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Post n°13 pubblicato il 16 Febbraio 2007 da GenialEquilibrio
Non riesco a sentirlo questo blog; veramente non riesco a sentire cari i blog che mi capita raramente di leggere. Le espressioni permanenti, come appunto la scrittura, hanno nobiltà quando sono permeate di senso e non di sesso, di cocciutaggine e non di melanconia, di istinti repressi perchè insopportabili e non di agìti, di sangue e di risa e magari anche di facezie quotidiane raccontate semplicemente e non con la pretesa di correre sulle distese vergini del racconto "interessante" e quindi condivisibile. Tempo fa ho scorso, non casualmente, quello di un "professional" del blog, autodefinitosi "padre giornalista musicante e poi marito", aggiungo io pluridecorato al valor della scrittura sapiente, munito di spirito civile e di moltissimo tempo libero (un aspetto da me molto invidiato!); all'inizio interessante e via via saccente e paternalistico. quindi strumentale e infine adescante..... Niente male come coordinate scritto-esistenziali! Il blogger (si dice così?) spazia, con molta disinvoltura dalla politica agli eventi musicali, dal teatro all'arte esoterica, dai monti al mare e dai carabinieri alla polizia, avendo per ciascuno la sua brava ricetta costruttiva, ops... dimenticavo che trova anche il tempo per valutare con molta imparzialità i blog altrui (quelli delle femmine piacenti con molta cordialità e magnanimità, compreso il numero di cellulare riservato privato estremamente confidenzializzato). Insomma un blog accattivante fatto da un soul-professionista del tètè a tètè che del minimalismo semantico ed esistenziale è riuscito a fare sia un efficace strumento economico che un raffinato strumento di contatto. Dopo aver scorso quel blog ho avuto qualche attimo di sbandamento ideologico ma fortunatamente in testa è fiorito un vecchio ricordo che ha funzionato egregiamente come antidoto al malessere: Il piccolo principe! Sono fuggito subito tra le pieghe delle pagine che ricordavo seppur vagamente ed è stato facile ritrovare il sentiero che pensavo di aver smarrito..... Il Piccolo Principe dice al fiore: "Forse avrei dovuto capirti meglio, curarti meglio, offrirti più amore e più appartenenza e magari tu mi avresti ripagato mostrandomi petali ancora pià belli di quelli che già hai mostrato." Ecco un concetto di amore e di bellezza che riconosco; ardito, profondo, attento al piacere proprio, non mistificante, quasi laico, adescante, promettente, faticoso a tratti, bestiale nell'essenza, pregno di giusto possesso ma mai strumentale o asservito al proprio mastodontico ego sessuo-economico. Scrivere è un intenso piacere di quella parte intima e interiore di noi umani che non trova ricompensa nel guadagno di qualche pelodiventredivacca o di una iper esposizone mediatica; chiedetelo anche al peggiore degli scrittori...... |
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il 25/03/2009 alle 08:41
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