blogtecaolivelli
blog informazione e cultura della biblioteca Olivelli
TAG
TAG
Messaggi del 01/09/2017
Post n°1425 pubblicato il 01 Settembre 2017 da blogtecaolivelli
da Internet I laghi di Plitvice sono tra i più belli del mondo Un piccolo paradiso a due passi dall'Italia
Ecco una delle coste più belle del Mediterraneo,quella della Croazia, vera e propria meta di tendenza negli ultimi anni. Luogo capace di accogliere i gusti e le richieste più differenti, qui troverete ottima gastronomia, un patrimonio storico di prim'ordine e tradizioni antiche, ma anche flora e fauna da intenditori. Ad accogliervi nella natura più pura sarà il Parco Naturale dei Laghi di Plitvice: un piccolo paradiso. Un luogo dove16 laghi si intersecano con fiumi alimentati dal Bijela Rijeka e dal Crna Rijeka, fiume Bianco e fiume Nero. Sono visitabili solo grazie a una rete fitta di sentieri con ben 18 km di passerelle. Acque dalle sfumature d'incanto: dal verde all'azzurro, dal grigio al blu. Budget Travel ha inserito i laghi di Plitvice nella top delle "10 cascate più belle del mondo", e l'Unesco li annovera tra i primi del mondo nella lista dei Patrimoni Mondiali. Splendidi sentieri montuosi sono pronti a farsi scoprire, come quello del Medvjeđak. Le leggende del luogo narrano le storie della Regina Nera dei boschi, delle ninfe dei laghi, di inverni crudi e rigidi e di bestie feroci che abitavano nei boschi. A causa di questi racconti, fino alla fine dell'Ottocento, tutta questa zona venne chiamata con questo nome diabolico ed esoterico. Se amate l'aria aperta ecco che luoghi del genere non potranno non ispirarvi. Il Parco si divide in due zone: la parte superiore i cui laghi si trovano in una valle dolomitica circondati da foreste e collegati da spettacolari cascate, e la parte inferiore dove si possono vedere laghi più piccoli e vegetazione più bassa. Oltre alle passerelle, potrete spostarvi con battelli, canoe, barche e un trenino elettrico, ma è senza dubbio consigliabile fare il percorso trekking per godere appieno del panorama. Ben otto i percorsi suggeriti, con stazioni di sosta, punti di ristoro e tavolini per mangiare. Parliamo del paradiso acquatico della Croazia, considerato meta ideale per i viaggi e le vacanze per tutta la famiglia. |
Post n°1424 pubblicato il 01 Settembre 2017 da blogtecaolivelli
da Internet A Zanzibar The Rock, il ristorante sullo scoglio da cui ammirare l'OceanoThe Rock è il ristorante di Zanzibar realizzato su uno scoglio, in cui assaporare pesce fresco e ammirare l'Oceano Fonte: Instagram
Si chiama The Rock ed è un ristorante costruito direttamente su uno scoglio a Zanzibar. Posizionato nella piccola penisola di Michamwi Pingwe, nel sud est dell'isola, si trova ad un'ora di viaggio dalla città di Stone Town. Fino al 2010 era solo una piccola capanna di pescatori, poco dopo l'idea di un imprenditore italiano l'ha trasformato in uno fra i ristoranti più famosi e amati di Zanzibar. The Rock offre una cucina semplice, ma gustosa, con un menù che varia spesso e viene realizzato con pesce fresco, unendo i sapori della tradizione mediterranea e il gusto speziato della tradizione gastronomica di Zanzibar. Il ristorante ospita 30/40 coperti e una terrazza affacciata sull'Oceano, in cui gustare un aperitivo prima del pasto, rilassarsi e prendere il sole. La casa tipica, costruita con un tetto di foglie di cocco intrecciate, si può raggiungere sia a piedi che in barca. La mattina, con la bassa marea, i visitatori si recano al ristorante camminando sulla sabbia e bagnandosi i piedi, mentre il pomeriggio, quando la marea si alza, è necessario farsi accompagnare da una barca messa a disposizione dal ristorante. Una volta all'interno si potranno gustare antipasti e primi piatti al costo di circa 15 dollari e secondi da 20 dollari, mentre uno dei piatti più famosi è il The Rock Special, grigliata mista con aragosta, cicala di mare, gamberi, calamari e filetto di pesce, che costa 42 dollari. Qui si possono provare anche i vini e le birre locali, come Killimanjaro e Safari. Il ristorante si trova fuori dai circuiti turistici, per questo spesso i villaggi all inclusive non offrono escursioni in questa zona. Per visitarlo i turisti dovranno fare tutto da soli, prenotando un tavolo (di solito tramite la reception dell'hotel) e raggiungendo Michamwi Pingwe, dove si trova The Rock, con un taxi. |
