il cuore torna a funzionare.
così, non ce la fai più a morderti le labbra. vorresti stare zitto.
ma proprio non puoi.
e allora parli. ma davvero il cuore non funzionava? davvero era malato?
la verità è nota. il che non equivale a dire diffusa.
ti pare evidente, però, che poco possa sottrarsi allo scibile di chi il diavolo lo fa trillare. chè l'inferno diventa il metro della propria appetibilità.
e la sessualità il certellino dei saldi di fine e inizio di quattro e più stagioni.
366 giorni. perchè non comprare?
sia...
intanto scopri che la camera dei fasci e delle corporazioni stenta a scomparire dalla scena politica (forse scenetta è più adeguato...). chi trasporta, chi difende, chi fornisce rimedi miracolosi contro la caduta dei capelli.
e leggi nei testi di legge di chi vuole imitare un cantautore credendo che portare lo stesso cognome regali medesima capacità.
non è così.
e non intendi fermarti a quanto appare. piuttosto inviti a leggere il testo.
negozi aventi ad oggetto alienazione di beni mobili registrati in relazione agli uffici automobilisti.
ma bene. e le barche? e, in particolare, le navi?
e ti domandi come si fa ascrivere una legge. o come si fa a pensare di esserne capaci. o come si fa a pensare il contrario. bisogna pur cambiare.
e questo ti pare sacrosanto.
epperò certe parole proprio non le capisci.
la dannazione portata a sinonimo di fascino. ma è dabvvero così?
te lo chiedi se preferiresti una compagna/o "dannata/o" - pur restando in attesa di gentile illuminazione globale sulla portata dell'aggettivo testè utilizzato - a una compagna/o che ti sta accanto, che è compagna/o senza specificazioni o restrizioni?
e ti chiedi cosa ne sappia.
e dove abbia imparato l'ars iudicandi. dove creda che risieda questo diritto.
se è un deus o un ex o un machina. se è tutte e tre insieme le cose, non c'è speranza.
peccato aver creduto di poter essere diverso da quelle parole. peccato aver creduto a una promessa e averci affidato segreti su cui ora ridere in serate imperdibili.
peccato davvero.
e peccato che non basti a odiare chi cerca la sfida o la fuga.
nè nessun altro.
la verità, si sa, è appannaggio di pochi dannati eletti che al diavolo hanno affidato una procura con rappresentanza. e la beffa il diavolo l'ha fatta davvero a questi infernali cittadini irretiti tra monitor e tastiera che in faccia le cose si disperdono e la voce si indebolisce tra una lacrima finta e l'altra pure.
la beffa è di vaerli convinti che lui noo esiste. e poi, all'imporvviso PUFF. saprisce (cfr i soliti sospetti).
guarda un semaforo. lì sotto, spesso, puoi trovare ingresso, anticamera, cucina (o fucina?), bagni (senz'acqua...), camere doppie e triple per cento, sale da thè (bollente) con tanto di antipasto e un biglietto di sola andata.
e pensi che tendere una mano per quel che sai fare non è aiutare gli oppressi come la diavolessa buona e sensibile parzialmente e in maniera localizzata sostiene. è solo redistribuzione del reddito e della fortuna ricevuta. è solo insofferenza lieve a quel che succede fuori dal proprio giardino. è volontà di fare di un libro una realtà minuta ma appetibile alla coscienza. è solo il modo di scendere a patti con se stessi. anche egoismo, quindi. perchè no? l'ammissione lo libera da scorie troppo negative.
ma non garantisce l'accesso al paradiso. e in fondo sai che non è essenziale.
sai che continuerai a non comprare la maglietta che non vuoi. anche se è gratis.
peccato per la zattera. mai navigato così meravigliosamente da desiderare di non scendere mai più. peccato per la sua voce restata in silenzio.
peccato davvero
Inviato da: pesciolino_1
il 27/12/2012 alle 09:18
Inviato da: sunrisesq
il 02/04/2010 alle 12:58
Inviato da: Angelika63
il 17/04/2009 alle 23:58
Inviato da: la_fata_di_roma
il 30/01/2009 alle 16:31
Inviato da: tato.milano
il 23/01/2008 alle 17:36