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Il calo dell'olfatto.

Post n°2932 pubblicato il 16 Maggio 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

Calo dell'olfatto, quando è sintomo delle malattie di Parkinson

e Alzheimer.

Il calo olfattivo prolungato nel tempo può essere un importante

campanello d'allarme per Parkinson e Alzheimer.

Cosa fare?

Federico Mereta

Federico MeretaGIORNALISTA SCIENTIFICO

21 gennaio 2020 Condividi su Facebook+

La stagione non è proprio ideale per percepire bene aromi, profumi

 e altro.

 I virus che attaccano le vie respiratorie, primi tra tutti quelli che

provocano raffreddore e naso chiuso per arrivare fino all'influenza

 di stagione, tendono a rendere più complessa la percezione delle

sensazioni olfattive.

E tra poco comincerà la stagione delle allergie, con le riniti che certo

non facilitano l'olfatto.

Insomma, nulla di strano e, soprattutto permanente.

Ma ci sono casi in cui un calo olfattivo può anche indicare che qualcosa

non funziona per il meglio.

E allora, visto che le donne appaiono a maggior rischio rispetto ai maschi

su questo fronte, meglio sapere di cosa si può trattare.

Le donne rischiano di più

Pur se un calo olfattivo può capitare a tutti, ed a tutte le età, i dati resi

noti negli USA dal National Institute of Health dicono che soprattutto

il gentil sesso, nelle età mediane della vita, può andare incontro a una

diminuzione di queste percezioni.

I numeri dicono che poco meno del 25 per cento, contro l'11 per cento

dei maschi, tra i 60 e i 69 anni riferisce problemi nella percezione di

odori e profumi, con una tendenza all'aumento del problema con

l'avanzare dell'età.

Si dirà: se non riesco a percepire l'aroma del soffritto o del profumo

che ho appena scelto, niente di grave.

Eppure non è proprio così, come segnala uno studio condotto qualche

tempo fa dall'equipe di Johan Lundström del Monell Chemical Senses

Center di Philadelphia, apparsa sulla rivista Scientific Reports.

Lo studio ha coinvolto oltre 3000 tra uomini e donne di età compresa

tra i 57 e gli 85 anni, sottoposti ad un particolare test di identificazione

degli odori.

Mentre tra i maschi non sono state osservate particolari modificazioni

nel comportamento sociale in caso di deficit olfattivi, anche in età avanzata,

nelle donne si è notato che quelle che presentavano maggiori carenze

nell'odorato aveva anche meno amici e tendevano a vivere un'esistenza più

solitaria, quasi come se l'olfatto fosse un segnale d'allarme più generale.

Quando la carenza olfattiva diventa un segnale d'allarme

Come abbiamo detto, una diminuzione temporanea dell'olfatto - specie se

con cause ben definite come una rinite allergica o virale - non deve certo

preoccupare.

Liberando le narici dal muco che si accumula, infatti, si riesce a superare

senza fastidi particolari il disturbo.

Il quadro cambia quando invece il deficit olfattivo si mantiene nel tempo,

diventando quasi una sorta di compagno di vita per chi ne soffre.

Addirittura il fastidio, apparentemente poco significativo, potrebbe essere

una sorta di "spia" preventiva di qualcosa che sta coinvolgendo il sistema

nervoso.

Diverse malattie neurologiche degenerative hanno infatti un lungo periodo

che precede l'esordio dei sintomi caratteristici della patologia.

In questo senso il calo olfattivo può diventare un segnale di allarme, che

marca l'inizio di una disfunzione del sistema nervoso centrale.

La perdita dell'olfatto, che può essere un sintomo d'esordio della malattia

di Parkinson, della malattia di Alzheimer o di altre forme più rare di

decadimento cognitivo.

La malattia di Parkinson, ad esempio, si caratterizza nel periodo conclamato

per la presenza di sintomi motori classici, come tremore, rigidità muscolare

 e lentezza nei movimenti, ma può essere preceduta da sintomi non motori, 

anche anni prima dell'esordio della malattia, con disturbi a tipo depressione,

ansia, alterazioni del sonno, sonnolenza diurna, disturbi vegetativi, e,

appunto, disturbi dell'olfatto.

Non ci credete? In quasi nove casi su dieci la malattia di Parkinson si

accompagna a diminuzione della capacità di sentire gli odori.

E questo "segnale" può anche precedere di anni l'insorgenza della malattia.

Per sapere se qualcosa non funziona, in ogni caso, basta un semplice

controllo.

In sintesi, quindi, se il naso non vi soddisfa e cambia le sue prestazioni, 

parlatene con il medico.

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