Post n°1423 pubblicato il 01 Settembre 2017 da blogtecaolivelli
da Internet Alle Hawaii la scala più proibita e pericolosa del mondo Alle Hawaii esiste una scala pericolosa, ma bellissima, che regala un paesaggio mozzafiato: si tratta della Stairway to Heaven Fonte: Twitter Si trova alle Hawaii ed è la scala più proibita e pericolosa del mondo. Stiamo parlando della Haiku Stairs, conosciuta anche come Stairway to Heaven, situatanell'isola di Oahu. Migliaia di gradini che conducono verso il paradiso, in questo angolo di mondo selvaggio e mozzafiato. La scala, ormai da anni, è stata chiusa, nonostante ciò centinaia di escursionisti, curiosi e avventurieri la percorrono quotidianamente rischiando la vita. La scalinata in acciaio è composta da 3922 scalini ed è immersa nella foresta tropicale. Conduce alla cima delPuu Keahi di Kahoe, regalando una vista strepitosa e unica a 850 metri d'altezza. La scala venne realizzata nel corso della Seconda Guerra Mondiale dai militari della Us Navy, che piazzarono sulla cima della montagna delle antenne. La Haiku Stairs era il modo più veloce per raggiungere l'attrezzatura e provvedere alla manutenzione. Nel corso degli anni la struttura è divenuta un'attrazione dell'isola, meta di tantissimi turisti che la percorrevano per ammirare il panorama dall'alto. Il governo locale ha realizzato diversi interventi, alcuni particolarmente dispendiosi, ma nessuno è mai riuscito a mettere davvero in sicurezza la scala. Così oltre trent'anni fa è stata dichiarata ufficialmente "troppo pericolosa". Nel febbraio del 2015 una tempesta ha compromesso unlungo tratto della salita e la scala è stata chiusa al pubblico in modo definitivo. Questo però non ha fermato gli escursionisti che ogni giorno sfidano il pericolo di crolli e cadute, percorrendo la Haiku Stairs. Il Governo ha persino previsto multe sino a 600 dollari e sei mesi di reclusione, ma niente sembra fermare davvero il turismo verso questa attrazione. Così tanto che è allo studio la riapertura del sito, che potrebbe presto diventare un'area faunistica a pagamento. In questo modo conquistare la vetta potrebbe essere più costoso, ma anche più sicuro. Raccogliendo abbastanza denaro infatti sarebbe possibile mettere finalmente in sicurezza la scala. |
Post n°1422 pubblicato il 01 Settembre 2017 da blogtecaolivelli
da Internet Tour di Alessandria d'Egitto, sulle tracce dei miti antichi Cosa vedere ad Alessandria d'Egitto: scoprite le tracce del suo glorioso passato nella Biblioteca Alexandrina e nei suoi musei e monumenti. Con suoi quasi cinque milioni di abitanti, Alessandria d'Egitto è la seconda città per grandezza nonché il più importante centro economico dell'Egitto e accoglie i suoi visitatori con il fascino di uno splendente passato storico. La città sorge su una striscia di costa lunga una trentina di chilometri, tra il mar Mediterraneo e il lago Mareotide (Maryut), nella parte occidentale del delta del Nilo. Alessandria d'Egitto è stata fondata dal grande condottiero Alessandro Magno nel 332 a.C. e da allora ha subito numerosi cambiamenti sia a causa di alterne dominazioni sia per gli effetti di fenomeni naturali come bradisismi e terremoti, che hanno molto cambiato il suo tessuto urbano. Arrivati in città, la vostra prima tappa è sicuramente ilMuseo nazionale di Alessandria, situato nei pressi del centro e che presenta in maniera raffinata e completa la gloriosa storia di Alessandria d'Egitto grazie a oltre duemila preziosi reperti archeologici, disposti sui tre piani del Palazzo Al-Saad Bassili Pasha. Questo magnifico edificio in stile italiano appare come la vetrina ideale per gli oggetti appartenenti alle quattro principali epoche della storia egiziana: l'età antica, l'epoca greco-romana, l'età copta e l'era islamica. La storia di Alessandria d'Egitto viene ricostruita all'interno di un percorso di sale arredate con colori abbinati al periodo che accompagnano. Riaperta nel 2002 come una sorta di commemorazione della celebre Biblioteca di Alessandria, andata distrutta