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Messaggi del 12/01/2007

Messaggio N° 2071 12-01-2007 - 23:35

Bimbi in cerca di casa

"Cos’è adottare un bambino se non mettersi dalla sua parte, mettersi nei suoi panni, non per "pietà", non per compiere una "buon’azione", ma come dono di sé, libero e gratuito, accettandolo come figlio proprio, fino in fondo, per quello che è.
Occorre innamorarsi di nostro figlio prima ancora di conoscerlo.


Rendendolo soggetto meritevole d'amore, superiamo le differenze etniche e immagineculturali e le inevitabili difficoltà, gli restituiamo dignità e rispetto, gli riconosciamo valore come persona, e per il valore stesso del concetto di essere umano, dobbiamo accoglierlo, custodirlo, difenderlo e amarlo comunque e sempre.".

Con l'Adozione Internazionale si ricerca una mamma e un papà per quei bambini che, in ogni parte del mondo, si trovano in stato d’abbandono e per i quali non vi sono concrete possibilità di recupero della famiglia d'origine o soluzioni d’intervento nel loro Paese.

Lo sviluppo di una cultura dell’infanzia è un impegno concreto per la costruzione di un mondo che pone alle base il rispetto dei bambini ovunque siano nati. Per questo si sia stimolato alla riflessione, sollecitato gli interventi, richiesto il confronto e denunciato le visioni "mercantilistiche" dell’adozione internazionale.

Si sono fatte conferenze mondiali sull’Adozione Internazionale, numerosi dibattiti e convegni, campagne contro il turismo sessuale e la pedofilia, libri illustrati per bambini, gli Enti che sono autorizzati ad operare nel settore delle adozioni internazionali hanno promosso e continuano a promuovere e a adoperarsi affinché il concetto che "Un bambino è un bambino in tutto il mondo".

Vi chiedere perché questa premessa per alcuni scontata, ma non troppo!!

Siamo appena entrati del 2007 e nel settore delle adozioni internazionali sta succedendo il finimondo, vi verrà spontaneo chiedervi come mai?

Vi rispondo con una domanda: chiedetevi come mai non è successo prima?

Notizia del CAI 9 gennaio 2007 (Commissione Adozioni Internazionali)

- Nel 2006 le adozioni internazionali si sono chiuse con una crescita degli arrivi di oltre il 12%. I primi dati provvisori del consuntivo dei 12 mesi dell'anno appena concluso, indicano l'ingresso nel nostro paese di 3185 bambini stranieri, oltre 300 in più rispetto al 2005 (bha…..mi sembra di leggere una statica di un budget aziendale…..a voi no?).


Il dato positivo, che certamente non è l'unico parametro per valutare il funzionamento del sistema, acquisisce in ogni modo più valore alla presenza di persistenti difficoltà con alcuni paesi dell'est europeo da cui "storicamente" arrivavano più bambini nel nostro paese (osservare lo storicamente tra virgolette, evidenzia da dove il prodotto finale era importato, sempre con riferimento al budget di cui sopra!!!!!).


Questo calo d’arrivi dall'Europa orientale è stato però controbilanciato efficacemente da una netta crescita delle adozioni da paesi dell'Asia e dell'Africa verso i quali c'è una crescente disponibilità da parte delle famiglie italiane.
Il 2007 si apre quindi con prospettive positive anche in vista dell'entrata in vigore dell'intesa con la Cina e della prossima firma di un accordo con la Federazione Russa, che anche nel 2006 si è confermata il paese da cui giungono più minori. -

E qui il CAI chiude la sua apertura d’anno speranzoso e fiducioso che le Associazioni impegnate, assieme alle coppie nel percorso adozionale, possano in qualche modo ..... "alleggerire" …(ecco non mi veniva il termine) i paesi dell’Asia e dell’Africa che ahimè sono in uno stato disastroso.

