gironzolando in giro

58881 - Un diciottene nel lager di Mauthausen-Gusen

Brani tratti dal libro di Giuseppe (Pino) Galbani "58881":

"Sono nato a Ballabio il 10 Ottobre 1926. Mio padre era cavallante, cioè faceva i trasporti con il carro, mia madre era casalinga. Oltre a noi, in famiglia ci sono altri due fratelli ed una sorella.
La mia infanzia è subito raccontata: a scuola fino alla quinta elementare e poi a lavorare. [...]
Io lavoravo nel reparto 'punterie' e lì sono stato arrestato durante lo sciopero del 7 Marzo 1944.
Due settimane dopo ero nel campo di sterminio di Mauthausen: avevo 17 anni e mezzo e tanta voglia di vivere."

"Dopo all'incirca una settimana ci distribuirono pantaloni e giubba a righe, due nastrini di stoffa ed uno di metallo con un numero, il triangolo rosso dei prigionieri politici e le iniziali della nazionalità.
I nastrini di stoffa andavano uno sul taschino sinistro della giubba e uno sul lato destro dei pantaloni; quello in metallo bisognava portarlo come un orologio. Ci diedero ago e filo ed io mi cucii quello che da quel momento sarebbe diventato il mio nome: 58881."

"[...] E non si trattava solo della tortura barbara di chi ti impicca a un cancello, ti uccide scegliendoti come bersaglio di un suo gioco, ti strappa le unghie; no, c'era anche una tortura normale e continua, che cominciava al mattino e non terminava alla sera, perchè essere costretti a dormire in tre in una branda dopo giornate massacranti, voleva dire essere torturati anche di notte."

La notizia del nostro ritorno si diffuse in un baleno;
tutti venivano a congratularsi, ma molti anche a chiedere:
"dov'è mio padre? Dov'è mio marito? Dov'è mio figlio?"
A queste domande dovevo rispondere: "sono morti".
E allora chiedevano: "come è morto? Ha avuto sepoltura?"
ed io: "no, non hanno una tomba, sono stati bruciati
nel forno crematorio".

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Un treno per Auschwitz
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terezin un campo di concentramento ad uso propaganda: una città di villeggiatura per i fortunati ebrei di nazionalità tedesca che persino per hitler era scomodo eliminare. finchè erano utili... poi un bel trasferimento ad Auschwitz anche per molti di loro
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