nell'antichità, l'attuale Biblioteca Alexandrina tenta di riprodurre l'antico splendore di quello che era l'originario centro di studio e di erudizione. La sua forma rappresenta un secondo sole che sorge dal Mediterraneo ed è piena di pittogrammi, geroglifici e lettere di tutti gli alfabeti conosciuti, ad evocazione della molteplicità del sapere racchiuso nell'antica biblioteca e delle aspirazioni di quella nuova. La biblioteca conta circa 8 milioni di volumi e manoscritti ed è visitabile il lunedì, mercoledì, giovedì e la domenica dalle 9 alle 19, mentre il sabato solo dalle 15 alle 19. Il sottosuolo di Alessandria d'Egitto è ricco di un vasto complesso di catacombe e cisterne, scoperte in modo fortuito nei primi anni del XX secolo, quando un asino sparì all'improvviso in una fossa spalancatasi accidentalmente nel terreno. Il complesso di catacombe di Kom el-Suqafa (la "collina dei rottami") è la necropoli greco-romana più grande dell'intero Egitto e arriva a una profondità di oltre 35 metri, articolandosi su tre livelli. Per visitare le catacombe si scende una scala avvolta attorno a un pozzo centrale nel quale venivano calati i corpi dei defunti e che vi permetterà di accedere alle tombe scavate nella roccia. Poco distante, nella parte più antica di Alessandria d'Egitto, precisamente nel quartiere di Karmous, si raggiungono le rovine del Serapeo, contraddistinte dalla maestosa colonna in granito rosso di Assuan di Pompeo, alta 30 metri ed erroneamente intesa da molti come il segno della sepoltura di Pompeo, assassinato in Egitto nel 48 a.C. In realtà, la colonna venne eretta intorno al 300 d.C. in onore dell'imperatore Diocleziano, come indicato nell'incisione alla sua base. Questa colonna apparteneva al Serapeum, tempio dedicato alla divinità egizia Serapide e costruito a metà del III secolo a.C. Tornando verso il centro di Alessandria d'Egitto, è arrivato il momento della visita al Museo greco-romano, fondato nel 1892 dal khedivè Abbas II e che possiede una ricca collezione di manufatti dei quali soltanto una piccola parte è esposta al pubblico a causa della mancanza di spazi adeguati. Alcuni artefatti greco-romani, ed in particolare la collezione di monete, sono stati portati qui dall'attuale Museo egizio del Cairo, ma le 27 sale del museo e i giardini centrali espongono naturalmente anche molti oggetti ritrovati ad Alessandria d'Egitto e nelle zone circostanti e che raccontano la storia dell'Egitto antico, l'epoca classica e quella cristiana, ricordando la vastità delle tradizioni e delle divinità dei suoi abitanti. Il porto orientale di Alessandria d'Egitto - anche se oggi non è più attivo come un tempo - mantiene la sua attrattiva grazie al Forte di Qaytbay, una cittadella difensiva tra le più importanti lungo le coste del Mediterraneo. Fatta erigere nel 1477 dal sultano mamelucco Al-Ashraf Sayf al-Din Qa'it Bay, la cittadella si trova sul lato orientale della punta settentrionale dell'isola di Pharos, al posto dell'antico faro considerato una delle sette meraviglie del mondo classico. Il faro consisteva in tre piani e raggiungeva un'altezza di 120 metri, concludendosi alla sommità con una grande statua dedicata a Poseidone. Venne distrutto da due terremoti nel 1303 e nel 1323 e negli anni 90 sono stati rinvenuti ben 2.500 frammenti di pietra appartenuti a questo glorioso simbolo di Alessandria d'Egitto. Raggiungere Alessandria d'Egitto con un volo diretto, dall'Italia, purtroppo non è possibile, perciò dovrete fare scalo al Cairo e da qui spostarvi con uno dei molti voli interni che vi porterà a destinazione in circa 45 minuti. Dalla stazione di Aboud del Cairo partono anche i pullman che percorrono la distanza tra le due città in circa 3 ore, mentre se preferite spostarvi in treno, Alessandria d'Egitto è dotata di due grandi stazioni (Sidi Gaber e Mahatta Masr) e i mezzi provenienti dal Cairo impiegano circa 2 ore e 40 minuti per arrivare in città. |
Post n°1421 pubblicato il 01 Settembre 2017 da blogtecaolivelli
da Internet Alla scoperta di Hallstatt, tra laghi e antiche civiltà Un villaggio a pochi chilometri da Salisburgo che si specchia nelle acque del lago, circondato da boschi e antiche miniere di sale.
