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Messaggi del 21/04/2006

Messaggio N° 1822 21-04-2006 - 21:56

Provenzano: «Sono nullatenente»

Il capomafia ha risposto solo alle domande su dati personali e si è avvalso della facoltà di non rispondere a proposito delle indagini
Bernardo Provenzano si è definito nullatenente e ha detto di aver frequentato solo la prima elementare.

Alla domanda se è sposato, il capomafia ha risposto: «Nel mio cuore si». Sono le poche cose che il boss ha detto durante l'interrogatorio nel carcere di Terni. Il padrino ha infatti risposto solo alle domande dei pm su dati personali e si è avvalso della facoltà di non rispondere per quanto riguarda le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone e dai sostituti Marzia Sabella e Michele Prestipino. Provenzano era il convivente di Saveria Benedetta Palazzolo dalla quale ha avuto due figli, Angelo e Francesco Paolo, che sono nati durante la latitanza. La coppia è rimasta in «clandestinità» fino alla primavera del 1992 quando la donna insieme ai figli è tornata a Corleone.


BUONE CONDIZIONI DI SALUTE - Il boss è stato visitato in carcere dal medico dell'istituto di pena che lo ha trovato in buone condizioni di salute. Il direttore del carcere ha inoltre consegnato ai magistrati palermitani una relazione sui primi giorni di detenzione di Provenzano a Terni, che trascorre in isolamento, dalla quale emerge che il boss non è stato mai contestato da altri detenuti.

di: arypenitenziary

Messaggio N° 1821 21-04-2006 - 21:45

Cellulari anche in aereo, l’Italia si prepara

L’ultima oasi senza trilli destinata a sparire. Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia verso il sì...




Pace addio. Anche a diecimila metri di quota. Anche nell’unico regno del silenzio rimasto finora inviolato. L’inseparabile telefonino sta per diventare tale persino per chi viaggia in aereo. Il primo via libera a tenerlo acceso in volo (fasi di decollo e atterraggio tassativamente escluse) è atteso a breve negli Stati Uniti. Poi, a effetto domino, saranno i Paesi europei ad autorizzare il trillo libero a bordo: la Francia è a buon punto con la sperimentazione; la Gran Bretagna sta tarando il modello; l’Italia (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) è al lavoro per presentare le linee guida agli operatori entro fine anno. E mentre milioni di uomini d’affari e telefonino-dipendenti già assaporano l’ebbrezza di quattro chiacchiere tra le nuvole, associazioni dei consumatori e salutisti sono già sul piede di guerra per scongiurare quello che già definiscono l’ennesimo funerale della privacy.

La battaglia per il roaming è tra i big del cielo. Da una parte c’è Airbus con Siemens, dall’altra Boeing con Qualcomm. La sfida: far passare il segnale dall’aereo a terra, attraverso un satellite, senza interferire con le apparecchiature di bordo. Il business: riuscire a sedurre entro il 2010 cento milioni di utenti, per un fatturato che per la sola Europa supererebbe i due miliardi di euro. Compagnie e operatori sono pronti a «decollare» entro fine anno. Ma il sistema diventerà popolare solo entro il 2008. Con un costo di circa 3 dollari al minuto. Alle telefonate seguiranno sms, connessione a internet e in futuro anche videochiamate.

Più che le tecnologie, sono le autorizzazioni degli enti di controllo del volo a frenare la corsa alla cell-chiamata tra le nuvole. Per questo gli occhi sono puntati sull’annunciato via libera dell’americana Federal aviation administration e sui regolamenti applicativi adottati. Circa un anno fa la Faa ha incassato lo stop dell’Fbi, del dipartimento di Giustizia Usa e dell’Homeland security americana per i rischi legati al terrorismo: «Un cellulare può essere usato per coordinare attacchi, dirottare un volo o innescare un esplosivo». Ma non solo. L’Fbi ha sottolineato anche i rischi di ordine pubblico: «L’uso eccessivo dei telefonini può causare risse tra i passeggeri».

Dalle pagine del Financial Times anche il massimo guru pro globalizzazione, l’economista Jagdish Bhagwati, mette in guardia dal rischio trillo libero per la privacy. «Una follia», la chiama lui. Alla quale il rimedio più efficace siamo noi. Con le nostre azioni collettive e legali. Perché se si difende il diritto al sonno di chi abita vicino a un aeroporto, perché mai non si dovrebbe tutelare quello a viaggiare tranquilli in un ambiente ristretto come un aeroplano?

