Creato da LP.CALO il 01/04/2009

Latiano aperta

Informazioni e opinoni su Latiano e dintorni a cura di Leopoldo Calò

 

 

Il cortocircuito

Post n°178 pubblicato il 15 Novembre 2013 da LP.CALO

Per amministrare un paese come Latiano, forse semplicemente per amministrare, occorrono onestà, competenza e fantasia. Onestà, perché si amministra denaro pubblico; competenza, che significa conoscenza del territorio e idee chiare sulla base del proprio orientamento politico , che sia di destra, di sinistra o di centro (se il centro esiste e se non è uno sgabello da cui saltare su un treno o su un altro secondo la convenienza); fantasia, perché servono soluzioni e proposte in grado di cambiare veramente le cose imboccando strade che altri, magari, non hanno mai percorso.
Al di là del giudizio sui sindaci e sui singoli assessori, io credo che nessuna amministrazione da venti anni in qua, che è la storia che conosco meglio, sia riuscita a dare a Latiano la scossa di cui aveva bisogno per uscire da una condizione di difficoltà che oggi, se possibile, si è acuita.
Forse qualche amministrazione aveva le potenzialità per farlo ma, ora per un motivo, ora per un altro, non ci è riuscito nessuno: neppure l'amministrazione De Giorgi.
Per quanto riguarda quest'ultima, credo che alla base di questo obiettivo mancato ci sia un peccato d'origine, cioè il tentativo di conciliare l'inesperienza dei giovani amministratori con il coinvolgimento di uomini politici di un passato neppure recente. Era nelle cose che questi ultimi prevalessero, per quanto riguarda la determinazione delle linee amministrative di fondo, sull'entusiasmo non sufficientemente consapevole di chi, per la prima volta, si affacciava alla politica.
Alcuni pensano che ciò che questa amministrazione sta facendo, o non sta facendo, dipenda semplicemente da “peccati di omissione” dovuti all'inesperienza o all'assenza di una linea politica chiara. Io credo, invece, che sulle questioni importanti siano state fatte delle scelte precise e consapevoli. Solo per portare alcuni esempi.
Il Piano Urbanistico Generale è bloccato, nei fatti, perché nella maggioranza ha prevalso l'idea che allo sviluppo dell'economia locale, che si presume legato all'edilizia, debba essere sacrificato il ruolo della politica nella pianificazione urbanistica. Esattamente la convinzione che ha caratterizzato la politica degli anni del dopoguerra, fino agli anni 90. Da qui l'intervento per stimolare i piani di lottizzazione. Per inciso e senza entrare troppo nel merito di tale orientamento, forse, se la costruzione di un quartiere a ridosso della foce di tutte le acque di scolo di Latiano avesse potuto essere sottoposta al vaglio di uno strumento urbanistico adeguato, oggi non ci sarebbe il problema dell'allagamento delle case in via Cavour, la cui soluzione costerà, mi pare di capire, oltre due milioni di euro.
Il ritrarsi del pubblico per lasciare sempre più spazio al privato – è quello che è accaduto per l'area della ex Biblioteca di via Roma – è certamente determinato dalla crisi economica che attanaglia tutto il Paese, ma è una derivazione diretta della politica socialista craxiana e decisionista (intendo politica e non malaffare) degli anni 80, di cui in maggioranza ci sono autorevoli esponenti.
Lo stesso dicasi della costruzione del consenso attraverso un uso della politica “di potere” a discapito di una politica “di responsabilità”, che non mi pare fosse una delle premesse della giovane compagine risultata vittoriosa nelle ultime elezioni.
E che dire degli strumenti di partecipazione democratica, completamente affossati e dimenticati?
L'inesperienza dei giovani a contatto con l'avveduta furbizia, mi si passi il termine, dei politici di lungo, lunghissimo corso ha prodotto un cortocircuito che ha fulminato gli entusiasmi sul nascere imponendo una linea di pensiero già conosciuta, che in passato non ha prodotto risultati condivisibili, almeno dal mio punto di vista.
Forse, se i giovani amministratori prendessero coscienza di questa situazione, potrebbero non dico dare l'ordine di “indietro tutta”ma almeno di una bella virata che riproponesse i temi posti a base del programma con il quale Antonio De Giorgi è divenuto primo cittadino.


 
 
 

Un bel "sì" o un bel "no"

Post n°177 pubblicato il 19 Agosto 2012 da LP.CALO

Sarà per via dell'età che avanza ma ormai tendo molto a semplificare le cose. Per esempio, riguardo alle varianti urbanistiche regolarmente portate in consiglio e approvate, ai piani di lottizzazione e alla necessità che Latiano si doti di uno strumento ubanistico aggiornato, assistiamo a dotte e sottili schermaglie fra la maggioranza e l'opposizione. Le ragioni dell'amministrazione e dei consiglieri che la sostengono sono le più varie, dalla necessità di non ostacolare l'economia ad una diversa impostazione del problema, che sarebbe "mal posto", dice un consigliere. Nessuno però parla chiaramente e risponde ad una semplice domanda: l'amministrazione De Giorgi vuole realizzare il P.U.G.?  I fatti dicono no e le stesse affermazioni della maggioranza non li smentiscono. Mi piacerebbe che qualcuno acchiappasse per il bavero me e quanti come me hanno affermato che il P.U.G. non lo vuole nessuno e ci dicesse una cosa tipo "ma come ti permetti? Noi abbiamo inserito la realizzazione nel P.U.G. nel nostro programma elettorale, ci sono tanti cittadini che ci hanno votato per questo. Noi rispettiamo gli impegni e nel prossimo Consiglio porteremo il documento preliminare preparato del tecnico per l'approvazione". Invece sentiamo dire che "il problema è mal posto", che "l'economia è bloccata" e così via.

