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La funzione del verde in città-

Post n°2981 pubblicato il 28 Maggio 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

Autore: Armando Gariboldi
1 MESE FA
Può il verde urbano contribuire a ridurre la criminalità? È una domanda

che mi sono posto dopo aver osservato i vari parchi e giardini pubblici

delle nostre città.

Infatti, anche negli impianti più recenti, nella stragrandemaggioranza dei

casi, è del tutto assente la parte arbustiva.

Ci sono aiuole fiorite, prati vedi, alberi per lo più sparsi ma niente

arbusti o quasi. Perché?

Mi è stato risposto che è soprattutto per motivi di sicurezza (oltre che per

ridurre i costi di manutenzione).

Erbe alte, arbusti e alberi in gruppo o dalla chioma troppo densa, che scende

al suolo, possono celare la vista e creare nascondigli.

E questo favorirebbe lo svolgimento di attività illecite (in primis lo spaccio di

droga) o l'appostamento di delinquenti pronti ad aggredirti.

Una tradizione dura a morire

La pensava così anche il re inglese Edoardo I.

Già nel 1285 a Londra e nelle principali città del regno aveva imposto un editto

in cui obbligava la rimozione di tutta la vegetazione (alberi e arbusti) lungo le

strade pubbliche principali.

Questo al fine di cercare di ridurre le numerose rapine e aggressioni che

avvenivano lungo di esse.

Oggi questa tradizione continua e moltissime amministrazioni delle città

occidentali (Italia compresa) si impegnano quotidianamente per rimuovere

o evitare che cresca un certo tipo di vegetazione perché si ritiene che

nascondi e faciliti atti criminali.

Il verde come antidoto

Francamente queste motivazioni non mi hanno mai convinto del tutto e

come me evidentemente la pensano diversi ricercatori, soprattutto

statunitensi.

Vari studi hanno evidenziato il contrario.

Chi vive in ambienti "più verdi" (purché ben tenuti) segnala livelli più

bassi di paura, meno incivilità e meno comportamenti aggressivi e

violenti diffusi.

Con una conseguente riduzione degli atti criminali, sia di quelli contro

la proprietà (furti) che di quelli violenti (es. Kuo & Sullivan, 2001).

Sono conclusioni simili a quelle degli studi sul degrado urbano

(es. edifici rotti o abbandonati, strade sporche e non tenute, muri imbrat-

tati, ecc.).

Ovvero che il degrado "chiama" degrado. Mentre l'ordine, la pulizia e la

bellezza attirano situazioni analoghe e orientano in un senso o nell'altro il

comportamento delle persone.

L'ex procuratore antimafia Giancarlo Caselli sottolineava esplicitamente

come la bellezza (di cui un verde urbano ben tenuto fa parte) sia un vero anti-

doto contro la criminalità, l'illegalità e le mafie.

Occuparsi di alberi in realtà significa occuparsi anche di persone.

Gli amministratori pubblici e gli urbanisti dovrebbero capire che una

moderna città, soprattutto oggi in tempi di cambiamenti climatici, non è

costituita solo dalle parti edificate o asfaltate, anzi.

Più alberi e arbusti nella progettazione ambientale

Tornando alla progettazione degli spazi verdi, esistono numerose

soluzioni che permettono di realizzare parchi e giardini con la

presenza anche di boschetti e di siepi senza compromettere le

esigenze di sicurezza.

Non tutti i tipi di vegetazione bloccano la visibilità.

Un'area erbosa ben curata certamente non ostacola la vista.

Gli alberi ampiamente distanziati e con chioma alta hanno un minimo

effetto sulla visibilità.

Siepi e arbusti di determinate essenze, sviluppo e forma possono

addirittura diventare un deterrente a nascondersi (si pensi alle essenze

spinose).

Certi profumi e colori poi tranquillizzano e "disattivano " l'aggressività,

mentre fiori e arbusti a bassa crescita è improbabile che possano fornire

possibile copertura per attività criminali.

In compenso un parco vario e ben tenuto richiama tante persone e

fruitori durante ogni ora del giorno.

E ciò innesca un processo chiamato "sorveglianza crescente".

Ovvero una maggiore frequentazione di un territorio ne aumenta il

controllo diffuso, che a sua volta è un fattore consolidato nel contenimento

dell'attività criminali.

Come anche dimostrato da uno studio del 2018 condotto da Charles

Branas della Columbia University's di New York e pubblicato sulla rivista

Proceedings of the National Academy of Sciences.

Jane Jacobs (1961) suggeriva che la semplice presenza di più "occhi

sulla strada" scoraggia il crimine.

Un concetto posto in primo piano nel famoso studio USA di

rigenerazione urbana "Defensible Space" di Oscar Newman (1972).

Dunque la prevenzione del crimine può avvenire anche attraverso

la progettazione ambientale.

Che andrebbe però fatta sempre da team interdisciplinari di esperti

e non solo da architetti e ingegneri. In particolare di quella degli spazi

verdi urbani, che ovviamente devono anche essere ben gestiti e non

abbandonati a sé stessi.

Lo dimostrano molte altre ricerche ma anche esperienze concrete e

recenti.

Comprese alcune a noi vicine come il famoso caso del "boschetto della droga" a

Rogoredo (MI).

Il grande scrittore russo Fiodor Dostoiévski diceva che "la bellezza salverà il

mondo".

Noi non sappiamo se ciò avverrà, ma intanto essa lo rende di sicuro migliore e

più vivibile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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E CITAZIONE FONTE: RIVISTANATURA.COM

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