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Messaggi del 18/09/2008

Messaggio N° 2617 18-09-2008 - 12:20

Consiglio n. 8


I consigli che solleticano sempre la mia curiosità sono quelli che vogliono chiarirti le idee sul come conquistare una donna oppure un uomo. E’ impressionante come da una rivista ad un’altra trovi scritto “tutto” ed il suo esatto opposto.


 
Non me ne vorrete, ma mi concentrerò sui consigli per noi uomini.


 
In genere, con le dovute degradazioni, si passa dal “francamente me ne infischio” (Via col vento), per indicare quanto paga fare il duro strafottente, per raggiungere “l’ultima volta che sono entrato in una donna è stato quando ho visitato la statua della libertà” (Crimini e misfatti), per rivalutare la figura dell’imbranato.


 
Nella sostanza sembra che funzioni essere Clark Gable quanto Woody Allen.


 
La questione è che gli articoli sono solitamente monotematici, per cui ti consigliano o di comportarti da “bastardo”, dalla prima all’ultima parola, oppure ti invogliano a tirare fuori la crocerossina che è in lei.


 
Dov’è in definitiva la verità?


 
La verità è che non siamo automi ed ognuno sviluppa un proprio senso del “gusto” dovuto, non in ultimo, alle proprie esperienze di vita. La verità dunque non esiste come parametro assoluto. Il mondo è eterogeneo. Più della metà della popolazione mondiale è costituito da donne e per quanto la statistica ci possa aiutare a classificare i loro gusti in fatto di uomini, non ci aiuta di certo a stabilire chi è e quali sono i gusti della donna che abbiamo davanti.


 
Ora la probabilità che, tra le tante maschere che si possono indossare, si scelga quella più adatta all’occasione non dovrebbe discostarsi molto dalla probabilità di riuscire nello stesso intento semplicemente essendo se stessi che, tra le altre cose, è molto più semplice.  


 
Pur ammesso tuttavia che statistiche, consigli da riviste o sesto senso personale, ci illuminino su chi abbiamo davanti, quello che spesso non consideriamo è che per ogni rivista maschile in circolazione ce ne sono tre destinate all’universo femminile. E’ molto probabile, dunque, che davanti a voi ci sia una donna che abbia letto il manuale “come domare il bastardo che è in lui” oppure quello su “come ridurre al silenzio la crocerossina che è in voi”, con l’effetto ultimo che finirete comunque per chiedervi dove avete sbagliato.


 
Ora, tutti questi tatticismi, io posso anche capirli finché il vostro scopo è un’avventura da “una notte e via”. Mal che vada, ritirando ancora in ballo “Via col vento”, “dopotutto, domani è un altro giorno”. Quando però lo scopo del gioco è avvicinarsi ad una persona che c’interessa, vale davvero la pena un’affannosa, quanto probabilmente improduttiva, messa in scena?


 
Le tattiche sono conciliabili con l’amore?


 Recitare una parte, indossare una maschera che non ci appartiene, è un sotterfugio destinato a concludersi in modo anche poco felice. Pensate che nello scoprire la vostra vera natura, vi ritroverete davanti una Dorothy (Il mago di Oz) che, con aria ingenua e meravigliata, vi dirà “Toto, credo che non siamo più in Kansas”? 


 
Con i tempi che corrono, in cui sempre più rapporti entrano in crisi a causa della faticosa convivenza, credo che almeno iniziare con il piede giusto sia sacrosanto.


 
Apriamo però ora un nuovo discorso. “Amore significa non dover mai dire mi dispiace” (Love story), non sembra più una frase conciliabile col logorio a cui la coppia moderna è sottoposta.


 
Siamo davvero diventati così poco tolleranti rispetto, non dico ai nostri genitori ma, ai nostri nonni? Davvero la frase che dovremmo ripeterci la mattina per far funzionare un rapporto è “che la forza sia con te” (Guerre stellari)?

 Io continuo a credere, in maniera forse un po’ ingenua, che l’amore rappresenta ancora l’ultimo baluardo contro una logica contemporanea che tende a mercificare tutto. Nonostante questo, credo in definitiva che ci sia ancora tanta magia “in una semplice ragazza che sta di fronte ad un ragazzo e gli sta chiedendo di amarla” (Notting Hill) ed è una magia che, per esplodere in tutto il suo fragore, non ha bisogni né di trucchi, né dei consigli di riviste specializzate.   

scritto da welch


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