Creato da: Blog_Magazine

Blog Magazine

Il Blog Ufficiale della Community di Libero

Area personale

- Login

Cerca in questo Blog

 
trova
 

Archivio messaggi

  << Giugno 2006 >>  

Lu Ma Me Gi Ve Sa Do

       1   2   3   4 
 5   6   7   8   9   10   11 
 12   13   14   15   16   17   18 
 19   20   21   22   23   24   25 
 26   27   28   29   30     

Guarda le immagini del Mese

I miei Blog Amici

Leggi e diffondi

Scrivi anche tua.gif
 
Citazioni nei Blog Amici: 397

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.

RSS (Really simple syndication) Feed Atom

BlogMagazine

Top 100 Italia di BlogItalia.it e Technorati

Cunctator

Free Hit Counter Code

Messaggi del 14/06/2006

Messaggio N° 1870 14-06-2006 - 19:03

Franco Neri, cabarettista per colpa della mamma

Ebbene si, dietro ad un grande uomo, c'è sempre una grande donna (nel suo caso la mamma).



 
Franco Neri era un imitatore, tra l'altro molto bravo a riprodurre le voci dei personaggi famosi; Lino Banfi e Robert De Niro sono i suoi cavalli di battaglia.
Un giorno, sua madre, stanca di sentire mille voci provenire dalla camera di Franco, lo apostrofò testualmente: "Franco, oh Franco, se non la finisci invece di mille voci ti faccio sentire i miei millepiedi sul sedere".
E fu cosi che accantonata la carriera di imitatore, dopo una serata di Cabaret in un locale di Torino, decise di tentare la strada nel variegato momdo della comicità teatrale. Il debutto non fu dei migliori e allora prese a lavorare sui testi, raccontando in chiave comico-ironica, le diversotà di cultura tra il Nord ed il Sud.
E si sa che, scherzando scherzando, si dice la verità...
 
Il nostro amico Franco si presenta oggi al grande pubblico dopo una gavetta ventennale, che parte dalle pietre miliari della comicità italiana, quali "AL BAR DELLO SPORT" con Lino Banfi 1983 e DRIVE IN 1985; ma è solo negli anni '90 che esplode la sua vena comica, con apparizioni nei piu famosi varietà televisivi e culminata con la conduzione di STRISCIA LA NOTIZIA dell'anno scorso.
Coronano la sua carriera 4 premi importanti ai FESTIVAL DELLA RISATA
 
"FRANCO, OH FRANCO" è il suo ultimo spettacolo, uno spassoso viaggio attraverso il tempo, i costumi e le culture della nostra bella Italia; un viaggio che è anche il suo, dalla Calabria al Piemonte e della sua famiglia, modesta e carica di speranze e buona volontà.
 
Lo spettacolo è aperto a tutti, la sua comicità non ha età ne ranghi sociali, i suoi testi presentano uno spessore fuori dai canoni normali della comicità e qualche volta fanno anche riflettere...
Lo potete vedere nei piu importanti circuiti teatrali d'Italia
 
In esclusiva su Libero Mercoledi 21 giugno potete farvi 4 risate con lui in videochat

Messaggio N° 1869 14-06-2006 - 10:59

GENERATION

Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia ad una generazione, quella di noi nati agli inizi degli anni '80 (anno più, anno meno), quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.


Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il referendum per l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali d’Italia '90. Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.


Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice.


Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a
colori.


Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.


Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stati gli ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3+2.


Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione). Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon. Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.


Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e quelli per cui non gli costa niente licenziarci. Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos'è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.


Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero.


Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in. Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta.


Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto. Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare."), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l'Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore. La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme.


La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82, e che ci viene un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l'Italia di quest'anno è la favorita.


L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in vacanza 15 giorni. L'ultima generazione degli spinelli.



Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e
senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista. No avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti.


Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale.


Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!



Mangiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l'aceto.


Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E le ragazze si importunavano inseguendole per toccar loro il sedere e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat dicendo :) :D :P

Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.


Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!


scritto da kricetta

Messaggio N° 1868 14-06-2006 - 10:41

Jack la SQUARTATRICE!!!