Mancano meno di tre anni alla scadenza del mandato, pochi perché i latianesi possano dimenticare. Un bel "sì" o un bel "no", per favore, con i fatti. Così, giusto per sapere se ci avete preso in giro oppure no.

 
 
 

L'acqua della fontana

Post n°176 pubblicato il 06 Agosto 2012 da LP.CALO

Il concerto delle Faraualla di ieri sera è stato molto bello, ai limiti della commozione. Non mi ripeterò sull'idea che le carte vincenti non si cambiano. Neppure voglio fare il cecchino della situazione che cerca il pelo nell'uovo pur di dire qualcosa. Però, dopo tutto il parlare che s'è fatto della fontana (la domoliamo, non la demoliamo), penso che almeno per la gente che arriva da fuori, tanta, se non per noi latianesi, un bel getto d'acqua pulita sarebbe preferibile alla pozzanghera maleodorante che c'era ieri sera. Peccato, un'altra prova superata con un bel trenta, di cui però ci siamo giocati la lode per questo particolare.

 
 
 

La coda di paglia

Post n°175 pubblicato il 30 Luglio 2012 da LP.CALO

Il Consiglio Comunale, nella seduta del 9 luglio scorso, ha approvato l'ennesima variante al Piano di Fabbricazione per la realizzazione di un'attività produttiva, questa volta nel centro abitato e per sanare una situazione di fatto consolidatasi negli anni.

Le posizioni dei consiglieri sono abbastanza chiare. Gli Ecopacifisti votano contro le varianti perché le considerano un cedimento rispetto all'assenza di quelle regole certe che l'approvazione del Piano Urbanistico Generale definirebbe una volta per tutte.

I consiglieri della destra, con una eccezione in questo caso (l'avv. Caforio), votano comunque a favore perché ritengono non si possa far pagare ai cittadini, bloccandone le aspettative, le inadempienze di un ente pubblico che ancora non è riuscito a dotarsi di uno strumento urbanistico adeguato.

La maggioranza fa leva su quest'ultimo ragionamento, non privo di logica e parzialmente condivisibile, per incentivare la pratica delle varianti e delle lottizzazioni, ipotecando il futuro dello sviluppo urbanistico della città al di fuori di una benché minima programmazione pubblica.

Io penso che la politica esca letteralmente a pezzi da vicende come questa.

  1. Perché è ormai chiaro che questa maggioranza non ha nessuna intenzione di portare a compimento l'ìter di approvazione del PUG, contravvenendo ad un punto essenziale del suo programma amministrativo e quindi mancando di lealtà nei confronti delle forze politiche che l'appoggiarono e degli elettori che la votarono (mi smentiscano con i fatti).

  2. Perché le varianti, se pure in regola dal punto di vista formale, devono essere approvate in Consiglio e i consiglieri hanno il diritto-dovere di entrare nel merito di ogni singola variante. Non lo fanno, e non solo per una questione di principio (osservo che la mancata approvazione del PUG è alla base di due posizioni diametralmente opposte) ma perché affetti, i consiglieri, da una inconsapevole, forse, sfiducia in se stessi e nella politica che oggi rappresentano. Perché non si può votare favorevolmente per una variante e sfavorevolmente per un'altra? Ovvio, perché questo sarebbe visto come una disparità di trattamento ingiustificata, l'apice della politica clientelare che tutti dicono di rifiutare. Si noti, sarebbe visto così non solo dai cittadini ma anche dagli stessi consiglieri: lo dicono loro. E se lo dicono loro...

 
 
 

Olimpiadi Out

Post n°174 pubblicato il 05 Marzo 2012 da LP.CALO

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=494213&IDCategoria=470

Definire il delitto “un dramma del disagio psichico” è riduttivo e stigmatizzante. Ricordate lo“stigma” di cui si parla durante le ormai famose Olimpiadi In che ogni anno si svolgono a Latiano? Ecco, proprio quello. La malattia mentale, forse e dico forse, è una delle cause che hanno determinato il delitto, sicuramente non l'unica. Non più di quanto il solo nascere a Scampia potrebbe essere la causa di un delitto di camorra. Il trentacinquenne latianese ha detto di avere ucciso la madre perché non gli voleva bene. “Ovviamente non era così”, chiosa il giornalista. Notare che non ha detto di sapere che non era così perché a conoscenza della situazione famigliare entro cui si è consumata la tragedia. Ha detto“ovviamente non cera così”. Ovviamente, perché l'assassino può dire ciò che vuole, le sue sono e resteranno sempre le parole di un folle.

P.S. Le cronache di questi giorni sono piene di omicidi commessi da “uomini che odiano le donne”, come direbbe Stieg Larsson: gli assassini sono tutti, rigorosamente, sani di mente.


 
 
 
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