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Messaggi del 22/06/2006

Messaggio N° 1879 22-06-2006 - 12:36

Referendum: che vinca il buon senso.

Ci ritroviamo a due mesi, e poco più, dalle elezioni politiche che hanno dato vita ad un nuovo cammino di rivalutazione del nostro paese, sia da un punto di vista strettamente sociale e civile, sia per ciò che concerne il ruolo che l'Italia può e deve ricoprire in Europa.
Ci ritroviamo con un nuovo governo, un nuovo premier, un nuovo Presidente della Repubblica, garante e super partes, com'è giusto che sia, indipendentemente dai suoi trascorsi politici.

Eppure l'opposizione continua a ricercare falle nei programmi dell'Unione.
Eppure continua ad arrampicarsi sugli specchi, dimenticando di avere il dovere di fare politica.

Il Leader della CDL, dapprima appellandosi all'illegittimità del governo Prodi, e successivamente, coadiuvato nella sua opera di annullamento dell'attuale governo dai suoi alleati intenti a colpire ogni frase, affermazione, idea fatta trasparire dai ministri del Professore, non ha ancora assunto un ruolo decisivo in quella che avrebbe dovuto essere un'opposizione costruttiva.
___
Non si può e non si deve non tener conto che il malgoverno di destra, durato 5 anni, ha provocato conseguenze che, difficilmente, potranno essere risolte in breve tempo.
Un'Italia, questa in cui viviamo, crollata nel sistema economico e sociale, priva di ogni tipo di tolleranza e di civiltà, un paese che mette a repentaglio la vita di migliaia di soldati in inutili guerriglie mercenarie.
Ed in tutto questo arriviamo al 25 e 26 giugno.
Al referendum che dovrebbe modificare la Carta Costituzionale, l'unico documento su cui probabilmente il Cavaliere e i suoi bandidos non hanno ancora messo le mani.
Ma ci stanno provando seriamente.
Poi l'opera di sfascio di un Paese in affanno, egoista, con leggi oramai d'èlite, sarebbe completa.
La vittoria del SI al referendum, per ogni esponente della destra, rappresenterebbe una vittoria.
Per tutto il resto dell'ITALIA e degli italiani di buon senso consisterebbe, invece, nella sconfitta più grande di tutta la storia repubblicana del nostro paese.
__
In tutta questa lunga stagione politica, siamo arrivati all'atto finale, conclusivo.
Personalmente ritengo, ed in questo mi avvicino a molti giornalisti e ad alcuni esponenti politici, che L'Italia abbia bisogno di un Buon Governo, fatto di un partito che sia da guida e di un'opposizione importante.
E' dall'unione di maggioranza e opposizione che dovrebbero essere risolti i problemi del paese, non dai lori contrasti e/o dalle loro battaglie, tendenti, esclusivamente, a debellare l'operato di Prodi e dei suoi ministri.
Votare NO ,
non significa rimanere legati a vecchie ideologie, ma vuol dire difendere la struttura costituzionale della democrazia repubblicana e non permettere che interessi politici e di partito possano, quindi, sfasciare un documento rilevante di questo tipo.
__
Ma vediamo nello specifico in cosa consisterà il questito ed in cosa consiste, effettivamente, quella che viene comunemente definita Devolution.
 
La domanda è:
"Approvate il testo della legge costituzionale concernente 'Modifiche alla Parte II della Costituzione' approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 269 del 18 novembre 2005?"
 
 
La Devolution comporterebbe questi cambiamenti:
-
1. un primo ministro scelto direttamente dagli elettori, con enormi poteri( nomina e revoca dei ministri, scioglimento della Camera). di conseguenza un presidente della repubblica che non conterebbe più nulla.
2. un nuovo parlamento: con una camera ed un senato federale
3. nuovo modo di approvazione delle leggi
4. il Presidente della Repubblica verrebbe eletto dall'assemblea della repubblica, composta da deputati, senatori, presidenti delle regioni e da tre delegati per ciascun consiglio regionale, perderebbe il potere di autorizzare la presentazione alle Camere dei disegni di legge del governo, quello di sciogliere le Camere e quello di scegliere il primo ministro
5. alle regioni viene attribuita la competenza esclusiva sull'organizzazione della Sanità, l'organizzazione scolastica (compresa la parte riguardante i programmi scolastici di interesse regionale) e la polizia locale. Introdotta una clausola di interesse nazionale: Il Governo può bloccare una legge regionale che pregiudichi l'interesse nazionale. Della questione si occupa il Senato; se la Regione non cambia la legge incriminata, il Senato può chiedere al capo dello stato di abrogarla.
---
e tante altre modifiche di sfascio generale.
 
Ricordo che per la validità di tale referendum  non è necessario che vada a votare almeno la metà degli aventi diritto. 
Esso, per cui,  sarà valido anche in caso di bassa affluenza alle urne.
 
 
Dunque, bisogna Votare ( è un dovere civico ed è un diritto, conquistato con la morte in certi casi e va esercitato )
e Votare NO: per un'Italia del Buon Senso.

scritto da: julia974


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