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TRIESTE........

Post n°1682 pubblicato il 25 Maggio 2018 da blogtecaolivelli

 

fonte: risorse da Internet

Trieste (AFI/triˈɛste/Trieste in triestinoTrst in sloveno Triest in tedesco) è una città italiana di 204 257 abitanti[2], capoluogo della regione Friuli-Venezia Giulia.

Trieste è sede dell'UTI Giuliana di cui fa parte con i comuni di Duino- AurisinaMonrupinoMuggiaSan Dorligo e Sgonico per un totale di circa 240 000 abitanti, mentre la sua area metropolitana conta circa 410 000 abitanti. A seguito della soppressione della provincia, il comune di Trieste (come quelli di Gorizia, Pordenone e Udine) mantiene ugualmente le prerogative connesse alla qualifica di "capoluogo di provincia".

È il quindicesimo comune italiano per popolazione (al 30 giugno 2016), nonché il più popoloso e densamente popolato della regione].

Trieste, fulcro della regione storico- geografica della Venezia Giulia, fa da ponte tra Europa occidentale e centro-meridionale, mescolando caratteri mediterranei e mitteleuropei. Il suo porto, oggi il più grande e importante d'Italia per flusso di merci ed uno degli snodi marittimi più importanti d'Europa[11][12], fu il principale sbocco marittimo dell'Impero Asburgico, che nel 1719 gli riconobbe lo status di porto franco. A tutt' oggi il porto rimane di fondamentale importanza per il transito di merci internazionali.

Il porto franco venne mantenuto, con il nome di Porto Libero di Trieste, anche nel trattato di pace fra l'Italia e le potenze alleate del 1947 con il quale veniva istituito il Territorio Libero di Trieste, e più oltre anche nel 1954, quando il Governo Militare Alleato cedette l'amministrazione civile all'Italia in virtù del Memorandum di Londra. Oggi è uno snodo internazionale per i flussi di scambio terra-mare tra i mercati dell'Europa centro-orientale e l'Asia]. Ininterrottamente dal 2013 Trieste è il primo porto in Italia in termini di volume complessivo di merci in transito, con più di 56 milioni di tonnellate.

Geografia fisicaTerritorio

golfo di Trieste

Trieste, affacciata sull'omonimo golfo nella parte più settentrionale dell'Alto Adriatico, si colloca fra la penisola italiana e la penisola istriana, distante qualche chilometro dal confine con la Slovenia. Il territorio cittadino è occupato prevalentemente da un pendio collinare che diventa montagna anche nelle zone limitrofe all'abitato; si trova ai piedi di un'imponente scarpata che dall'altopiano del Carso a 459 metri sul livello del mare, digrada bruscamente verso il mare. Il comune di Trieste è diviso in varie zone climatiche a seconda  della distanza dal mare o dell'altitudine.

Al di sotto delle arterie stradali cittadine scorrono corsi d'acqua che provengono dall'altopiano. Liberi un tempo di scorrere all'aperto, da quando la città si è sviluppata, a partire dalla seconda metà del Settecento, sono stati incanalati in apposite condutture ed ancora oggi percorrono i sotterranei delle odierne via Carducci(precedentemente via del Torrente, appunto), via Battisti (ex Corsia Stadion )viale XX Settembre (ex viale dell'Acquedotto), via delle Sette fontane o piazza tra i Rivi.

A sud della città scorre il Rio Ospo che segna il confine geografico con l'Istria[16]. Inoltre l'attuale zona cittadina compresa tra la stazione ferroviaria, il mare, "via Carducci" e Piazza della Borsa, il Borgo Teresiano, venne edificata nel XVIII secolo dopo l'interramento delle precedenti saline per ordine dell'Imperatrice Maria Teresa d'Austria.

Clima

Il clima della città di Trieste secondo la classificazione di Köppen rientra nel tipo subtropicale umido. Grazie ad una latitudine intermedia tra il Polo Nord e l'equatore e alla posizione costiera, la città di Trieste gode  di un clima piuttosto mite d'inverno e caldo, ma non torrido, d'estate. Relativamente  al trentennio ufficiale di riferimento della climatologia mondiale (IPCC/WMO) 1971-2000 la media annuale delle temperature presso la stazione meteorologica di Trieste è stata di 15 C, le temperature medie del mese più freddo (gennaio) si sono attestate attorno ai 5,8 C, mentre quelle del mese più caldo (luglio) leggermente al di sopra dei 24 C. Nei mesi invernali raramente le temperature, almeno sulla costa, scendono al di sotto dello zero; viceversa, nelle frazioni carsiche, spesso si registrano minime notturne negative. Scarse sono anche, lungo la fascia costiera, le giornate con nevenebbia o grandine. L'umidità media annuale è del 64% mentre l'escursione termica giornaliera è di soli 4,5 °C: entrambe risultano tra le più basse in Italia.

