Blog del Giorno

Spesso quando ritorno col pensiero a ciò che mi è accaduto vorrei poter credere che è solo un sogno, vorrei poter credere che tutto è successo mentre dormivo e che presto, risvegliandomi, mi accorgerò che la mia vita procede esattamente come voglio che proceda. Mi accorgerò che si può essere libere di scegliere ciò che si vuole fare di se stesse, cosa si vuole essere, ma soprattutto si è libere di cambiare il proprio percorso di vita, di ricominciare, di riinventarsi, senza essere obbligate ad amare e a vivere con qualcuno quando non lo si ama più, si è libere di vivere non nell’ ipocrisia di un rapporto che non c’è più, ma nella coerenza che un rapporto di vita a due può terminare, nel rispetto reciproco. Ma la mia vita non è esattamente come vorrei che fosse, la mia vita non ha potuto procedere come io avrei voluto. Qualcuno ha deciso per me, me l’ ha bloccata, me l’ ha trasformata in un inferno, in un percorso di sofferenza, di umiliazioni, di dolore, incolmabili. Perché un ADDIO ha generato una malattia, un’ ossessione. Perché non è un sogno, noi donne veramente non siamo libere di scegliere la nostra vita, perché io, Desy,sono stata minacciata, insultata, ingiuriata per aver “osato” lasciare una situazione che non corrispondeva più ai miei desideri, che non si rispecchiava più in me. Un amore finito,con una scelta, coraggiosa, di andarmene via di casa e di dormire piuttosto su di una panchina, ma libera e felice, ha scatenato un odio terribile. Ma se non siamo libere di scegliere come gestire la nostra vita siamo altrettanto forti sul come scegliere di combattere per la nostra vita. Le ferite mai rimarginate portano Desy a questo. Ad aspettare che passi una legge sullo stalking, per me e per tutte le donne che lo hanno subito, senza essere tutelate, in balia della psiche offuscata di qualcuno che chiama amore la persecuzione. E voglio che non sia neppure questo un sogno, ma una realtà di civiltà, di libertà appunto. Aiutatemi. Grazie Calzetta Maria Caterina Desy