-Ti aspettavo!
-Come facevi a sapere che sarei venuto?
-Me lo dovevi, troppe volte sei entrato dentro senza essere invitato e questa volta invece.....
-Questa volta non è diversa dalle altre e tu non sei diverso da tutti gli altri; puoi imprecare o chiamare il tuo dio, nulla cambia! Sono io che decido il se, il dove e il quando. Non mi piacciono le anime in subbuglio perenne, necessitano di troppa attenzione e di troppo assiduo impegno. Meglio un essere che usa la violenza che non un pretenzioso con le domande in tasca!
-Vuoi dire che le partite ti piacciono solo quando trovi giocatori inesperti? Sono deluso...
-Nessuno gioca con me! Troppa paura di perdere!
Il ghigno che si solleva invita alla rassegnazione e non alla sfida
-Troppa paura di perdersi! Al momento giusto la paura si vede!
Mai trovato individui che abbiano capito di aver già perso prima ancora di iniziare; rimane sempre la speranza di riuscire a resistere, di respingere gli assalti, ma alla fine tutti si inchinano!
-E questo ti diverte?
-Questo è il mio compito e lo faccio volentieri, se è questo che vuoi sapere. Che vuoi?
-Vivere, salire, vedere.
-Banale anche questo! Tutti lo vogliono! Lo stai facendo! Che vuoi? Ti spaventa la vicinanza?
-Voglio vedere l'alba, il tramonto, voglio sentire la pioggia che mi cade addosso, voglio sentire le sue attenzioni in via esclusiva, voglio vedere mentre si china su di me e mi accudisce, voglio sentire le sue emozioni mentre orgogliosa mi guarda crescere, voglio vederla diventare piccola perchè io diventerò alto, voglio darle la gioia di potermi annusare e di sentire tutta la mia profumata essenza.......
-Sei solo stolto o mi vuoi impietosire? Mi annoia il tuo dire vago, meglio se mi metto al lavoro.......
Lo stelo di grano si piegò sotto il peso della macchina che lo falciava.....