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Messaggi del 13/10/2020

Le ultime novità degli scaffali della biblioteca scolastica.

Post n°3281 pubblicato il 13 Ottobre 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: Blogteca

La biblioteca scolastica è ed è sempre stata una risorsa

irrinunciabile di ogni scuola e l'indispensabile completa-

mento delle lezioni curricolari, per approfondire gli argo-

menti di maggiore interesse degli studenti e dei docenti e,

perchè no? del personale scolastico in generale.

Comunque, spiegarsi bene, in questi casi, è di obbligo per non

creare dei malintesi: la frequenza e l'utilizzo della biblioteca

scolastica è fortemente raccomandata per la formazione 

degli studenti e delle persone in generale e non un obbligo o,

peggio, un'imposizione, anzi, si raccomanda l'utenza di scegliere

liberamente i libri da leggere: il consiglio degli insegnanti è

importante e va preso in considerazione in quanto espresso

da persone di maggiore esperienza, ma si raccomanda

l'utenza di scegliere da soli ed in proprio, sulla base delle

recensioni letterarie, del proprio gusto, del sentito dire,

per approfondire gli argomenti che più interessano, per

la copertina esteticamente bella o per il titolo particolar-

mente intrigante, non importa il motivo, ma è necessario

scegliere da soli, il libro poi non piace, non si finisce di leg-

gere, non importa, si restituisce il testo e se ne sceglie un

altro con gli stessi criteri, non piace neanche quello, forse la

scrittura non è scorrevole, il climax non è coinvolgente,

l'argomento è pesante e farraginoso, ok, stessa roba,

si restituisce, ci si chiarisce le idee sugli argomenti che 

interessano, sul genere letterario che più affascina, si legge

qualcosa per capire, da soli, che cosa scegliere negli scaffali

e di nuovo il prestito, fino a trovare il testo o i testi che si

leggono di un fiato, in un giorno solo, quando si è in ferie

e non si ha voglia della solita passeggiata, con gli stessi 

amici, che barba, nei soliti posti dove si sono consumati i

tacchi e le suole per anni, che noia, allora il libro che si

legge di un fiato è un'esperienza nuova e rigenerante,

personale, intima, altamente formativa, da condividere con

gli amici di sempre che condividono le medesime passioni 

e idee e allora sì che la lettura e la biblioteca scolastica,

universitaria, comunale e di quartiere vengono rivalutate e 

riprendono il loro fascino e quello smalto che hanno perso

perchè trascurate e, a torto, sottovalutate......

Blogteca consiglia a tutti di fare queste esperienza altamente

formative, che si ricorderanno poi, negli anni, quando il tempo

a disposizione per leggere sarà molto meno, per tanti motivi

e problemi, tipici della vita adulta. Ma l'abitudine di leggere 

e l'indipendenza acquisite nello scegliere in proprio i testi che

interessano saranno per sempre, in quanto fanno parte della

capacità di libero arbitrio e di libera scelta, fondamentali

per la maturità adulta delle persone e dei cittadini di domani.

Si raccomandano, di seguito, i testi seguenti, presenti sugli

scaffali di Blogteca.

 

 
 
 

Pimpì Oselì

Post n°3280 pubblicato il 13 Ottobre 2020 da blogtecaolivelli

Gianini Belotti E., Pimpì oselì

Di seguito. l'Introduzione:

"Uno scorcio do storia italiana dagli inizi degli 

anni trenta, tra un paesino del bergamasco e

la periferia di Roma. Il mondo duro, ostile e chiuso

delle tradizioni, della religione, della miseria, visto

attraverso gli occhi attenti e l'intelligenza viva di

una bambina, Cecilia, che nonostante tutto riesce

a crescere.

Immaginate un paesino della Val Seriana,

raggiungibile con un'improbabile corriera che si av-

ventura di curva in curva e in cui sopravvivono gli

stomaci forti;

immaginate un'insegnante, costretta a lasciare il

marito a Roma, che vi giunge con due ragazzini, un

maschio ed una femmina subito accolti dal disprezzo

compatto e tetro dei compagni al grido di "Terù,

romani lazarù!".

Che cos'era la scuola in quegli anni, in cui i piccoli

montanari intabarrati nelle mantelle nere imparavano

l'abc del fascismo, l'Abissinia, i "tucul" dei negri?

Storditi dalle approssimative informazioni religiose,

imbottiti dal catechismo degli angeli custodi e abbandonati

in uno stato pietoso per igiene ed alimentazione, i

bambini di quesgli anni trenta cantavano stornelli come

"Pimpì oselì"/pa mol pa frèsch/ induina chi l'è/ chesto ché,

alternati a Garrisci al sol che abbella, gagliardo tricolore.

Gli espedienti per sopravvivere e per capire si rivelano

infiniti: i ragazzini si salveranno e, forse, salveranno il

mondo".

 
 
 

G.G.Marquez, "Dell'amore e di altri demoni".

Post n°3279 pubblicato il 13 Ottobre 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: blogteca

Di seguit si riporta l'introduzione:

"..la lapide schizzò via al primo colpo e

una chioma viva di color rame intenso si

sparse fuori dalla cripta.

Sulla lapide di marmo corroso dal salnitro

era leggibile un solo nome senza cognome:

Sierva Maria de Todos loa Angeles.

Dispiegata a terra, la chioma splendida era 

lunga ventidue metri e undici centimetri".

Il nuovo romanzo di Gabriel Garcia Marquez

nasc da questa immagine fantastica, da

questo evento al quale racconta di avere

assistito quando era ancora un giovane

giornalista, e dalla memoria così resuscitata

di una delle tante storie ascoltate da bambino:

la leggenda di una marchesina di dodici anni

con i capelli lunghi come lo strascico di una

sposa, morta di mal di rabbia e venerata

nei paesi del Caribe per i suoi molti miracoli.

Ne scaturisce la cronaca meravigliosa di una

amante bambina, la favola di una passione

che unisce fino alla distruzione.

In un porto dove approdano i galeoni carichi

di schiavi provenienti dall'Africa, una città im-

mersa nel suo marasma di secoli, è comparso

un cane idrofobo.

Vittima illustre del suo morso è la figlia dodicenne

del Marchese di Casalduero, creatura bellissima

e trascurata dai genitori, che passa il tempo

con gli schiavi di colore e ne ha assimilato gli 

usi, i costumi, la lingua.

Secondo Abrenuncio, medico portoghese che

ha fama di negromante ma legge segretamente

Voltaire, per il muto dolore di Sierva Maria non c'è

terapia, perchè "non c'è medicina che guarisca

quel che non guarisce la felicità".

Ma per il vescovo del luogo la bambina è

posseduta dal demonio e deve essere esorcizzata

secondo le regole del Sant'Uffizio.

Chiusa nelle segrete di un convento, intorno a lei si

moltiplicano eventi meravigliosi e inspiegabili.

Ma ad essere posseduto sarà il giovane gesuita

al quale Sierva Maria ha trasmesso il demone

dell'amore....".

 

 

 
 
 

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