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Messaggi del 02/04/2007

Messaggio N° 2195 02-04-2007 - 14:47

Immigrazione: Infibulazione, sotto la lente     

All'Ospedale Sacco di Milano si e' parlato del problema.
In Lombardia sono 300 le donne immigrate vittime di mutilazioni genitali.
E di infibulazione si e' parlato oggi all'Ospedale Sacco.
Il dato e' preoccupante perche' questo tipo di mutilazioni
viene rilevato dagli operatori sanitari solo in caso di problemi.
E l'esempio lombardo e' stato solo un pretesto per sensibilizzare
molti studenti di medicina a un problema che riguarda
circa 130 milioni di donne nel mondo e piu' di 28 nazioni,
concentrate soprattutto in Africa.
(ANSA)MILANO, 30 MARZO

"Che notizia, vero?

Ecco, riportandomi ai messaggi precedenti 263-289 ritorno sull'infibulazione. Se immaginenotate, nel mio Blog ho anche un banner contro questa pratica, e non sarebbe male impegnarsi in una campagna di sensibilizzazione per il suo tramite - del mio banner, cioè - nei vari Blog.

Sapete, giusto per ricordare a qualche straniero in Italia che noi rispettiamo le culture diverse dalla nostra, ma non barbarie di questo genere.

Da qualche tempo in Italia, il Codice Penale punisce l'infibulazione - magari in ritardo, ma comunque meglio di niente – in modo quanto mai esplicito.

Gli articolo di riferimento sono il 583bis ed il 584ter.

Come si sa, “infibulazione”, è un termine generico che ricomprende molte delle mutilazioni rituali a carico dei genitali femminili. Pratiche di questo genere, che ledono fortemente la salute psichica e fisica delle bambine e donne che le subiscono, vengono praticate in 28 paesi dell'Africa sub - sahariana, e non per motivi terapeutici. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha distinto le mutilazioni in 4 tipi differenti a seconda della gravità per il soggetto:

1. Circoncisione o infibulazione “as sunnah”: essa viene limitata all’incisione od alla resezione della punta del clitoride sino a che fuoriescano sette gocce di sangue simboliche;

2. Escissione “al uasat”: consiste nell’asportazione della clitoride con annesso il taglio totale o parziale delle piccole labbra;

3. “Infibulazione” o “circoncisione faraonica o sudanese”: asportazione della clitoride, delle piccole labbra e di parte delle grandi labbra. Le ferite vengono cauterizzate, per poi procedere alla cucitura della vulva. Viene lasciato aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.

Nel quarto tipo sono inclusi una serie di interventi di varia natura, anch’essi cruenti, sui genitali femminili.

Queste pratiche sono eseguite in età differenti a seconda della tradizione del luogo. Per esempio, nel sud della Nigeria si opera, per così dire, sulle neonate, in Uganda sulle adolescenti, in Somalia sulle bambine.

Ovviamente, mentre la prima, per quanto non piacevole, appare puramente simbolica e non comporta quasi nessuna conseguenza, le altre, soprattutto la terza, ledono gravemente sia la vita sessuale sia la salute delle donne. E’ in particolare, ma non solo, contro di essa, che si adoperano i movimenti per l'emancipazione femminile, soprattutto in Africa.

Come ho scritto precedentemente, per motivi di lavoro ho conosciuto donne cui era stata inflitto proprio il terzo tipo di infibulazione. Ho visto con i miei occhi come è ridotta una nostra "parte" intima: sembra un ombelico venuto male, è una vista terrificante...

Tra l'altro, per poter avere un "decente" rapporto sessuale (rigorosamente matrimoniale, s’intende: l’adulterio, che per ciò che riguarda gli uomini è punito con una multa o tutt’al più con un po’ di prigione, comporta per una donna la lapidazione), quel foro deve essere "allargato" con il ricorso ad un’incisione praticata con un coltello.

Molte delle donne che hanno subito queste mutilazioni muoiono a causa di gravissime infezioni, e quelle che sopravvivono manifestano problemi fisici e psicologici, pesantissimi perchè ovviamente l'atto sessuale è vissuto dolorosamente da entrambi i punti di vista E lo stesso parto viene ovviamente vissuto in maniera quanto mai traumatica.  Purtroppo però, è difficilissimo riuscire a convincere le tribù e le stesse donne a non praticare, le prime, a non subire, le seconde, mutilazioni come quelle descritte più sopra, che si consumano alla luce del sole, senza che nessuno, dall’esterno, possa intervenire per impedirle, nella più totale assenza di legislazione Statuale. ( continua nel suo  blog)

scritto da: carol042004


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