La Seat ha lasciato a casa i primi 87 lavoratori con contratto di somministrazione ( lavoratori interinali) il cui contratto è scaduto a fine gennaio. Sono in previsione centinaia/migliaia di altri licenziamenti, con o senza ammortizzatori sociali.
Questa è la prima conseguenza della decisione di Alitalia di abbandonare Malpensa, cedendo gli slot, i diritti di atterraggio e i decolli.
Alitalia costituiva il 57% del bilancio Sea handling, e la decisione improvvisa di abbandonare l’hub milanese getta nello sconcerto sia la Sea, che intenterà una causa miliardaria all’Alitalia, ma soprattutto tutto il nord milanese che si trova improvvisamente migliaia di lavoratori aeroportuali e dell’ indotto senza lavoro.
Tutto questo perché si sta privilegiando l‘hub romano, anche se carente di strutture rispetto a Malpensa.
In un mio post dello scorso 16 ottobre scorso : http://liberoblog.libero.it/attualita/bl5163.phtml adombravo lo spettro di come sarebbe finito l’aeroporto milanese se si fosse arrivato a questa decisione.
Mi chiedo i centinaia di milioni di euro spesi nella costruzione di strade per collegare per esempio Malpensa alla Torino Milano, strada che sarà pronta fra pochi mesi e che è costata solo 204.697.520,23 di euro , e tutti gli altri collegamenti vedi:http://www.uniontrasporti.it/news.aspx?news_id=10 che fine faranno? Il raddoppio della linea ferroviaria Ferrovie Nord Saronno/Novara Malpensa pronta nel 2008 e costata 137 milioni di euro da chi sarà usata?
Prodi che aveva fortemente voluto l’hub milanese quando era Presidente dell’Iri, dopo tutti i soldi spesi nelle infrastrutture viarie ( senza considerare quelle aeroportuali) perché ha cambiato idea e dirottato Alitalia su Fiumicino? Solo per risanare il bilancio Alitalia? Perché in questi decenni in cui Alitalia perdeva fiumi di denaro non si è pensato a una soluzione progressiva, senza buttare a mare il nord in un colpo solo?
Credo che alle prossime elezioni questa vicenda peserà come un macigno su molte decisioni.
Scritto da: fatamarie