Data la peculiarità del territorio cittadino si può affermare che mentre il centro di Trieste, sviluppatosi lungo la costa, presenta delle temperature relativamente miti e una discreta insolazione, le frazioni e le località carsiche sviluppatesi sul retrostante altipiano ad un'altezza tra i duecento e i cinquecento metri hanno un clima decisamente più continentale: a Basovizza, situata a circa 370 metri s. l. m., la temperatura media annua si aggira attorno agli 11 C con una media del mese più freddo (gennaio) di 1,5 °C e di quello più caldo (luglio) di 20,6 C.

Bora: vento da record

La stazione dell'OSMER sul molo F.lli Bandiera, venerdì 10 febbraio 2011 ha segnato una raffica di picco di 168 km/h. Si tratta del dato ufficiale più elevato di sempre tra quelli registrati secondo la norma internazionale WMO.

 

 

Gli effetti della Bora sul molo Audace (febbraio 2011)

Al clima generalmente mite fanno eccezione i giorni, in alcuni anni rari, in altri più frequenti, in cui soffia la cosiddetta Bora, vento che si incunea dal retroterra lungo i bassi valichi che si aprono tra i monti alle spalle della città, per scendere su Trieste e il Golfo. Sebbene per compressione adiabatica la temperatura dell'aria scendendo sulla città si riscaldi di tre o quattro gradi, le raffiche aumentano notevolmente la percezione di freddo, anche con temperature relativamente miti. Eccezionalmente la Bora soffia per brevissimi periodi anche d'estate, questa volta molto calda provenendo sempre da est nord est dunque dal continente più caldo verso il mare innalzando talvolta le temperature anche al di sopra dei 35 gradi. Le raffiche di aria di origine continentale provenienti da Est-Nord-Est allo sbocco in Adriatico acquistano ulteriore velocità e in casi eccezionali in mare aperto si possono raggiungere i 50 nodi, come registrato nel dicembre 1996. In alcune zone la bora è più forte e frequente che in altre, e solamente la zona della Costiera, da Miramare a Sistiana, è riparata dall'effetto di tale vento.

Molto interessante per l'andamento del clima è la variazione avvenuta negli ultimi 100 anni nella frequenza della bora e dei venti orientali in genere, diminuiti di 28 giorni annui, mentre lo scirocco ed i venti meridionali nello stesso periodo sono aumentati in frequenza di 26 giorni annui.

Vista la vicinanza dei rilievi, brevi piogge possono presentarsi durante tutto l'anno (questo è un discrimine rispetto al tipico clima mediterraneo) ma durante i mesi estivi le precipitazioni sono comunque rare e prevalentemente a carattere temporalesco (luglio in genere è il mese più secco). Le precipitazioni raggiungono l'apice della frequenza e dell'intensità a novembre e aprile, quando di norma scende di latitudine il flusso delle correnti perturbate atlantiche.

Flora urbana

Il garofanino di Trieste, un endemismo illirico presente anche in città

La città di Trieste è una delle meglio note d'Italia dal punto di vista botanico. La flora urbana, oggetto di studio a partire dalla seconda metà del XIX secolo, è stata oggetto di un censimento approfondito da parte di F. Martini, che ha mappato la distribuzione di ben 1024 tra specie e sottospecie. La grande ricchezza floristica è dovuta a diversi fattori, tra cui i principali sono: 1) La penetrazione nel tessuto urbano di aree con vegetazione naturale, come ad esempio il Bosco del Farneto o il Parco di Villa Giulia, 2) Le caratteristiche transizionali del territorio cittadino dal punto di vista climatico, con un forte gradiente di temperatura e precipitazioni dalla costa verso l'altopiano, 3) La compresenza nel territorio cittadino di substrati sia arenacei sia calcarei, 4) La presenza di importanti aree commerciali, industriali e portuali che favoriscono la presenza di neofite aliene. La flora urbana di Trieste è consultabile attraverso un portale interattivo che permette anche a non-esperti di Botanica di identificarne le specie.

Storia

 

Resti della basilica forense romana presso la cattedrale di S. Giusto

Dalla Preistoria alla colonizzazione romana

 

Teatro Romano

Sin dal II millennio a.C. il territorio della provincia di Trieste fu sede di importanti insediamenti protostorici, icastellieri, villaggi arroccati sulle alture e protetti da fortificazioni in pietra, i cui abitanti appartenevano a popolazioni di probabile origine illirica e di stirpe indoeuropea. Fra il X e ilIX secolo a.C. la popolazione autoctona entrò in contatto con un'altra etnia indoeuropea, i (Venetici, Heneti o Eneti), da cui venne notevolmente influenzata sotto il profilo culturale. Il nome Tergeste è di origine preromana, con base preindoeuropea: terg = mercato, ed il suffisso -este, tipico dei toponimi venetici[21]. In alternativa, si ritrova proposta l'origine latina del nome "tergestum" (riportata dal geografo di età augustea Strabone), legata al fatto che i legionari romani dovettero combattere tre battaglie per avere ragione delle popolazioni indigene ("Ter-gestum bellum", dal latino "ter" = tre volte e "gerere bellum" = far guerra, da cui il participio passato "gestum bellum").

