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Cambio titolo del blog

Post n°3517 pubblicato il 11 Settembre 2023 da blogtecaolivelli

Buongiorno,

da oggi il presente blog sarà dimesso causa pensionamento e continuerà su un altro blog in allestimento intitolato blogmaggioreOlivelli@libero.it in onore di un eroe nazionale. Grazie.

 
 
 

La sconcertante e contraddittoria situazione italiana

Post n°3516 pubblicato il 03 Luglio 2023 da blogtecaolivelli

Post di Emilia Marchitello

Il punto di inizio di questo post è l'analisi dell'attuale

situazione generale italiana, piena di

contraddizioni alquanto sconcertanti. 

Ci si riferisce al ministro del consiglio, Giorgia Meloni,

che dice che uno dei punti di fondo

della attuale crisi italiana è il continuo decremento

della popolazione, della denatalità che

sta arrivando ad uno dei suoi minimi storici e

questo è lampante ma è il risultato ultimo di 

una politica miope della limitazione delle nascite

e dell' assioma " meno siamo e meglio

stiamo", ok, ma i risultati possono essere

positivi per qualche anno, poi, fatalmente, si

innesca un fenomeno logico ed alquanto prevedibile:

la diminuzione dei bisogni di unsempre minore

numero di persone, dovuto al normale ricambio

generazionale ed al rapporto negativo deceduti/nuovi nati,

nonchè al progressivo restringimento del mercato 

del lavoro....siamo alla fase conclusiva di un fenomeno

storico e sociale, senzaprecedenti.

E a questo si aggiungano degli altri fatti di portata

storica epocale: ladigitalizzazione, l'automazione, la

necessità di far tornare i conti pubblici e quindi la

soluzione ottimale è il flusso regolato dei migranti

di cui parla il ministro Lollobriggida,che dà una risposta

alla mancanza di manodopera, alla necessità di dare

nuova linfa almercato del lavoro, all'emergenza di

mantenere un equilibrio che non sia precario fra la

gente che va in pensione e le nuove generazioni di

lavoratori che pagano le pensioni dichi va a riposo:

affermazione discutibile, perchè i pensionati

hanno versato contributiper quarant'anni ed anche

di più, che sono stati investiti nella collettività e quindi 

reimpiegati poi per corrispondere  il meritato

assegno pensionistico.

Un altro punto che viene sempre taciuto è che

ogni anno in Italia si fa la politica di

mandare a riposo più gente possibile, per liberare

posti che,poi,si perdono perchè sono

diminuiti i bisogni ma tutto questo non ci ha

portato fuori della crisi e del debito che 

aumenta continuamente e cui si vuole rimediare

tagliando sugli asili nido e sull' edilizia

scolastica, che va in pezzi, facendoci perdere i

100 miliardi del PNRR, che sono davvero

tanti e che avrebbero dato una risposta concreta

ai tanti problemi che affliggono le giovani generazioni,

all'occupazione femminile, alla necessità di nuove

nascite, al poter far conto sugli asili nido, con personale

ben qualificato, a prezzi politici.

La contraddizione consiste nel perdere una possibilità

concreta di dare una risposta a

problemi urgenti e nel dichiarare poi le intenzioni d

el governo di attuare una politica

demografica, ma non si sa bene come, visto che si

giudica positiva la politica di chiusura 

dell'immigrazione della Polonia e dell'Ungheria ed

invece è proprio quella che dà ossigeno

ad un mercato del lavoro puttosto asfittico.

La questione è sicuramente molto più complessa

ed in questo post ci si è limitati a  fare delle

riflessioni su dei punti specifici ma ce ne sono

molti altri su cui soffermarsi per fare la

disamina del periodo estremamente critico

che stiamo vivendo nel primo trentennio del

nuovo millennio.

 
 
 

La sconcertante verità di Amleto.

Post n°3515 pubblicato il 30 Maggio 2023 da blogtecaolivelli

post di E. Marchitello

W. Shakespeare è stato un grandissimo drammaturgo,

uno di quei geni che hanno lasciato un'eredità 

culturale di immenso valore, oltre che dei messaggi di una modernità

sconcertante: è il caso di una frase famosissima

dell'Amleto " ci sono più cose fra cielo e

terra, Orazio di quante ne sogni la tua filosofia" e

la verità enunciata dal personaggio

shakespeariano viene confermata ogni giorno, a

fronte delle scoperte eccezionali come

antichissime civiltà, completamente sconosciute,

che vengono alla luce, resti di costruzioni 

realizzate 5000 anni fa da ingegneri di grande

intelligenza ed iniziativa. La modernità della

frase pronunciata da Amleto viene altresi confermata

dalle scoperte quotidiane di pianeti ed

esopianeti, che potrebbero essere potenzialmente

colonizzati per la possibile presenza di

acqua ed un'atmosfera che potrebbe essere compatibile

con la sopravvivenza di terrestri

ma in quali condizioni? E' pressochè impossibile

immaginare una simile realtà, ma non dovrebbe

 essere molto diversa dalla realtà dei migranti

africani di oggi, ma la vita di

questi ultimi, per quanto difficilissima e a tratti tragica,

sarebbe ancora migliore alla

aspettativa di vite di migranti nel cosmo: siamo

nella fantarealtà ma gli scienziati ed i

viaggi progettati e realizzati su altri pianeti

hanno un unico scopo: trovare le risorse

minerarie e l'acqua, che continuano a diminuire

sulla terra, con un carico di popolazione 

che oggi va ai nove miliardi ma che è destinata

ad aumentare in modo esponenziale,

con le risorse che continuano a diminuire, un

altro aspetto della sconcertante verità

pronunciata da Amleto: chi avrebbe pensato ad

una eventuale emigrazione nel cosmo, 

solo pochi decenni fa? La conclusione è aperta alla

riflessione dei lettori.