Ma!? L’Ucraina, la Bielorussia, la Romania, la Federazione Russa, ultimo "scoop" quello dell’Associazione CHIARA Onlus vistasi chiudere e rimuovere dall’Albo degli Enti Autorizzati in data 5 gennaio 2007 le porte dalla Commissione Adozioni Internazionali, i famosi Paesi dell’Est "storici" per eccellenza nelle statistiche di cui prima menzionava il CAI, che dicono, perché i nostri organi preposti a farci da partner e da rappresentanti, da supporti, da portavoce, da garanti, da fonte di certezza nel dialogo politico internazionale non ci danno alcuna notizia in merito? Non ci dicono effettivamente le cose come stanno? Perché quando se ne parla non si è chiari con l’utenza, che ignorante in materia di gestione di rapporti diplomatici internazionali resta "basita" davanti a casi come quello di "MARIA" bimba Bielorussa, in cui non si è sentita dire una sola parola dal nostro Governo….. dico una sola parola (…approposito ma Prodi in quel periodo dov’era?); vedete gli aggettivi che si potrebbero usare sono tanti lassismo, mollezza, permissivismo, dissolutezza, licenziosità, accomodiamo e mettiamoci una pezza!!!!!!!

Ma, parliamo di bambini... forse l'hanno dimenticato?

Perché questo lassismo da parte del Governo Italiano a negare l’obbligatorietà delle Leggi, che vanno in ogni modo rispettate da entrambi le parti, come mai non riusciamo a farci ascoltare, ad avere voce in capitolo quando accadono fatti in cui basterebbe leggere la Convenzione dell’Aja per rischiararsi le idee e comprendere che i paesi che vi hanno aderito hanno obblighi e doveri reciproci.

Sapete per i Paesi dell’Est si è tanto parlato e si è detto di tutto e di più! Sparivano i bambini, venivano in Italia entravano in modo illegale, i Paesi dell’Est tutti corrotti……loro! Noi no Noi!

Per ora mi fermo qui... preferisco così... per ora...!!!

Ma più in la avrò modo di farvi pervenire altre notizie e ci faremo un’altra chiacchierata, appena avrò altri "scoop", che ne dite???? Intanto riflettete e ditemi la vostra…….

Tante stelline a tutti. Ciao!

Scritto da: stellina_doro

Messaggio N° 2070 12-01-2007 - 10:10

LA FORTUNA DI POTER DIRE TI AMO


Ci sono così tante paure chiuse dentro ognuno di noi, che abbiamo addirittura paura di vivere la Vita, quindi, non rischiamo, non amiamo, non ci emozioniamo. Teniamo tutto dentro per timore di ferire, di soffrire o far soffrire chi ci ama.
immagineIl tempo passa, la Vita si spreca tra mille timori di un domani che arriva ad essere presente ed è già passato.

Vivere non vuol dire lasciarsi andare a tutte le trasgressioni possibili, ma semplicemente sorridere, accarezzare, amare e poterlo esprimere, poterlo dire senza remore.
Ma siamo troppo occupati e concentrati su noi stessi, per far entrare nei nostri cuori il profumo pungente della rosa dell' amore, impegnati a non impegnarci, a non dare, a non saper ricevere.
Ma il destino è esso stesso beffardo e paradossale alle volte, perchè chi vorrebbe dire  quel " Ti Amo " senza paura, è costretto a non poterlo  fare.
In Inghilterra, a Londra, la vita di una signora 50enne è praticamente un inferno: affetta dalla Sindrome di Gelineau, un insieme di narcolessia e cataplessia, non può lasciarsi andare alle emozioni di nessun tipo, anche solo una piccola dimostrazione di emozione le causerebbe un blocco improvviso dei muscoli di tutto quanto il suo corpo. Avrebbe bisogno di un trattamento ospedaliero da 15.000 euro all'anno, ma per le strutture inglesi è troppo costoso.
Per cui è costretta a rimanere indifferente dinanzi a tutto quello che le capita.
Ma cos'è esattamente la Vita ???
Essa non è che un insieme di emozioni, di sensazioni, una miscela di sentimenti che segnano ogni nostro attimo ed ogni respiro ed è tutto questo che distingue un essere Vivo da uno Morto.
E se viene a mancare tutto questo viene a mancare la Vita.
 " Se non penserò all'Amore non sarò niente ", scrive Paulo Coelho.
Non aspettate il domani per dire a qualcuno che lo amate.
Fatelo subito, perchè la Vita Da', ma toglie anche.
scritto da: julia974


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