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Messaggi del 09/11/2017
Post n°1508 pubblicato il 09 Novembre 2017 da blogtecaolivelli
DA INTERNET La tecnica pittorica del puntinismo, portata al massimo livello artistico da pittori come Seurat e Pissarro, ha probabilmente un'origine preistorica: qualcosa di simile è stato infatti utilizzato per raffigurare uri, mammut e cavalli scoperti recentemente in Francia su rocce risalenti a circa 38.000 anni fa artearcheologiaIl puntinismo è una tecnica di pittura in cui piccoli punti di colore vengono utilizzati al posto delle linee per creare un'immagine. Inventata - o così si pensava - intorno al 1880 da Georges Seurat, e utilizzata, tra gli altri, da Camille Pissarro, Vincent Van Gogh e Roy Lichtenstein. "Quaternary International"suggerisce adesso che le sue origini siano ben più antiche: si potrebbero rintracciare addirittura nella preistoria, come dimostrerebbe una serie di 16 blocchi di pietra calcarea incisi con questa tecnica che risalgono a circa 38.000 anni fa. ci sono familiari", ha osservato Randall White, antropologo della New York University, che ha guidato gli scavi nella valle di Vézère, in Francia. "Ma ora possiamo confermare che questa forma di produzione delle immagini era già praticata nella prima cultura umana europea, l'Aurignaziana". autore dell'immagine dell'uro scoperta da White e colleghi (Credit: R. Bourrillon) La scoperta, che riguarda figure di mammut e di cavalli, consente d'inserire in un unico quadro coerente diversi ritrovamenti di rappresentazioni figurative preistoriche considerate finora isolate, come le figure di rinoceronti scoperte nella grotta di Chauvet, sempre in Francia, anch'esse realizzate con decine di puntinature. rapida successione. Nei primi giorni di quest'anno, il gruppo di White ha riferito la scoperta di un'immagine puntinata di uri, antichi bovini estinti: datata a circa 38.000 anni fa, è una delle prime rappresentazioni grafiche dell'intero continente euroasiatico e getta una luce sulla natura degli esseri umani moderni di questo periodo. un'altra immagine puntinata, questa volta di mammut, in una grotta dello stesso periodo, l'Abri Cellier, in Dordogna. ritrovamenti di opere d'arte preistoriche attribuite all'aurignaziano, una cultura paleolitica diffusa in Europa tra i 47.000 e i 35.000 anni fa. Gli scavi condotti nel 1927 riportarono infatti alla luce 15 blocchi di roccia calcarea incisi o perforati che hanno rappresentato un punto di riferimento per gli studi dell'arte aurignaziana nella regione. Stampa / AGF)Nel 2014, White e colleghi sono ritornati nel sito, cercando depositi intatti che permettessero una migliore comprensione della sua sequenza archeologica e della sua relazione con altri siti della cultura aurignaziana. rocce calcaree, una delle quali, spezzata in due parti in epoca preistorica, è stata datata con la tecnica del radiocarbonio a 38.000 anni fa. Le altre 15, tra cui uno dei tre mammut puntinati scoperti con il recente lavoro, erano state lasciate in situ dagli scavi del 1927. di 38.000 anni per le incisioni appena scoperte si applica sia alla nuova serie sia quella scoperta nel 1927, ora conservata presso il Museo nazionale della preistoria francese. |
Post n°1507 pubblicato il 09 Novembre 2017 da blogtecaolivelli
articolo da Le Scienze08 ottobre 2011 Lo spettro di Lascaux sulle grotte di AltamiraLa riapertura al pubblico delle grotte, famose per le magnifiche pitture rupestri risalenti a 15.000 anni fa, potrebbe metterne a rischio la conservazione Le autorità spagnole stanno contemplando l'eventualità di riaprire al pubblico le grotte di Altamira, dichiarate dall'Unesco Patrimonio dell'umanità, soprattutto per cercare di rilanciare il turismo nella zona, che aveva risentito sensibilmente della loro chiusura. L'ipotesi è discussa in un articolo pubblicato su "Science", a firma di un gruppo di ricercatori che in questi anni hanno studiato le condizioni del sito. Altamira è famosa per le magnifiche pitture rupestri risalenti a 15.000 anni fa, dipinte dalle popolazioni di cacciatori-raccoglitori del Paleolitico superiore che popolavano all'epoca la regione. Nel 1977, quando attirava quasi 200.000 visitatori all'anno, la grotta di Altamira venne chiusa alle visite a causa del deterioramento che avevano iniziato a subire le pitture rupestri, per essere riaperta nel 1982, dopo un'analisi microclimatica, ma con una forte limitazione del pubblico ammesso, attorno alle 10.000 persone all'anno, in modo da mantenere a livelli ridotti le quantità di anidride carbonica rilasciate dalla respirazione dei visitatori in quell'ambiente, come pure i tassi di umidità, i principali fattori di deterioramento individuati all'epoca. Nel 2002, peraltro, la caverna ha dovuto essere nuovamente chiusa al pubblico a causa della presenza di microrganismi fototrofi suoi dipinti, un fenomeno simile a quello subito dalle pitture della grotta di Lascaux 50 anni prima: la colonizzazione delle pareti da parte di questi microrganismi è legata all'utilizzo della luce artificiale. anni nella grotta di Altamira e le simulazioni condotte dai ricercatori fanno pensare che una riapertura anche parziale del sito comporti il serio rischio di un processo di degrado analogo a quello avvenuto a Lascaux, che una volta innescato potrebbe rivelarsi inarrestabile. Per questo i ricercatori suggeriscono la possibilitàdi considerare anche opzioni alternative. orme di quanto fatto proprio a Lascaux per ovviare al problema: le sale più importanti della caverna sono state perfettamente ricostruite in grandezza naturale, sulla base di un'accurata rilevazione in 3D dell'ambiente, realizzata fra il 2004 e il 2005 con sofisticate tecnologie. Ovviamente, queste scelte richiedono investimenti, che peraltro si ripagano: attualmente, il nuovo sito così approntato - noto come Lascaux II - accoglie ogni anno oltre un milione di visitatori. |
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