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Messaggi del 07/03/2007

Messaggio N° 2158 07-03-2007 - 11:22

E ADESSO: LA PUBBLICITA'

Va bene che siamo un pubblico di creduloni con la faccia appiccicata agli schermi, pronti a ciucciarci ogni amenità, ogni falsa litigata, ogni tetta o culo che ci ballonzola davanti, a vedere la gente che piange, riconosce figli, ma credo che tutto abbia un limite, anche i immaginepubblicitari si rivolgono a noi come se fossimo dotati di mezzo neurone funzionante.

 La pubblicità del VIAKAL ad esempio, un donnino con tanto di maglione e rombetti multicolor sta dentro a un box doccia e spruzza un quantitativo enorme di prodotto, che morirebbe chiunque a pipparlo, risciacqua il tutto sempre stando completamente vestita con tanto di scarpe, senza nemmeno bagnarsi con uno schizzetto e poi MIRACOLO, si trasforma in una strafiga che tutta nuda fa la doccia ed esclama “ finalmente posso fare la doccia più a lungo!” perché se il box doccia ha il calcare puoi starci di meno?

I farmaci da banco per raffreddori e mal di gola sono meglio dell’acqua benedetta di Lourdes, i poveretti con la febbre, sconquassati dai brividi, dopo una bella dormita e aver preso le pillole o gli sciroppi miracolosi, la mattina dopo vanno a fare a pallate di neve, fanno comprare tutta Venezia alla moglie, fanno i tripli salti mortali sul letto. L’unica nota preoccupante della faccenda è che una voce ci avverte che possono avere effetti collaterali anche gravi, ma gravi quanto? Cioè per farmi passare il raffreddore rischio cosa? Un infarto? Un embolo? Perché non mi dicono che tipo di colpo potrebbe prendermi?

Come dimenticare le stupende pubblicità dove ci mostrano una pirofila lorda di unto, ( ci avranno cotto una pantegana immagino) una pirofila che più lorda non si può, e ci mostrano un dolce quadretto famigliare di marito e moglie che non hanno altro da fare che spiare una lavastoviglie in funzione, i due si sfidano sullo splendido splendente che uscirà, fanno scommesse, sta anche nella formula dei matrimoni: Vuoi tu prendere la qui presente Lucia e la sua lorda pirofila trasparente, che ormai usa solo lei al mondo?

E meraviglia delle meraviglie, lo yogurt con dentro un bifido ( macche è sto bifido nessuno lo sa) che ti promette di fare la caccona entro 15gg se no ti rimborsano. Trovo bizzarra questa cosa, perché se non la fai per 15 giorni crepi, quindi dovrebbero rimborsare un morto e comunque che fai gli porti i vasetti vuoti o ti credono sulla parola? Cioè se stai schiattando perché non sei andato di corpo ti danno 20 euri e ti mandano a casa?

I profumi: una voce di sottofondo che ansima, solitamente in francese così nemmeno capisci che dicono ed ecco una che  entra a casa ( veramente sembra un castello) cammina e si  toglie il vestito e va nuda nel vento e pigliare la boccetta di profumo. Se lo facessi io il cane mi fregherebbe il vestito al volo, tutto quel vento in casa non ce l’ ho  e  forse se insegno il francese alla gatta potrebbe dirle lei quelle parole, ma dovrei fare tutta sta scena per mettermi il profumo? Meglio senza!

Assolutamente fine la pubblicità degli assorbenti nella quale a una gli girano a 2000 perché gli devono venire, poi finalmente gli vengono e ripiglia vita, anzi sale su una scala e schiaffa le chiappe quasi in bocca a uno e cerca il libro proprio all’ultimo scaffale, (ma tanto ha il mega super assorbente agli agrumi, con canali di irrigazione, dighe e effetto piume d’oca) e anzi quello l’invita pure a cena pensando di rimorchiare alla grande, peccato che non sa che ha il ciclo, ma qualcuno potrebbe anche dirglielo no?

Alla luce dei fatti mi sento di dire: MA CHE C’AVETE PRESO PER SCEMI?

scritto da: sissunchi

Messaggio N° 2157 07-03-2007 - 11:15

L'ARIA SALATA  ( RECENSIONE)

Cast Giorgio Pasotti, Giorgio Colangeli, Michela Cescon, Sergio Solli 

immagineRegia Alessandro Angelini

 Sceneggiatura Angelo Carbone, Alessandro Angelini 

Durata 01:27:00

Data di uscita Venerdì 5 Gennaio 2007

Genere  Drammatico

Distribuito da 01 DISTRIBUTION

'PREMIO FESTA DI ROMA-CAMERA DI COMMERCIO' A GIORGIO COLANGELI COME MIGLIOR INTERPRETE MASCHILE ALLA I^ EDIZIONE DI 'CINEMA. FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA' (2006).

Fabio lavora in carcere come educatore. Fronteggia ogni giorno, con le sue belle maniere, i volti segnati e gli scatti d'ira dei detenuti che vanno a colloquio da lui e s'impegna per far loro trovare la strada giusta, che conduca a un permesso o a uno sconto di pena.
Un giorno, un collega gli affida il caso di un tizio che è appena stato trasferito da un altro penitenziario: Luigi Sparti, assassino, dietro le sbarre da venti calendari.
Quello che né il collega né il carcerato sanno è che Sparti (Colangeli) è il padre di Fabio (Pasotti), sparito da decenni nel nulla per scontare la pena, mentre la sua famiglia, fuori, si ritrovava ugualmente condannata a una vita segnata dal suo gesto.
Nonostante la sorella Cristina si opponga all'idea di cercare il contatto con quell'uomo, Fabio vuole un padre, per colmare il vuoto del passato ora che si affaccia sulla soglia di una vita adulta e Sparti desidera un figlio, perché questo è il suo modo di immaginare un futuro. Quello che si chiedono a vicenda supera apparentemente le loro forze, perché il vecchio non è un modello d'uomo ma un amaro prodotto del carcere, e il figlio non è pronto ad accettarlo. Però nel momento in cui ci proveranno avranno già vinto, anche se quell'aria salata, che si respira in testa e in coda, suggerisce una circolarità di contenuto che non lascia scampo.

