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Messaggi del 19/04/2006

Messaggio N° 1817 19-04-2006 - 19:18

Le liti coniugali fanno male al cuore delle donne



Tutte le persone che si sposano sognano di avere un matrimonio felice, il che, purtroppo, non sempre avviene. Sempre più spesso le coppie si separano e si calcola ormai che una su due è destinata al fallimento.

Altre volte la fine di un matrimonio arriva perfino con la morte provocata del partner, per mano del 'consorte', che evidentemente ha scelto di non condividere la sorte fino in fondo con la persona che ha sposato. Per cui ci si chiede: ma come si fa ad arrivare ad un odio tanto violento nei confronti di una persona, dopo aver provato, sempre per lei, l’opposto sentimento dell’amore?

Le ragioni sono svariate e disparate.
La prima è che il matrimonio è una istituzione dinamica ed in continua trasformazione, il che significa che cambia nel corso del tempo e con lei cambiano le persone in essa coinvolte. Del resto, ci sono anche coppie molto felici, che restano insieme tutta la vita, con grande soddisfazione di entrambi.

Il problema riguarda tutti coloro che hanno fatto questa scelta, della quale sono insoddisfatti ed anzi la considerano la rovina della propria vita. Ma allora questo costituisce un rischio così alto, perché ci si continua a sposare oggi?

Se lo chiedete a chi si sposa, vi sorprenderete nel sentire risposte di questo genere: si ricevono di bei regali, si fa una bella festa, volevo avere una casa tutta mia, potevo avere quindici giorni di ferie in più, volevo far contenta la mamma… E così via


Litigare in famiglia fa male soprattutto alle donne, tali liti provocano infatti ispessimento delle coronarie, diminuzione del flusso sanguigno e aumento del rischio di arteriosclerosi. È il risultato di uno studio realizzato da uno staff di psicologi americani dell’università dello Utah.

Secondo Tim Smith,il capo dei ricercatori, un matrimonio infelice per un qualsiasi motivo rappresenta un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Se in casa si respira aggressività, ne risente la salute del cuore.

Lo studio, durato dal 2002 al 2005, ha coinvolto 150 coppie sposate, reclutate con un annuncio sui giornali: uno dei due coniugi doveva avere fra i 60 a i 70 anni, l’altro poteva essere più vecchio o più giovane di soli cinque anni. Nessuno doveva aver già sofferto di malattie cardiovascolari né assumere farmaci ad hoc.
Per misurare il livello di aggressività coniugale, l’équipe di ricercatori ha chiesto a ogni coppia di scegliere un tema che nella vita di tutti i giorni accendeva i contrasti: soldi, figli, vacanze, faccende e doveri domestici. E di discuterne per almeno sei minuti, uno di fronte all’altra attorno a un tavolo, mentre venivano filmati. Gli psicologi si sono concentrati su alcune frasi chiave che esprimevano aggressività, dominio sull’altro o sottomissione. Mariti e mogli sono stati sottoposti, due giorni dopo il confronto, a una Tac del torace per scoprire un’eventuale calcificazione delle coronarie, segnale del pericolo di attacco cardiaco.

Queste arterie sono risultate con le pareti ispessite e, dunque, più a rischio nelle donne aggressive o sposate a uomini aggressivi: insomma, quando la coppia non riusciva più a comunicare senza litigare.
Un clima che, invece, non rappresenta un fattore di rischio per l'uomo. Quest'ultimo è infatti più vulnerabile alle malattie cardiovascolari quando cerca di dominare la moglie o ne è sottomesso durante le discussioni. “Essere in disaccordo è inevitabile,ma il modo in cui si discute è fondamentale per la salute del cuore”.

di: ladeadeiventi


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