E. Marchitello.

 
 
 

Un pianeta quasi uguale alla Terra?..

Post n°3514 pubblicato il 15 Febbraio 2023 da blogtecaolivelli

Articolo integrale da Liberi tech.

James Webb trova un nuovo esopianeta Fonte foto: NASA, ESA, CSA, L. Hustak (STScI) SCIENZA

È ufficiale, esiste un pianeta molto simile al nostro: la conferma

James Webb porta a casa il suo primo successo: ha identificato un esopianeta molto simile alla Terra, e ora ne analizzerà l'atmosfera. Ecco che cosa sappiamo.

12 Gennaio 2023 45

Là fuori, nello spazio più profondo, ci sono sicuramente

alcuni pianeti che riproducono le caratteristiche

principali della Terra.

E che, forse, potrebbero essere abitabili.

La ricerca continua senza sosta, e ora gli scienziati

hanno uno strumento in più su cui fare affidamento:

si tratta del telescopio spaziale James Webb, che ha

da poco compiuto il suo primo anno di operatività.

Nei giorni scorsi, per la prima volta, ha scoperto

un esopianeta molto simile al nostro.

Il telescopio James Webb scopre il suo primo esopianeta

Lanciato nello spazio il 25 dicembre 2021,

il telescopio spaziale James Webb è uno

degli strumenti più all'avanguardia della NASA.

Lavora nello spettro degli infrarossi, e la sua

risoluzione è così elevata che gli permette di

osservare corpi celesti lontanissimi da noi,

che il suo predecessore Hubble non riusciva

ad individuare.

Dopo aver portato a casa immagini strabilianti,

come quelle che ritraggono i Pilastri della Creazione,

ora il telescopio ha raggiunto un altro grande

successo: ha scoperto il suo primo esopianeta,

e somiglia incredibilmente alla Terra.

Un team di ricercatori guidato da Kevin Stevenson

e Jacob Lustig-Yaeger, della Johns Hopkins

University del Maryland, ha analizzato a fondo i dati

ricevuti dal TESS (Transiting Exoplanet Survey

Satellite), i quali indicavano l'esistenza di un

pianeta fuori dal nostro Sistema Solare che poteva

avere caratteristiche simili alla Terra.

Gli scienziati hanno così deciso di usare James Webb

per approfondire le loro ricerche, e con due sole

osservazioni di transito il suo spettrografo nel vicino

infrarosso è riuscito a catturare l'esopianeta.

Cosa sappiamo sul nuovo esopianeta simile alla Terra

Il nuovo pianeta è stato classificato come LHS 475 b,

è di dimensioni quasi uguali al nostro e ha un clock pari

al 99% del diametro terrestre. Inoltre completa

un'orbita in appena due giorni ed è molto vicino alla sua stella, una nana rossa che ha meno della metà della temperatura del Sole.

"Non c'è dubbio che il pianeta sia lì" - ha affermato

Lustig-Yaeger - "I dati incontaminati di Webb lo convalidano".

E, a quanto pare, è davvero più simile alla Terra di quanto

non si possa immaginare: "Il fatto che sia anche un piccolo

pianeta roccioso è impressionante per l'osservatorio" -

ha aggiunto Stevenson.

 Questo permetterà loro, infatti, di studiare l'atmosfera

di un corpo celeste che, seppur fuori dal Sistema Solare,

ha molte caratteristiche in comune con il nostro pianeta.

Sull'atmosfera presente su LHS 475 b, tuttavia,

c'è ancora un alone di mistero.

Il telescopio James Webb è l'unico, tra quelli attualmente

operativi, a poter essere in grado di definire cosa c'è -

e soprattutto cosa non c'è - nell'atmosfera di un pianeta

roccioso.

Analizzando il suo spettro di trasmissione, gli astronomi

stanno cercando di capire che cosa caratterizza questo

esopianeta.

"Il telescopio è così sensibile che può facilmente rilevare

una serie di molecole, ma non possiamo ancora trarre

conclusioni definitive" - ha dichiarato Erin May, della

Johns Hopkins University.

Gli esperti hanno già escluso la presenza di alcune

atmosfere di tipo terrestre, come ad esempio quella

dominata dal metano che caratterizza Titano, la

luna più grande di Saturno.

È possibile che il pianeta non abbia atmosfera, o che

quest'ultima sia caratterizzata puramente da

anidride carbonica, che sarebbe molto difficile

da rilevare.