Insomma, la proiezione della sindrome Pendolino-Milano-Roma a diecimila metri di quota—con l’imprenditore del posto 27A che detta a voce alta una lettera alla sua segretaria e la ragazza del 27E che racconta al fidanzato quanto sia bello il Sahara visto dall’alto — spaventa quasi più delle interferenze dei cellulari con le apparecchiature di bordo. Lo sa bene Daniele Carrabba, direttore centrale Regolazione tecnica dell’Enac, che sta lavorando alla circolare che contiene le linee guida per autorizzare l’utilizzo del cellulare a bordo («sarà pronta entro dicembre, poi partirà la sperimentazione»). Spiega: «Prendiamo un volo con 300 persone, pensate se anche solo la metà di loro dovesse decidere di parlare nello stesso istante al cellulare: un inferno. Ecco perché la circolare definirà ogni cosa». Il numero delle persone che possono chiamare insieme, i decibel complessivi da non superare. «E sia chiaro: cellulare spento durante atterraggio e decollo, le fasi più delicate».
Va oltre l’associazione dei consumatori Codacons che, dopo la battaglia in difesa della privacy in treno, è pronta a far rispettare il diritto al viaggio tranquillo anche tra le nuvole. «Per chi decide di tenere il cellulare acceso vibrazione obbligatoria al posto della suoneria, file riservate o ancor meglio uno spazio chiuso a bordo dei voli più spaziosi», afferma il presidente Carlo Rienzi sulla scia di quanto indicato dall’economista Bhagwati. «Se poi una compagnia decide di far pagare una quota aggiuntiva per il servizio, ben venga. Fondamentali sono però controlli e sanzioni per i trasgressori». In nome della sicurezza ma anche del diritto al silenzio.


di: arypenitenziary

Messaggio N° 1820 21-04-2006 - 21:17

25 Aprile in ricordo di tutti!!!!!!



E' una bella giornata di maggio il primo sole saluta le pianure dell'emilia o della puglia , è solo una giornata di sole, Maria stende il bucato e i bimbi giocano nell'aia tra polli e piccoli giocattoli in arte povera fatti dalla maestria di mani esperte che hanno il sapore della terra.

Nicola è lì, 18 anni pantaloni sdruciti camica sbottonata l'aria di un ragazzo che conosce le feste di paese e il sorriso di Anna la sua morosa, gente tranquilla che con il sudore della fronte portano avanti quel fazzoletto di terra appartenuto al padre e al nonno per sbarcare una vita che nelle grandi citta ha il vento dell'ideologia fascista, un vento di battaglie gloriose e di termini come patria onore e coraggio.

Un carabiniere in bicicletta arriva nella fattoria e porta un cartoncino giallo, sul quale Nicola legge a fatica che è stato chiamato per difendere i confini della sua patria, in nome di un ideologia che forse nemmeno condivide, o che forse è solo piu grande di lui.

Tra lacrime, addi e il sacco con dentro pochi indumenti e con il cuore tra le mani, Nicola sale su di un treno che lo porterà verso una caserma verso un qualcosa che ancora deve capire, ma durante il lento viaggio guarda i campi di grano i pastori e le mandrie lasciate a pascolare, e pensa che la sua vita è quella , in quella terra tra quelle persone.

Lo ritroviamo di li a qualche giorno tra camerati in divisa e con la faccia spavalda dei vent'anni e i colori del Tricolore marchiati nel cuore presenti come le insegne del suo battaglione il 7° Bersaglieri, La Folgore, L'Ariete.

All'inizio nn riusciva a capire termini come ONORE PATRIA GLORIA, parole che nella sua mente suonavano strane, ma in cui ritrovava una certa emozione, un'appartenenza che lo accomunava a tanti giovani come lui, parole che avevano qualcosa di familiare........ qualcosa di suo padre.

Una nave da trasporto truppe lo accompagna attraverso il mediterraneo in un altro paese di cui ha solo sentito il nome "Egitto", ma di cui ignora ogni cosa, perche lui sà che li esiste il nemico che offende la sua Patria e che lui ha l'Onore e Obbligo di fermare.

Suo padre gli ha insegnato che come uomo lui ha poche ricchezze, un pezzo di terra, gli attrezzi del sudore e della fatica, la speranza che il buon Dio gli dia sempre un tempo favorevole, l'amore per quella terra, il sorriso di Maria la sua sposa che tra mille affanni ha cresciuto Nicola, Matteo e Francesca, e la sua parola...che ha come garanzia suprema il suo onore.

Ragazzi cresciuti nella consapevolezza che l'unica vera forza dopo la Fede era la Famiglia l'Onore e la Patria.

