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Post n°1842 pubblicato il 24 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Biblioteca Olivelli Un tempo tutto era più facile, almeno in una cosa: si sapeva infallibilmente (?) identificare che cosa era "bene" e che cosa era "male". La religione, la legge, il costume avevano, sia pure superando mille contraddizioni, stabilito quali fossero i comportamenti da seguire, condannando alla pubblica esecrazione che trasgrediva tali regole. Anche i bambini delle elementari non sfuggivano a questo condizionamento: chi non ricorda il capoclasse (quasi sempre il più odioso dei compagni) che in assenza del maestro svolgeva la sua funzione di guardiano dell'ordine costituito segnando sulla lavagna i nomi dei "buoni" e quelli dei "cattivi"? Poi tutto è cambiato: ci hanno detto che Dio era morto, che le leggi non erano più al passo coi tempi e che i costumi non erano adeguati alla nuova realtà. Il risultato? Una grande confusione: ciò che è giusto per alcuni è sbagliato per altri, lo stesso atto è ad un tempo lodevole e riprovevole ed il relativismo più spinto ha espugnato il castello della morale. "Quando il fine è lecito anche i mezzi sono leciti" ammoniva un vecchio detto (oggetto, peraltro di mille sottili distinguo), ma ora, in questa sfrenata babele, l'antico motto suona sempre più spesso " Quando il fine è lecito anche i mezzi sono leciti". Chi, infatti, ha più la capacità di stabilire che cosa sia giusto e che cosa sia ingiusto. Enzo Biagi in questo libro, frutto, in parte, delle Glaxo Conferences trasmesse da RAITRE, ci invita a riflettere sullo stato della morale oggi, quando l'impatto della tecnologia, degli interessi in gioco, della scienza (si pensi all'ingegneria genetica) si è fatto sempre più pesante. Intendiamoci: non ci propone soluzioni globali, parla 4e fa parlare su che cosa è la morale ai nostri giorni- in politica, nella vita quotidiana, nel giornalismo, nella legge, nella scienza, negli affari- alcuni grandi personaggi della vita italiana. Ascoltiamoli parlare. E quando avranno parlato, chi di noi se la sentirà- assistendo alle vicende del mondo- di segnare sulla sua lavagna immaginaria chi sono i "buoni" e chi sono i "cattivi"? |
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