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Messaggi del 18/10/2006

Messaggio N° 1974 18-10-2006 - 14:43

Una storia incredibile..ma vera!




Lei, Pinuccia, 66 anni e lui, Rodolfo, 67. S’erano conosciuti durante una vacanza in montagna. Ed avevano seguitato la conoscenza attraverso la posta elettronica. Poco a poco la confidenza s’era trasformata in qualcosa di più grande: in amore. Fin qui nulla di eccezionale, perché, si sa, l’amore non conosce età. Ma c’è un particolare, i due sono entrambi ciechi, muti e sordi. Vivono nel buio e nel silenzio. Sopravvivere ad un handicap così pesante deve essere difficilissimo, se non impossibile. Ma loro ci sono riusciti: si sono conosciuti, amati e oggi sono sposati!  

La storia di Pinuccia mette i brividi addosso. A pochi mesi dalla nascita, causa una febbre infettiva, rimane cieca e sorda. È la fine. Viene abbandonata nel Cottolengo di Milano. Il suo destino sembra segnato, vegetare per il resto della vita. Ma non è così. Fin da bambina, Pinuccia, mostra un grande interesse per tutto ciò che la circonda. Ha il vizio di toccare tutto. È il solo modo che conosce per entrare in contatto col mondo. Se ne accorge una giovane insegnante, volontaria, che prende a cuore il problema della piccola sventurata. Studia a fondo un caso simile avvenuto in America e con pochi mezzi e tanta passione riesce a mettersi in contatto con la bimba. Il canale di comunicazione è il tatto. Attraverso questo nuovo linguaggio la giovane volontaria insegna alla bambina. E ottiene risultati sorprendenti. All’età di 10 anni Pinuccia è in grado di frequentare la prima elementare all’Istituto per ciechi di Milano. Studia con dedizione e profitto fino a diplomarsi alla scuola Magistrale. S’iscrive anche all’Università, Magistero linguistico, ma dopo due anni è costretta a smettere perché mancano i testi in braille su cui poter studiare. Ma Pinuccia non si ferma, apprende tutte le varie scritture per ciechi e si rende utilissima nel trascrivere libri in braille. Infine impara ad usare il computer. Un computer speciale che traduce il linguaggio braille.

Anche Rodolfo è cieco, sordo e muto. Ma ha imparato anche lui ad usare il computer. E proprio questo potente mezzo è riuscito ad avvicinarli e ad annullare il loro handicap e a far nascere l’amore. Un amore che adesso vive attraverso il tatto. I novelli sposi, infatti, si parlano toccandosi le mani con le dita. E il tocco di quelle dite è tanto dolce quanto l’amore che si portano dentro.pigilli

di:

Messaggio N° 1973 18-10-2006 - 11:21

Stare con un piede in due scarpe

Leggendo vari blog ho notato che spesso viene dato spazio alla definizione di AMORE, anzi, meglio dire cosa significa amare senza riserve.

In particolare vengono presi di mira le persone che vivono storie parallele, mariti che frequentano donne delle quali si definiscono innamorati persi ma che non riescono a lasciare la moglie e viceversa.

Continuano spesso queste storie per anni vedendosi in poche e furtive occasioni create con mille bugie. Vengono catalogate come eccitanti e forse il segreto del "loro" grande amore è proprio questo, scambiano questi rapporti  per vero amore, personalmente penso sia una forma di salvagente mentale. 

Chi ama veramente però, mi può confermare che se si ama infinitamente una persona non si riesce ad accettare il fatto che viva con un'altro/a e nemmeno starle lontano per giorni e giorni. Naturalmente stanno con la propria moglie per i figli, così dicono, invece ho la vaga impressione che ci stiano semplicemente per comodo.
Posso capire chi decide di stare insieme ma dopo aver messo in chiaro la situazione, per staccarsi un po' alla volta, proprio per evitare traumi ai propri figli e vivere da separati in casa, anche se per me sarebbe veramente un gran sacrificio.

Troverei più naturale che se ne stessero ognuno per conto proprio con la massima libertà per entrambi di andare e venire a piacimento e a seconda degli impegni lavorativi, sempre naturalmente nel rispetto dell'ex compagno in modo tale da non far pesare il distacco ai bambini che si trovano troppo spesso in mezzo a guerre famigliari distruttive per tutti.

Detto questo per me amare è dare senza chiedere nulla in cambio, è sentirsi storditi quando si guarda negli occhi il proprio amore, avere la voglia di stare insieme ogni istante che sia possibile, gli amici vengono messi automaticamente al secondo posto e c'è il massimo rispetto per il partner. Si ha di continuo la voglia interiore di essere l'uno dell'altra, il bisogno di sentire il calore dell'altro mentale e fisico, si diventa un tutt'uno.

Penso di aver reso l'idea che sicuramente in molti non condivideranno  :-)

di: stella112


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