Ed eccoli li, tra sabbia e caldo contro ragazzi della loro età con gli stessi principi ma con una diversa divisa, a fronteggiarsi in una guerra senza quartiere, lui è sopraggiunto assieme a pochi altri camerati per rinforzare le forze italiane, ragazzi male armati ma con un coraggio unico un cuore gonfio d'amore per l'ITALIA , la loro patria la loro terra battuta dal sole e dal sudore delle fronti in un vivere quotidiano tra i profumi della campagna e le vesti di una morosa mossi dal vento caldo del sud.

Questi i pensieri di quei ragazzi pronti al sacrificio perche i loro cari e le genti avvenire avessero una vita migliore.


Tra gavetta e moschetto, tra pensieri tristi e dolci ricordi, tra paura e coraggio arriva la battaglia finale, in una notte un inferno di fuoco si rovescia sui ragazzi italiani che tra paure, coraggio e forza riusciranno a dare di loro il massimo.... la vita. Una vita data in nome di quegli ideali usciti dalla terra dalle loro fattorie dai loro cuori di ragazzi semplici, tra pallottole e sangue tra paura e coraggio tra valore e morte, combatteranno in nome di quel paese che è l'unica loro fonte di vita l'unico valore reale l'unico orgoglio che li accomuna, al punto tale che anche le forze nemiche, dopo un immane e sanguinosa battaglia, diranno di loro con profonda ammirazione:


"da Radio Cairo" "...in modo particolare la divisione Folgore, che ha resistito al di là di ogni possibile speranza" , "Dobbiamo inchinarci davanti ai resti di quelli che furono i leoni della Folgore...", "Gli ultimi superstiti della Folgore sono stati raccolti esausti nel deserto. La Folgore è caduta con le armi in pugno".

Questi erano i nostri ragazzi morti tra sabbia, sangue e valori di patria

E che dire dell’ultimo messaggio radio della divisione corazzata Ariete? "Carri nemici fatta irruzione a sud dell’Ariete, con ciò Ariete accerchiata. Trovasi circa 5 km nord-ovest Bir el Abd. Carri Ariete combattono"..
Cuori contro corazze, audacia contro acciaio, valore umano contro la potenza delle macchine. Queste le armi con cui si batterono ad El Alamein i "ragazzi della Folgore"!!!!!

Oggi ricorre l'anniversario del 25 aprile, data storica di un epoca che ha segnato tutti i popoli che ne han fatto parte, tutti i militi di entrambi gli schieramenti di tutte le fazioni, perchè il solo pensare di diversificare il valore di quegli uomini, il solo voler cercare di dimenticare il loro ultimo slancio di vita urlando il nome dell'ITALIA, sarebbe la maggiore vergogna di cui un popolo potrebbe macchiarsi.


Il valore mostrato sui campi di battaglia dei ragazzi italiani in armi, di ieri, di oggi e di domani, merita il massimo rispetto da parte del paese per il quale sono pronti a dare il bene piu importante che posseggono... i loro sogni , le loro giorie, le loro speranze ...la loro vita.

I miei pensieri vanno a tutti quei ragazzi ma in particolar modo a quelli di El Alamein!

di: il.corsaro.nero

Messaggio N° 1819 21-04-2006 - 21:06

Madonna in croce, l'ultima provocazione

Sarà issata sul palco legata su due grandi assi di legno tempestate di cristalli preziosi. C'è anche una data italiana, a Roma in agosto.





Inchiodata a una croce gigante: così arriverà sul palco Madonna nel nuovo tour mondiale, che toccherà anche l'Italia con uno show previsto a Roma per il 6 agosto.
Abituata agli scandali, Louise Veronica Ciccone, lo è da sempre, dai tempi di Like A Prayer o di Erotica. Negli ultimi anni sembrava essersi trasformata in mamma e tranquilla signora domiciliata nella campagna inglese.
Ma ora la Material Girl sembra essere tornata alle abitudini di un tempo, quando gli choc erano il suo pane quotidiano, quello su cui ha costruito buona parte della sua fama.

Non a caso il prossimo tour si chiamerà Confessions Tour. Secondo indiscrezioni, Madonna sarà issata su palco legata a una gigantesca croce, tutta tempestata di cristalli Swarovski. Un'immagine che già fa discutere e che non mancherà di suscitare critiche e polemiche negli ambienti cristiani, che non hanno mai guardato con particolare simpatia alla cantante, tanto più dopo la sua sbandierata conversione alla kabbalah. Per quanto riguarda l'Italia, è partita proprio in giornata la prevendita dei biglietti per il concerto di Roma.

di: arypenitenziary


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