Con le conquiste militari dell'Illiria da parte dei Romani, i cui episodi più salienti furono la guerra contro la pirateria degli Istri del 221 a.C., la fondazione di Aquileia nel 181 a.C. e la guerra istrica del 178-177 a.C., ebbe inizio un processo di romanizzazione ed assimilazione delle popolazioni preesistenti. Tergeste fu colonizzata alla metà del I secolo a.C. in epoca cesariana (Regio X Venetia et Histria), ed è probabile che la fortezza principale fosse situata sulle pendici del colle di San Giusto. I Tergestini sono menzionati nel De bello Gallico di Giulio Cesare, a proposito di una precedente invasione forse di Giapidi: "Chiamò T. Labieno e mandò la legione quindicesima (che aveva svernato con lui) nella Gallia Cisalpina, a tutela delle colonie dei cittadini romani, per evitare che incorressero, per incursioni di barbari, in qualche danno simile a quello che nell'estate precedente era toccato ai Tergestini che, inaspettatamente, avevano subito irruzioni e rapine. (CAES. Gall. 8.24). Tergestum fu citata poi da Strabone[22]geografo attivo in età augustea, che la definì come phrourion (avamposto militare) con funzioni di difesa e di snodo commerciale. Tergeste si sviluppò e prosperò in epoca imperiale, imponendosi come uno dei porti più importanti dell'alto Adriatico sulla via Popilia-AnniaIl nucleo abitativo nel 33 a.C. venne cinto da alte mura (ancora visibile la porta meridionale, il cosiddetto Arco di Riccardo) da Ottaviano Augusto (murum turresque fecit) e venne arricchito da importanti costruzioni quali il Foro ed il Teatro.

Il Medioevo

Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, Trieste (Τεργέστη in greco bizantino) passò sotto il controllo della dirigenza bizantina fino al 788, quando venne occupata dai franchi.

In seguito venne instaurato il dominio vescovile a Trieste. Nel 1098 risultava già diocesi vescovile con il nome latino di Tergestum.

Nel XII secolo divenne un Libero Comune.

Dopo secoli di battaglie contro la rivale Venezia, nel 1283 la città fu occupata dai Veneziani, ma le truppe Goriziane e quelle Patriarcali la riconquistarono.

Successivamente Trieste si pose sotto la protezione (1382) del duca d'Austria conservando però una notevole autonomia fino al XVII secolo.

La città di Trieste fu risparmiata dai saccheggi dei turchi, che nel 1470, durante una incursione diretta in Friuli, incendiarono il paese di Prosecco, a soli 8 km da Trieste.

 

Trieste nel XVII secolo, si nota la coltura alta della vite accoppiata ad alberi

La presenza di numerosi documenti dedicati alla viticoltura nella Trieste medievale testimonia l'importanza che l'attività vitivinicola aveva nell'economia cittadina, in passato prettamente agricola. Infatti sino allo sviluppo dell'attività mercantile marittima seguito alla proclamazione del Porto franco, buona parte degli abitanti del piccolo borgo fortificato si dedicava alla viticoltura, che era praticata su tutto il territorio comunale, su terreno marnoso- arenaceo, nei punti più soleggiati, anche a ridosso della città. Trieste era quindi un borgo fortificato circondato da viti, caratteristica riprodotta in numerose stampe d'epoca e descritta da viaggiatori stranieri. Il ruolo assolutamente centrale che il vino aveva nell'economia triestina è comprovato dalla presenza, sia in ambito ecclesiastico che civile, di decime e sistemi tributari basati solo ed esclusivamente sul computo della redditività delle vigne, che quasi tutti i cittadini possedevano[24]. Massimo successo di questa attività agricola triestina è senz'altro il Prosecco, vino nato dall'identificazione del castello di Prosecco con il castellum nobile vino Pucinum di memoria classica. La produzione di questo vino ben presto si allargò oltre i confini triestini nel goriziano, in FriuliDalmazia e soprattutto in Veneto, dove si sviluppò sino a diventare uno dei vini più famosi al mondo, mentre la sua produzione cessò sia a Trieste che nel Carso triestino, per riprendere a partire dagli anni Duemila a seguito della riorganizzazione del relativo disciplinare.

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