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Messaggi di Febbraio 2018

I GRANDI PIANETI...

Post n°1570 pubblicato il 27 Febbraio 2018 da blogtecaolivelli

 

FONTE: INTERNET

Un nuovo pianeta gigantesco e misterioso

 che non dovrebbe esistere. L'ultima scoperta

fatta dagli astronomi mette in discussione

tutte le certezze riguardanti lo spazio.

Il pianeta,grande come Giove, è stato

ribattezzato NGTS-1b,e ha dato il via ad una

serie di domande cheancora oggi non hanno

trovato una risposta.Il pianeta infatti orbita

intorno ad una stellache è simile al Sole, ma

ha dimensioni moltoridotte. Questo primo

particolare è piuttostostrano e gli scienziati

fanno difficoltà ad im-maginare come un corpo

celeste così grandepossa ruotare intorno ad

una stella così piccola.NGTS-1b, soprannominato

anche "pianeta mostro",si trova a circa 600 anni luce dalla Terra.

"La scoperta di NGTS-1b è stata per noi una

sorpresa totale - ha spiegato il professor Daniel

Bayliss, dell'università di Warwick, che ha guidato

il gruppo di ricerca -. Non si riteneva che pianeti

così grandi potessero esistere in rapporto a stelle

così piccole". La distanza fra NGTS-1b e la sua stella

è pari al 3% della distanza fra la Terra e il Sole

Il pianeta ha unatemperatura superficiale di 530

gradi e per percorrere un'orbita impiega circa 2,6 giorni.

"NGTS-1b è stato difficile da scoprire - ha rivelato 

Peter Wheatley, un altro studioso dell'Università

di Warwick -, nonostante sia un pianeta 'mostruoso',

perché la sua stella di riferimento è piccola e poco

visibile. Stelle di questo tipo sono le più comuni,

quindi è possibile che ci siano altri pianeti giganti

in attesa di essere scoperti".

NGTS-1b è il primo pianeta individuato grazie ad 

una rete di dodici telescopi di ultima generazione

che sono stati installati nel deserto di Atacama, in Cile.

Queste strumentazioni fanno parte del programma 

'The Next-Generation Transit Survey' (NGTS) dell'Os-

servatorio europeo meridionale (ESO), che ha come

obiettivo proprio quello di trovare altri pianeti al di fuori

dei Sistema Solare.

 
 
 

ALTRE SCOPERTE.....

Post n°1568 pubblicato il 27 Febbraio 2018 da blogtecaolivelli

Fonte: Internet

C'è acqua su sette pianeti extrasolari. La straordinaria scoperta

è stata effettuata da un team di astronomi guidato da Vincent

Bourrier, professore dell'Observatoire de l'Université de Genève.

Gli studiosi sono riusciti ad individuare nell'atmosfera di alcuni

 pianeti esterni al Sistema Solare, la presenza di acqua. La ricerca

è stata possibile grazie all'utilizzo del telescopio spaziale Hubble

 che ha consentito di raccogliere dati utili per stabilire che, nel corso

di dieci miliardi di anni, i corpi celesti hanno rilasciato alte percentuali

di vapore. Ciò significa che in precedenza ospitavano sulla superficie degli oceani.

I pianeti che si trovano più in prossimità della stella madre, una nana

bruna simile al Sole, potrebbero aver esaurito la loro scorta d'acqua,

quelli esterni invece dovrebbero avere ancora un'abbondante riserva idrica.

In realtà il telescopio Hubble non è così potente da poter guardare

direttamente nell'atmosfera di questi esopianeti, per questo gli scienziati

si sono limitati a misurare le radiazioni ultraviolette ricevute dai singoli

pianeti ed emesse dalla stella TRAPPIST-1.

"Con gli attuali strumenti a disposizione non siamo in grado purtroppo

di quantificare l'ammontare di acqua su quegli esopianeti - ha spiegato

Bourrier, il professore a capo dellaricerca internazionale -, ma per certo

sappiamo che i pianeti del sistema TRAPPIST-1 sono finora i migliori

candidati su cui eseguire indagini dirette sulla presenza di acqua con il

telescopio Webb, il successore di Hubble, che invece potrà rivelare

dettagli molto più precisi sulla composizione atmosferica di questi

mondi molto simili al nostro".

Secondo le osservazioni effettuate i pianeti ospitavano fiumi, laghi,

mari, ma soprattutto oceani. Una quantità enorme di acqua, pari a

venti volte quella presente sulla Terra. Si tratta di un ambiente che,

per gli scienziati, era favorevole allo sviluppo della vita, anche se ora,

molto probabilmente, i pianeti non dispongono più di abbastanza

liquido per consentire la sopravvivenza.

 
 
 

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