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Post n°2299 pubblicato il 31 Luglio 2019 da blogtecaolivelli
La fantascienza in lingua italiana da Wikipedia, parte terza La protofantascienza italiana Ancora prima della nascita del termine "fantascienza", a partire dagli ultimi anni del XIX secolo appaiono in Italia racconti e romanzi brevi di contenuto fantascientifico nei supplementi domenicali dei quotidiani, nelle riviste letterarie, in collane popolari e Gli autori sono tra i protagonisti della letteratura popolare dell'epoca, come Emilio Salgari (in particolare con il romanzo Le meraviglie del duemila) e Yambo, ma anche note figure della letteratura, tra i quali Massimo Bontempelli, Luigi Capuana, Guido Gozzano, Ercole Luigi Morselli. Già prima di questi vi sono però degli interes- santi quanto poco conosciuti esempi, come la Storia filosofica dei secoli futuri di Ippolito Nievo del 1860. La nascita ufficiale (1952 L'anno ufficiale di nascita della fantascienza in Italia è considerato generalmente il 1952, con il primo numero della rivistaScienza Fantastica, avventure nello spazio, tempo e dimensione e nello stesso anno della rivista A queste prime pubblicazioni ne seguono altre, generalmente di breve vita, non tutte con storie avventurose in cui non mancano classici elementi come gli alieni dalla carnagione verde, armi a raggi, astronavi ed eroine scollate, in puro stile pulp. La rivista Oltre il cielo, diretta dall'ing. Cesare Falessi, affiancava lavori di science fiction al consueto novero di articoli sull'aviazione e l'astronautica. Poi nel 1957 si affianca alla guida della rivista Oltre il cielo l'ingegnere Armando Silvestri che nell'anteguerra, nel 1938, aveva ideato, ma senza successo concreto, il progetto per una rivista quadrimestrale, Avventure dello spazio, che però non trovò mai il favore di un editore. A testimonianza dell'aderenza del pubblico al canone da poco sviluppatosi oltreoceano, gli scrittori italiani pubblicano i loro racconti sotto pseudonimi rigorosamente anglosassoni: Gianfranco Briatore diventa John Bree; Ugo Malaguti si firma Hugh Maylon; Luigi Naviglio, Louis Navire; Roberta Rambelli è Robert Rainbell, al maschile; Carlo Bordoni, Charley B. Drums. All'inizio degli anni sessanta, con Futuro - a cura di Lino Aldani già noto sotto lo pseudonimo di N. L. Janda, Massimo Lo Jacono già conosciuto sotto lo pseudonimo di L. J. Mauritius e Megalos Diekonos, e Giulio Raiola - la science fiction italiana acquista tuttavia un respiro internazionale, che avrà però corta durata (solo otto numeri mensili, fra il maggio-giugno 1963 e il novembre 1964). Negli anni sessanta il numeroso pubblico degli appassionati diede vita a numerose fanzine, il più delle volte pubblicate a ciclostile in poche centinaia di copie, che costituirono un momento di passaggio per futuri scrittori come Vittorio Curtoni ePaolo Brera. Il ruolo di Urania Sempre nel 1952 la casa editrice Mondadori lancia una rivista e una collana di romanzi, i spirandosi alla musa dell'astronomia: Urania. Primo direttore: Giorgio Monicelli, che conia anche il termine italiano "fantascienza". La rivista chiude dopo appena un anno, mentre i suoi romanzi a cadenza quindicinale riscuotono un grande successo. Negli anni sessanta le copertine sono disegnate da Karel Thole, mentre la direzione della collana viene assunta da Fruttero & Lucentini. Il ruolo di Urania nella diffusione della letteratura fantascientifica tra gli italiani è rilevante: molti scrittori di fantascienza comeAsimov, Ballard, Dick, Le Guin e altri furono pubblicati per la prima volta in questi libri dal cerchio rosso in copertina. D'altro canto per un trentennio la collana evitò di pubblicare autori italiani, favorendo l'idea che si trattasse di una letteratura esclusivamente d'importazione, fino a che nel 1989 istituì un noto premio letterario, che ha scoperto e lanciato autori comeLuca Masali e Valerio Evangelisti. La fantascienza online Con l'eccezione di Urania, oggi la letteratura di fantascienza è praticamente scomparsa dalle edicole italiane, avendo ceduto molto terreno ai Il ruolo di riviste come Robot (tuttora pubblicata) è stato parzialmente ripreso dalle pubblicazioni sul Web (riviste e fanzine), che raggiungono migliaia di lettori. Le più popolari sono Delos e il Corriere della Fantascienza che sono parte del portale Fantascienza.com e Intercom. Le riviste online raggiungono non soltanto il tradizionale lettore della narrativa di fantascienza, ma coinvolgono anche chi è appassionato a questo genere in altre forme, come cinema, fumetti e soprattutto serie televisive. In questo senso le riviste online contribuiscono in qualche misura ad avvicinare alla letteratura chi non la conosceva, dando un impulso, anche se di proporzioni tutte da verificare, allo sviluppo di nuove generazioni di lettori. Siti web, blog, forum, newsgroup e mailing list inoltre contribuiscono in questa direzione grazie alla creazione di grandi comunità di appassionati e al conseguente scambio di esperienze e di consigli di lettura, allargando quello che prima degli anni novanta era, sebbene in misura molto minore e qualitativamente diversa, il fenomeno delfandom. |
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