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Non avevamo mai visto una stella così lontana.
Infatti il team internazionale di astronomi,
Durante le osservazioni dell'ammasso, i ricercatorI
hanno notato la presenza della nuova stella,
denominata LS1, nell'aprile 2016. Dopo aver
scoperto LS1, gli astronomi ne hanno anche
misurato lo spettro, che suggerisce che la stella
sia una supergigante blu di classe spettrale B.
Si tratterebbe quindi di una stella blu e molto
luminosa, con una temperatura che va dagli 11
ai 14 mila gradi, più del doppio della temperatura
del Sole. "La luce di LS1 non è stata ingrandita
solamente dalla grandissima massa totale
dell'ammasso, ma anche da un oggetto compatto
di circa tre masse solari all'interno dell'ammasso,
secondo un effetto chiamato microlensing gravitazionale",
ha aggiunto Diego. La lente potrebbe esser stata
prodotta da una stella normale, oppure un oggetto
compatto come una stella di neutroni o un buco
nero di massa stellare, e pertanto studiare questi
fenomeni di microlensing, seppur molto rari, ci
permette di fare un censimento degli oggetti
che altrimenti risulterebbero invisibili, come ad
esempio i buchi neri. Conoscere la composizione
degli ammassi di galassie, soprattutto degli oggetti
più difficili da osservare con i telescopi, può aiutarci
anche a capire meglio la percentuale di materia
non visibile, raccogliendo così importanti indizi
sulla materia oscura.
coordinato da Patrick Kelly dell'Università del
Minnesota, Jose Diego dell'Istituto di Fisica di
Cantabria in Spagna e Steven Rodney
dell'Università della Carolina del Sud, stava
utilizzando il telescopio spaziale "Hubble" per
osservare la supernova "Refsdal", così sopran-
nominata in onore dell'astronomo norvegese
Sjur Refsdal, che nel 1964 suggerì la possibilità
di utilizzare la combinazione di supernovae e lenti
gravitazionali per studiare l'espansione dell'Universo.
Un oggetto impossibile da vedere con gli attuali
telescopi, se non fosse che questa volta la fortuna
ci ha messo lo zampino. Grazie al fenomeno delle
lenti gravitazionali, l'immagine della stella LS1 è
stata ingrandita più di duemila volte, rendendola
visibile con il telescopio spaziale "Hubble".
Le immagini di questa nuova stella da record
sono state pubblicate e discusse in un articolo
apparso su Nature Astronomy, e il loro studio
ci permetterà di capire più fondo l'evoluzione
delle stelle nell'Universo primordiale, la struttura
degli ammassi di galassie e la natura della materia
oscura.