Hallstatt è un piccolo villaggio di appena 750 abitanti sulle rive del lago omonimo situato nell'altaAustria, nella regione del Salzkammergut a circa 7 chilometri da Salisburgo. Questa piccola località ai piedi monti del Dachsteinè stata inserita nei siti del patrimonio dell'umanità dell'Unesco per via dell'incredibile unione tra elementi storico-culturali e la meravigliosa cornice paesaggistica che lo rendono unico al mondo. Hallstatt è stato abitato fin dal IV millennio a.C. quando una delle prime comunità umane si stabilì alle pendici delle montagne e iniziò ad estrarre metalli e sale dalle profondità della terra, diventando in breve tempo un importante centro minerario e commerciale con reti di relazioni in tutta Europa. La storia di questo piccolo villaggio è continuata nei millenni tra isolamento e relazioni con il mondo esterno fino a diventare negli ultimi anni una meta molto frequentata dal turismo culturale e naturalistico alla scoperta delle sue meraviglie. In questa guida scopriremo le principali mete e attrazioni da visitare ad Hallstatt in un viaggio da sogno sulle rive di un lago davvero incantevole. La prima tappa della vostra visita ad Hallstatt è il centro del villaggio, che date le ridotte dimensioni è possibile esplorare in poche ore. Stradine e piccole vie si perdono tra i suggestivi edifici tradizionali in legno e pietra che occupano la maggior parte dell'abitato e tra gli edifici del villaggio da visitare c'è sicuramente la chiesa di Mariä Himmelfahrt, un'interessante chiesa del 1500 dalle slanciate forme gotico-rinascimentali che al suo interno conserva uno spettacolare altare decorato con raffinate tarsie lignee di grande bellezza. A poca distanza dalla chiesa si trova una delle attrazioni più curiose di Hallstatt: la piccola cappella Karner con annesso il Beinhaus, un ossario che conserva centinaia e centinaia di teschi degli abitanti del villaggio in un macabro monumento che si è sviluppato come risposta alla mancanza di spazio nel cimitero locale (la tradizione si è interrotta solo negli anni '70). In una passeggiata nel centro di Hallstatt non può mancare una visita al suo museo, dedicato alla cosiddetta cultura di Hallstatt che tra la fine dell'età del Bronzo e il IV secolo a.C. si sviluppò in quest'area delle Alpi con una fiorente attività metallurgica e di estrazione del sale. Il museo è un vero e proprio scrigno che conserva una ricchissima collezione di reperti ritrovati in tutta l'area nei dintorni di Hallstatt e che testimonia la ricchezza culturale accumulata in quasi 7.000 anni di storia da questo piccolo centro. Per scoprire da vicino le tracce della cultura di Hallstatt nel contesto nel quale sono state ritrovate bisogna lasciare il centro del villaggio e dirigersi presso l'area archeologica della necropoli preistorica di Hallstatt, dove è possibile visitare gli scavi che hanno permesso di trovare le tombe di quasi 4.000 persone che hanno vissuto in questa zona durante l'età del bronzo. L'altra grande attrazione di questa spettacolare località è il suo incredibile paesaggio, incastonato tra le montagne e l'acqua del lago, che a seconda delle stagioni si tinge di un arcobaleno di colori vivaci. Un modo per ammirare al meglio Hallstatt e il suo meraviglioso lago è quello di salire sulla Skywalk, una piattaforma che si staglia nel vuoto a circa 350 metri sopra il villaggio e che permette di godere di una vista mozzafiato su tutto il panorama circostante. La piattaforma è stata costruita sulla base della fortezza innalzata dal principe Rodolfo nel 1240 a difesa delle miniere di sale e conosciuta comeRudolfsturm. Sulla sommità della piattaforma è anche possibile pranzare o bere qualcosa nel nuovo locale inaugurato recentemente come punto di ristoro per i visitatori che si avventurano fino a lì per ammirare il panorama. A poca distanza dalla piattaforma si può visitare anche laminiera di sale più antica d'Europa, dove sono state trovate tracce di lavori di scavo eseguiti 3.000 anni fa da parte dei primi abitanti di Hallstatt. Il centro visite è situato esattamente sotto le fondamenta dell'antica torre di Rodolfo e dà accesso alle gallerie dove un tempo si estraevano i minerali di salgemma che poi venivano mandati a Salisburgo e da lì raggiungevano tutta Europa. Per chi ama la natura e le escursioni all'aria aperta, Hallstatt offre un'innumerevole varietà di sentieri e percorsi che partendo dal centro del villaggio si diramano attraverso i boschi circostanti e raggiungono le cime nei dintorni, come il famoso massiccio del Dachstein. Tra le località più interessanti che si possono raggiungere seguendo i sentieri della zona si trovano alcune grotte più spettacolari di tutta la regione alpina, come la Eisriesenhöhle (Grotta gigante di ghiaccio), laMammuthöhle (Grotta del mammut), e laKoppenbrüllerhöhle (la grotta dell'urlatore). Queste grotte sono visitabili durante la tarda primavera fino a settembre e la temperatura raramente supera i 6°C. Al loro interno sono presenti meravigliose e spettacolari formazioni geologiche, stalattiti e stalagmiti oltre a vorticosi corsi d'acqua sotterranei e sebbene le camere delle grotte si estendano anche per oltre 50 chilometri, attualmente è possibile visitare solo quelli più vicini all'entrata e sempre accompagnati da una guida. |
AREA PERSONALE
MENU
CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.