dello stesso Mauro in radio nel forum di Macchianera. Aspetto vostri commenti.Ciao a tutti. -ACE- (fonti: ricerche in rete, "Stessa storia, stesso posto, stesso bar")
di: acerblog

Messaggio N° 1731 24-01-2006 - 11:16

Vendita farmaci, la proposta della Coop



La grande distribuzione sta facendo sul serio. Cerchiamo di capire quali sono i termini della proposta di legge sulla liberalizzazione dei farmaci.

Farmaci al supermercato, sono mesi che se ne sta parlando. C’è chi dice che sarebbe un disastro perché il consumo di farmaci va controllato da esperti (i farmacisti), chi invece pensa che sarebbe il modo migliore per abbassare i prezzi, soprattutto di quei farmaci che vanno per la maggiore.

Da una decina di giorni è partita la campagna Coop, una raccolta di firme per presentare in parlamento una proposta di legge che mira a liberalizzare il mercato. Secondo Coop i prezzi dei farmaci nella grande distribuzione potrebbero scendere in maniera considerevole, con percentuali variabili da prodotto a prodotto, tra il 25 e il 50%.

Cerchiamo allora di capire quali sono i termini della proposta di legge sulla liberalizzazione della vendita dei farmaci senza obbligo di prescrizione (SOP) e da banco (OTC).

Prima di tutto non si parla di tutti i farmaci ma solo di quelli non soggetti a ricetta medica, le cui confezioni esterne recano il bollino di riconoscimento.
La proposta chiede che gli esercizi commerciali abbiano titolo di vendere queste categorie di farmaci durante l’orario di apertura dell’esercizio commerciale, in una parte della sua superficie ben definita e distinta dagli altri reparti e con l’assistenza di un farmacista abilitato all’esercizio della professione.

Al fine di non stravolgere notevolmente le modalità di vendita dei farmaci non sarà possibile istituire concorsi e operazioni a premio, vendite straordinarie e sotto costo.

La questione è molto importante, soprattutto per le tasche dei cittadini. Secondo un’indagine condotta dal Censis, per conto dell’Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione (Anifa), quasi 8 italiani su 10 utilizzano farmaci da banco senza prescrizione. Il 76,3 per cento degli intervistati ha infatti dichiarato di aver preso un farmaco vendibile senza ricetta l’ultima volta che ha sofferto di un piccolo disturbo come mal di testa, mal di schiena, problemi intestinali, raffreddori o tosse.


di: La dea dei venti


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