Creato da marziana_per_caso il 07/02/2006

mars expedition

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un musicista a me molto caro...

Post n°4 pubblicato il 10 Febbraio 2006 da Angelika63
 
Foto di marziana_per_caso

buon compleanno, wolfgang!!!
il 2006, lo sanno ormai tutti, e' l'anno di mozart. 250 anni fa infatti (il 27 gennaio, per la precisione) nasceva a salisburgo

johannes chrisostomus wolfgang theophilus,

figlio di anna maria pertl e di leopold mozart, compositore al servizio della corte arcivescovile, violinista e - soprattutto - eccellente didatta.
fu certamente lui a intuire le doti artistiche di questo bambino precoce e sensibile, e a determinarne il futuro. enfant prodige da esibire insieme alla sorella marianna attraverso corti e città di mezza europa, e poi compositore in grado di mettere sulla carta la prima sinfonia a nove anni e la prima opera lirica ad appena 11, di riscrivere a memoria la melodia ed il contrappunto "impossibile" del miserere di allegri mandando in visibilio tutta roma, di superare i difficilissimi esami dell'accademia filarmonica di bologna senza apparente difficoltà, di stregare l'aristocrazia ed il pubblico dei teatri.

e poi c'è l'altro mozart, quello ribelle alle costrizioni sociali e desideroso di essere un artista indipendente, l'adulto con pesanti difficoltà nel relazionarsi con la famiglia, gli amici ed il resto del mondo, lo spendaccione assillato dai debiti nonostante i successi come concertista, infine il piccolo borghese frustrato dal fatto di non riuscire ad assicurarsi un posto fisso a corte.

ancora il mozart mistico, quello legato alla massoneria e ai rosa croce del requiem e del flauto magico.

per quante interpretazioni si possano dare all'insieme del suo lavoro, avremo sotto gli occhi sempre e solo un brandello di verità. già i primi biografi (e in questo non va sottovalutata l'azione di astuto marketing della vedova, costanza weber) ne ammantavano le vicende di aneddoti e mistero, alternando il tono angelico a quello luciferino nel descrivere il suo modo di vivere e di lavorare.

il passo da personaggio storico a mito era già fatto: stendhal e kierkegaard dedicarono a lui alcune delle loro pagine più riuscite, poi arrivò puskin a dare una spiegazione da "giallo" alla sua morte precoce e anonima.

non e' un caso che il cinema lo abbia portato sullo schermo tante volte, e che peter shaffer abbia messo in bocca al suo rivale salieri la frase "dio aveva bisogno di mozart per manifestarsi al mondo". la metamorfosi del ragazzino impertinente, che mandava missive piene di parolacce alle cugine, e del musicista capace di guardare e raccontare l'assoluto era completa.

spogliata dei pesanti orpelli della "cultura" ufficiale, oggi la grandezza di mozart si misura nel suo saper entrare, col sorriso di una melodia, nella vita di tutti, anche in mezzo al frastuono delle nostre città fumose e caotiche. 

 
 
 
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