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Post n°364 pubblicato il 09 Gennaio 2012 da sasso32

Il Grande Contrasto

Questo 2012 inizia all'insegna dei dubbi e dell'inquietudine. Siamo tutti preoccupati per ciò che ci attende nei prossimi mesi e sinceramente non si vede l'ora di poter mettere alle spalle questa crisi così brutta e difficile. Nel frattempo, però, non ci facciamo mancare niente e si continua con lo stillicidio di cazzate che quotidianamente passano sotto i nostri occhi. Nonostante le difficoltà economiche, nessuno sembra voler rinunciare al suo status e a ciò che ha raggiunto così faticosamente, ovvero quel pochino di benessere che riusciva ad allietare la giornata e il mantenimento di questo tenore di vita sembra essere un imperativo imprescindibile. Ecco così ricomparire sacrifici su sacrifici, genitori che si spezzano la schiena in due o tre lavori e figli che, storditi dalle luci di un'era falsa e mistificatrice, non fanno un cazzo dalla mattina alla sera, diventano vittime  e pretendono continuamente ogni sorta di benefit, ignari dei sacrifici e delle levatacce fatte da chi li ha preceduti, in ben altri tempi. La salvaguardia del buon nome e dell'agiatezza per i figli sembra essere allora l'unico pensiero di cinquantenni e sessantennni che, bruciati nelle loro aspettative pensionistiche, sanno di dover fare i conti ancora per molto tempo con la sveglia, con il principale o con il capoufficio petulante. E tutto il sistema si concentra invece proprio sulle tutele ai giovani come se i loro genitori, che rappresentano una sfortunata  classe di lavoratori, di media età, sferzati da anni di illusioni e lavoro, non conti una cippa. Il Grande Contrasto, come un solco, separa diverse generazioni e su questo solco profondo e grigio viene eretto un muro che divide due intere classe sociali, che si preparano ad uno scontro epocale per risucire a spartirsi quelle poche briciole che questi tempi infami lasciano sparse qua e là. Ecco quindi il risultato di questa grande manovra politica e sociale e di questo modo di pensare il Lavoro. Già..quel lavoro così ballerino, elastico e flessibile prima voluto dai grandi geni e pensatori della nostra era e adesso ripudiato dopo che ha polverizzato le ambizioni e i sogni di milioni di italiani. Quegli stessi italiani che prima fanno le leggi e poi pensano a come applicarle, se e dove è possibile farlo. Vabbè..tiriamoci sù e pensiamo in bene. Alla fine per quanto male sembrano andare le cose c'è sempre il rischio di pensare che in questa Italia, domani, potrebbe sempre essere peggio!  

 
 
 
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