14 Giugno 1986
E’ la data scritta in bella calligrafia sulla tua prima pagella scolastica.
Il giudizio è molto incoraggiante, in quanto pur dimostrando una spiccata personalità, hai risposto alle indicazioni delle insegnanti con risultati inattesi e molto gratificanti.
Sai bene che questa scuola ce la siamo “sudata” affrontando commissioni, visite mediche, intoppi burocratici, riunioni infinite, ma trovando anche collaborazione in persone che hanno creduto che il diritto all’istruzione valeva anche per te, per qualcuno “diversa”.
Finalmente anche per i bimbi disabili gravi si apriva una sezione della scuola elementare statale di zona .
Da allora si è aperta una strada sulla quale a distanza di 20 anni altri ragazzi stanno camminando con i loro insegnanti verso un obiettivo importante diverso per ognuno, magari piccolo, ma utile per la vita di domani.
Un’aula che invece di banchi aveva tappeti da ginnastica e tanti giochi colorati è stata la tua classe per otto anni.
Un gruppo di persone: maestre, collaboratrici scolastiche e un’ infermiera erano il motore che ha portato avanti programmazioni personalizzandole e modificandole continuamente.
Appena arrivavamo in classe scivolavi dalla tua sedia a rotelle e strisciavi sul pavimento per raggiungere il tuo tappeto dove iniziavano tutte le attività.
Un giorno la maestra Emilia ti rimproverò perché la tua amichetta Marzia non stava bene e tu volevi attenzioni solo per te, ti accompagnò nell’aula della palestra davanti allo specchio, per spiegarti che non dovevi comportarti cosi…
Il giorno dopo, arrivata in classe, te ne sei andata direttamente in palestra, e quando la maestra Emilia è venuta a chiederti perché eri lì le hai fatto una risata e una pernacchia… e subito l’hai seguita di nuovo in classe, ma quando Marzia o Sara non stavano bene tu hai imparato a startene buona nel tuo tappeto.
La ricreazione era sempre un momento gioioso perché arrivavano dalle classi vicine compagni che ti volevano salutare e si fermavano a giocare.
Poi, a ore stabilite, eri tu con la maestra che passavi nelle loro classi e ti fermavi un po’ con loro.
I momenti che ti divertivano di più erano le recite e le gite,i costumi colorati e i canti ti coinvolgevano molto.
Nelle gite dovevi accontentarti di non scendere dalla tua sedia, ma c’erano tante cose da scoprire che rimanevi seduta senza dire troppe volte “nanna” (la parola che vuol dire mettimi coricata).
Un giorno iniziò a venire a casa Serena che era a scuola con te e ti portava sempre montagne di bigliettini pieni di disegni e frasi colorate e guardava con te libri e tv.
Tra pochi mesi diventerà mamma e verrà a farti conoscere il suo bimbo.
Irene a maggio ti ha invitata al suo matrimonio…. È stata una giornata indimenticabile…hai rivisto moltissime persone, c’era anche la maestra Silvana, ora collega di Irene.
I grandi eventi degli anni ottanta devono tener conto anche di questa tappa fondamentale per te..
A Genova non ci sono più le scuole speciali…. Forse hanno capito che tutti siamo speciali quando viviamo le nostre vite tentando di tirar fuori il meglio che abbiamo dentro e questo ce lo hai insegnato tu Lalla, con la tua grinta. Grazie!
di Lalla...
C O M M E N T I
p.s. è una piccola parte della lunga e avventurosa storia
Eva
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il 23/05/2010 alle 10:05
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il 19/12/2009 alle 11:18
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il 19/12/2009 alle 01:24
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il 13/12/2009 alle 15:27
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il 28/11/2009 alle 17:08