Il titolo è di quelli che si ricordano, quasi un’espressione poetica che evoca, forse, il mare con cui si apre e si chiude il film, un’aria salata ed amara come le tensioni che il racconto affronta. Opera prima, di non grosso impegno economico.

Non si tratta di un rapporto normale genitore-figlio (già complicato di suo), ma di un figlio che di mestiere fa l’educatore in un istituto penitenziario per adulti e di un padre che di mestiere fa il detenuto.

Il confronto padre-figlio si svolge con sullo sfondo la realtà carceraria, punto di partenza e parte integrante del film. A quel mondo chiuso e violento Angelini si accosta con spirito da documentarista e con l’esperienza del volontariato svolto a Rebibbia. Di entrambe le cose il regista sa far tesoro, perché la comprensione di quello che in profondità si agita dietro le sbarre, in ogni persona che ci vive o ci lavora, dà ai dialoghi e alle situazioni un sapore di verità percepito con forza dallo spettatore.

L’autore si mantiene in bilico e con misura doppia territori infidi, ardui da accostare, perché si riferiscono a capisaldi della società, come la famiglia (verminaio degli odi e paradiso degli affetti) o la giustizia, che punisce ma raramente sa rieducare. In questa navigazione Angelini è comunque aiutato dalle due belle prove di Pasotti, che già conoscevamo, ma soprattutto di Colangeli, meno noto, ma il migliore in assoluto nel rendere il personaggio del padre, irredimibile in apparenza ma ricco di sfumature.

Un bel film che vale la pena di vedere, sempre che lo si trovi in giro, data la probabile scarsa fiducia dei distributori.

scritto da: pepitadellapampa

Messaggio N° 2156 07-03-2007 - 10:58

LA DURA VITA DI UN RAGAZZO OMOSESSUALE

A volte penso, siamo nel XXI secolo, dove la tecnologia ci ha invaso, dove si scrive via sms un ti voglio bene, anziché dirlo a voce, dove i sentimenti e i valori prendono il posto con la superficialità delle cose. Il calendario segna l’anno corrente: 2007, ma per via di alcune cose credo che siamo rimasti nel Medioevo, come se non avessero avuto mai fine quei mille anni di storia. Arrivo a pensare questo perchè un ragazzo gay, ti confessa la sua omosessualità, e ti confessa anche che i suoi genitori non lo hanno accettato. Alcune persone sono uguali a quelli che secoli fa, buttavano giù dal burrone i gay e i malati! L’ignoranza purtroppo porta a dire cose assurde. Come fa una madre a dire al proprio figlio che è un malato, un diverso rispetto agli altri? Vedevo in lui una tristezza profonda, nei suoi occhi, le parole che usava e ancora di più nel tono di voce. Mi sono trovata in difficoltà perché non sapevo quali parole usare, cercare un minimo di conforto, per fargli capire che non tutti la pensano come i suoi genitori, che non tutti disprezzano i gay. Ma lui, quando si è sentito dire quelle cose dalla madre, quando la famiglia dovrebbe essere la prima a sostenerti e aiutarti, e invece gli hanno chiuso la porta in faccia. Lasciando nel dolore più grande un figlio, un figlio che è nato gay, perché si nasce così. Ricordatevi di mettervi nei panni delle persone prima di parlare, anche voi potevate nascere omosessuali e trovarvi in una situazione del genere. I gay sono persone come noi, non sono diversi. Se un giorno vostro figlio vi confesserà  la sua omosessualità, non chiudetegli la porta in faccia perché avrà bisogno di voi!

immagine

 

Prima di parlare e di giudicare PENSA!!!

scritto da: Sissyna_

Messaggio N° 2155 07-03-2007 - 10:48

LE ROSE DI "CASSANO"

immagine

Ormai le “cassanate” non si contano più! L’ultima in ordine di tempo son le 500 rose recapitate alla Hunziker. Un gesto sicuramente galante, ma eccessivo e verso una persona che Antonio conosce solo attraverso il tubo catodico. La svizzera bionda è rimasta più sconcertata che compiaciuta. E al suo ammiratore “misterioso” ha rivolto l’invito a non provarci più. Insomma, per il Pibe de Bari, almeno 3000 euro andati in fumo, come in fumo sta tristemente andando la sua carriera. Ma i soldi per Cassano non sono un problema. Una volta alla cassiera di un bar di Casal Palocco lasciò una mancia di quasi 500 euro!

Nei suoi quattro anni e mezzo trascorsi a Roma ha collezionato un’infinità di “cassanate”. Nel bar di Trigoria lo ricordano per girare il caffè ai compagni infilando il dito nella tazzina, oppure per i tunnel, durante le partitelle d’allenamento, accompagnati dalla domanda: “Tieni sempre le gambe aperte come tua madre?”. Il top lo raggiunse quando fece inginocchiare ai suoi piedi Franco Baldini, ex direttore generale, in cambio di presentare le sue scuse al Presidente Sensi che aveva mandato al diavolo poche ore prima.
 
 

immagineInsomma, Antonio non è abile con le donne come sul campo e finisce per “provarci” con slanci dispendiosi e fuori misura. Inoltre gli consigliamo di mirare più in basso, perché la bellissima Michelle va solo da Tom Cruise in su.

Cassano: sbruffone o galante?

 



scritto da:pigilli

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