Jack lo Squartatore non era un uomo. Sconvolgente la notizia avvalorata dalle analisi del Dna contenuto nei resti di saliva presenti sul retro dei francobolli delle lettere che il serial killer inviava  per provocare Scotland Yard.


A 118 anni dai fatti lo studio del Dna dello Squartatore è stato reso possibile da una nuova tecnica utilizzata dall'Università di Brisbane, meglio conosciuta dagli scienziati come Cell-Track ID, che permette di amplificare per centinaia di volte le tracce del Dna residuo su superfici vecchie più di un secolo , aumentandone il livello di leggibilità. Questo  processo è stato  applicato a quei pochi resti di saliva rilevati sulle affrancature delle lettere usate dall'assassino  ei risultati hanno aggiunto nuovi elementi al caso.


Agli scienziati è bastata una sola cellula per stabilire una serie di notizie sull'identità del serial killer, laddove anche le tecnologie già in possesso dell'Fbi hanno bisogno di un campione 200 volte superiore.

L'equipe di scienziati ha spiegato che la prova assoluta dell'identità di Jack lo Squartatore ancora manca, perché anche se è possibile risalire al sesso e ad altre informazioni sull'individuo, non è possibile trovare un nome certo".

Dunque, niente nomi anche se, a questo punto, Jack lo Squartatore potrebbe addirittura essere quella Mary Parcey che, tempo dopo il quinto ed ultimo delitto del mostro dell'East End, uccise con modalità similari la moglie dell'amante per finire a sua volta sulla forca
.


scritto da sigurros2

Messaggio N° 186714-06-2006 - 09:32

A Beatles Day in the life...

Come ogni anno l'associazione dei Beatlesiani d'Italia ha organizzato ieri a Brescia il Beatles Day e per il secondo anno consecutivo ci sono andata. 
Principalmente come fan dei miei fratelli che, con due amici (tra cui il mitico FaMinore), si esibivano sul palco... ma anche come beatlemaniaca di vecchia data.
Qualcuno l'altra sera mi ha detto: "Ma i Beatles sono datati".


Saranno anche datati - secondo m'è c'è roba dell'anno scorso che lo è molto di più - ma è stato bello vedere ancora una volta come ci siano fans dei Fab Four di tutte le età e di tutti i tipi. In effetti c'era un mix di musicisti e pubblico davvero incredibile.
"Vecchi" appassionati, che erano in prima fila al famoso concerto italiano del '65, ventenni che hanno scoperto i Beatles per caso qualche anno fa e che sono diventati dei fans sfegatati che citano con precisione asburgica titoli, album e date; trentenni e quarantenni "d'assalto" che erano troppo piccoli allora per averli visti live ma che sono comunque cresciuti "a pane e Beatles"; nonni che allora li consideravano dei "sovversivi" ma che dopo tutti questi anni li associano a un passato di cui hanno un buon ricordo.

Per tutto il giorno, su tre diversi palchi, si sono avvicendati gruppi musicali che hanno suonato Beatles all'impazzata. Chi meglio e chi peggio. Chi in perfetta tenuta Beatles, chi un po' smandrappato, chi addirittuta in calzoncini stazzonati e maglietta dei Pearl Jam (quello l'avrei tirato giù dal palco a pedate, e non per la maglietta...).
Ci sono stati momenti davvero belli, altri in cui mi sono chiesta che cosa diavolo stessero suonando...

Mi sono commossa smodatamente quando il gruppo dei miei fratelli ("The Triflers", per la cronaca) è salito sul palco e, dopo aver dedicato l'esibizione a un grande e caro amico e componente del gruppo, che purtroppo da molto tempo non è più con noi, ha attaccato a suonare.
Sono stati bravissimi e il groppo di emozione si toccava quasi con mano. Il pubblico l'ha sicuramente sentito e ha applaudito forsennatamente.
Io piangevo nascosta dietro gli occhiali da sole e dietro la videocamera... 
E' stato bellissimo :-)

"All this places have their moments
With lovers and friends I still can recall
Some are dead and some are living
In my life, I've loved them all"

scritto da: welly


<< Giorno prec. Giorno succ. >>

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963