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Post n°3159 pubblicato il 06 Luglio 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet Questione di valori Ciò premesso, Mike Berners-Lee, esamina in modo analitico i problemi della "sostenibilità" (chi ha una parola migliore lo dica, io questa non la sopporto) e incomincia dalla questione alimentare, continua affrontando il cambiamento climatico, l'energia, i trasporti, la crescita del Pil e i suoi limiti, il lavoro, la questione demografica, economia e finanza. Si arriva così all'ottavo capitolo, dedicato a ciò che di solito i libri di ecologia danno per implicito negli altri temi: i valori, la conoscenza, la visione del mondo. Nelle ultime pagine Mike Berners-Lee conclude suggerendo che la vera soluzione sarebbe diffondere capillarmente le competenze cognitive necessarie per instaurare un nuovo stile di vita globale, condiviso dai semplici cittadini fino ai vertici decisionali. Dal Covid all'indietro Proprio qui, dove questo libro finisce, ne incomincia un altro, assai più smilzo, soltanto 90 pagine, ma denso di idee: "La Terra sfregiata. Conversazioni sul vero e falso ambientalismo" (Edizioni Gruppo Abele, 11 euro). E' un dialogo tra Luca Mercalli, climatologo, e Daniele Pepino, un ambientalista che vive in Alta Val Susa e cura le edizioni Tabor. Si parte dalla pandemia del Covid 19 e dai suoi nessi con i danni all'ambiente, cenni al riscaldamento globale, alla fusione delle regioni glaciali, all'insufficienza delle politiche ambientali. Segue la denuncia del falso ambientalismo di una "economia verde" che spesso è solo moda, quando non è ipocrisia. Ma il discorso nuovo rispetto al messaggio che da anni Mercalli diffonde è nei capitoletti successivi. C'è una revisione della teoria della "decrescita felice" che, se presa alla lettera, felice non può essere, ma deve essere interpretata come una razionalizzazione dei consumi e dello stile di vita che non solo non rinnega le tecnologie e ma le applica. Tecnologia per ambiente Ovviamente rimane il concetto che la nuova economia non può basarsi su "una crescita infinita in un mondo finito", cosa impossibile perché si scontra con la seconda legge della termodinamica. Si tratta piuttosto di disinnescare la crescita per mezzo di soluzioni sempre più intelligenti a salvaguardia dell'ambiente. Emerge così il dato di fatto che i guai creati dalla tecnologia sono intrecciati con i suoi benefici e che la soluzione dei guai non sta nel ritorno alla società pre-tecnologica ma in una tecnologia ancora più evoluta capace di rimediare i danni fatti e tale da non crearne di nuovi o almeno da programmarne fin dall'inizio il rimedio. |
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