Saranno necessarie ulteriori osservazioni per poter

stabilire il tipo di atmosfera di LHS 475 b, del quale

però sappiamo che è di diverse centinaia di gradi

più caldo rispetto alla Terra.

 
 
 

Trovato il libro dell'Apocalisse

Post n°3513 pubblicato il 15 Febbraio 2023 da blogtecaolivelli

Hanno trovato le tavolette "maledette" dell'Apocalisse Fonte foto: ©Leibniz Center for Archaeology (LEIZA)/R. Mueller SCIENZA

Trovate le tavolette del "Libro dell'Apocalisse": cosa riportano le incisioni?

I ricercatori avrebbero trovato le tavolette del "Libro dell'Apocalisse", una scoperta inedita e preziosa: cosa riportano le antiche incisioni in latino.

14 Febbraio 2023 26

Il Libro dell'Apocalisse è uno dei testi più

affascinanti di sempre e oggi, grazie a un

approfondito lavoro di ricerca a opera della

Johannes Gutenberg University Mainz, abbiamo

tra le mani qualcosa di prezioso e inedito.

Il team guidato dal dottor Michael Hölscher ha,

infatti, scoperto delle inaspettate somiglianze

tra alcuni brani del testo antico e dei reperti

unici nel loro genere, ritrovati in diverse parti del

mondo tra l'Egitto e la Gran Bretagna: delle piccole

tavolette incise risalenti all'Impero Romano.

Trovate le tavolette del "Libro dell'Apocalisse"

Il progetto di ricerca in questione si intitola Rituali

Disincantati. Tracce delle tavolette maledette e la

loro funzione nell'Apocalisse di Giovanni ed è

sponsorizzato dalla Fondazione Tedesca per la Ricerca (DFG).

Ha preso il via proprio lo scorso anno e oggi ci restituisce

delle informazioni preziose e inedite sull'antichissimo

Libro dell'Apocalisse attribuito a Giovanni e facente

parte del Nuovo Testamento biblico.

Approfondendo il ruolo delle cosiddette tavolette

"maledette" nella società romana, il team di ricerca

del dottor Michael Hölscher ha trovato delle affinità

tra la terminologia tipica del manoscritto di Giovanni

e alcune tavolette ritrovate in diverse aree corrispondenti

al dominio Romano, datate tra il 500 a.C e il 500 d.C.

Il Libro dell'Apocalisse o Libro della Rivelazione -

l'ultimo del Nuovo Testamento - è una combinazione

di tre diversi generi letterari: epistolare, apocalittico

e profetico.

L'esatta identità dell'autore è stata a lungo oggetto

di dibattito tra gli studiosi e, seppur attribuita

all'apostolo Giovanni, si ritiene che il manoscritto

risalga al I secolo d.C. e che sia il frutto del lavoro

congiunto e aggiornato nel tempo da parte dei circoli

facenti riferimento a lui e al suo insegnamento.

Scrittura che ha risentito dell'influenza di altri testi

più antichi: i Libri dei Profeti (Daniele, Ezechiele, Isaia,

Zaccaria), il Libro dei Salmi e l'Esodo.

Cosa riportano le incisioni delle tavolette dell'Apocalisse

Stando alle prove raccolte, i ricercatori tedeschi

sostengono che le somiglianze tra le piccole tavolette

ritrovate nei domini Romani e alcuni passaggi

dell'Apocalisse di Giovanni non siano casuali e che ci

restituiscano oggi la testimonianza effettiva di un'usanza

che, via via, sarebbe diventata sempre più

obsoleta, per poi scomparire del tutto.

Nell'Impero Romano era usanza creare queste tavolette,

ovvero dei piccoli e sottili fogli di piombo, per

inscrivervi (in latino) delle "maledizioni" o "incantesimi"

con lo scopo di danneggiare o colpire un nemico.

Venivano usate da tutti i membri della società,

indipendentemente dallo status economico o sociale,

e oggi gli archeologi ne hanno raccolto circa 1.700,

quasi tutte ritrovate in luoghi specifici, come tombe

o luoghi sacri.

"Nell'Apocalisse - ha spiegato il dottor Hölscher -

troviamo parole e frasi molto simili a quelle che

apparivano sulle tavolette maledette, anche se

non compaiono citazioni testuali da queste ultime".

Citazioni come "Così con violenza sarà abbattuta

quella grande città di Babilonia, e non sarà più

trovata" riprodurrebbero proprio il linguaggio

tipico delle antiche tavolette romane e

coloro che all'epoca si trovarono di fronte a

queste parole avrebbero potuto associarle diretta-

mente all'uso di routine di queste.

Le similitudini tra il Libro dell'Apocalisse e le

tavolette "maledette" sarebbero "un'espressione

indiretta del bisogno di segregazione e del

tentativo di autoconservazione di una

comunità paleocristiana che si sentiva minacciata"

dal sempre crescente sentimento cristiano,

ha concluso il dottor Hölscher.

 

Articolo integrale da Libero tech.


 
 
 
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