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il 05/08/2007 alle 18:06
 
 

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Hope

Post n°157 pubblicato il 22 Settembre 2009 da perg
Foto di perg

...

 
 
 

Basta carnevale!

Post n°156 pubblicato il 31 Agosto 2009 da perg

Basta carnevale!

Torno a mettere mano a questo blog con la seria intenzione di farne qualcosa di utile.

Non intendo quindi più occuparmi della politica carnevalesca italiana, ritenendo che siano altre le questioni importanti.

Torno con il desiderio di non concentrare l'attenzione dove i riflettori mediatici cercano di indirizzarla con lo scopo di lasciare nell'ombra del silenzio tutte quelle situazioni scomode, dolorose, problematiche che rappresentano le reali emergenze sociali nazionali ed internazionali.

Questo blog si propone quindi d’essere una LUCE per tutte quelle emergenza nell’ombra vicine, lontane, individuali, sociali, nazionali, estere, internazionali, microscopiche e macroscopiche.

Questo blog si propone d’essere VOCE per chi non ha spazio nei media per chiedere, indagare, denunciare, gridare.

Questo blog si propone quindi di ricercare dove possibile risposte e soluzioni.

Affinché tutto ciò si realizzi è fondamentale la TUA collaborazione. Considera quindi questo blog non come una proprietà privata ma come un luogo pubblico e uno strumento comune.

Confido nella TUA partecipazione!

 

Grazie

 

 
 
 

IRAN

Post n°155 pubblicato il 14 Agosto 2008 da perg
 
Foto di perg

Coppia di cristiani uccisi dalla polizia segreta iraniana

All’incirca un paio di settimane fa, la polizia segreta iraniana ha fatto irruzione nella casa di Abbas Amiri a Malek Shahr (poco fuori la città di Isfahan), un anziano cristiano che, assieme alla moglie Sakineh Rahnama, stavano svolgendo un culto con una quindicina di credenti. La polizia segreta ha fatto irruzione nell’abitazione di Amiri, pestando brutalmente i presenti e arrestando 7 uomini, 6 donne e 2 minori. A causa delle ferite riportate nel pestaggio, Amiri è morto in ospedale il 30 luglio scorso; la moglie Rahnama, dopo soli 3 giorni, è venuta a mancare per le stesse cause, alle quali va aggiunto lo stress causato dallo shock per la perdita del marito.

Secondo quanto riportato dal Farsi Christian News Network (FCNN), le violenze dell’irruzione sono aumentate quando i poliziotti hanno scoperto che Amiri era un ex-musulmano, che aveva preso parte al pellegrinaggio alla Mecca (uno dei 5 pilastri della religione dell’Islam) e che aveva addirittura combattuto nella guerra Iran-Iraq. La sua conversione al cristianesimo è stata dunque considerata dai poliziotti un affronto ancora più grande, da cui è scaturita la ferocia del pestaggio.

Le altre persone presenti sono state picchiate e arrestate, compresa la figlia di Amiri e due minorenni.

Dopo la morte di Rahnama e il funerale del marito avvenuto il 31 luglio nella sua città natale, Masjid-Soleiman, la polizia segreta ha messo sotto sorveglianza la loro casa, intimando alla famiglia di non svolgere nessuna funzione funebre per la povera donna e di abbandonare la città immediatamente. Secondo quanto riportato sempre da FCNN, anche il figlio è stato malmenato dalla polizia.

Cresce l’ondata di intolleranza nei confronti dei cristiani in Iran, mentre il fondamentalismo islamico mette sempre più profonde radici nella società e, cosa ancor più grave, nel sistema legislativo iraniano.

Da febbraio è pendente in Parlamento un’interpellanza che chiede l’inserimento nel codice penale della pena capitale per chi abbandona la fede islamica.

Attualmente “l’apostasia” è un crimine punito con un certo margine di discrezionalità dai giudici iraniani.

 
 
 

Post N° 154

Post n°154 pubblicato il 27 Aprile 2008 da perg
Foto di perg

La sinistra continua a proporre i soliti vecchi "uomini nuovi" ?!

 
 
 

Post N° 153

Post n°153 pubblicato il 27 Aprile 2008 da perg
Foto di perg

Francesco Rutelli

Rutelli si avvicina alla politica iscrivendosi al Partito Radicale. Particolare è la decisione di aderire al partito di Marco Pannella: il giovane Rutelli infatti, dopo un'iniziale vicinanza al mondo cattolico, testimoniata dalla partecipazione ai "concorsi veritas",[2] le prove di cultura promosse dal Vaticano, decide di appoggiare i radicali dopo la morte della madre, con cui aveva un forte legame, e dopo alcuni scontri con i gesuiti che gestivano il liceo Massimo e non permettevano l'apertura della scuola anche alle ragazze.

Nel 1979, a 25 anni, è segretario regionale del Lazio del partito, e un anno dopo viene eletto alla segreteria nazionale.

Nel 1983 viene eletto alla Camera dei Deputati ed è capofila delle battaglie per i diritti civili proposte dai radicali. In questo periodo è arrestato per aver fumato uno spinello durante una manifestazione.

Durante gli anni ottanta, il Partito Radicale diventa Partito Radicale Transnazionale, dunque non presenta più liste autonome alle elezioni e si trasforma in "un'associazione di cittadini, parlamentari e membri di governo di differenti nazionalità".

In questo quadro gli aderenti al movimento radicale, pur sentendo sempre la comunanza culturale laico-progressista, si iscrivono ad altri partiti: Francesco Rutelli, insieme ad altri amici, dopo un periodo in cui aveva incoraggiato l'attività comune dei gruppi parlamentari Radicale, Verde, e Demoproletario, iniziò la formazione delle liste Verdi Arcobaleno.

Nel 1989 il Partito Radicale si trasforma in Partito Radicale Transnazionale e cessa di partecipare a competizioni elettorali di qualunque natura. Il giovane Rutelli partecipa alla nascita, insieme ad alcuni compagni radicali ed a fuoriusciti di Democrazia Proletaria, di una nuova formazione ecologista di sinistra: i Verdi Arcobaleno, poi confluiti (con le Liste Verdi) nella Federazione dei Verdi, della quale diventa coordinatore nazionale nel 1992 e capogruppo alla Camera.

L'anno seguente Carlo Azeglio Ciampi lo vuole nel suo governo come ministro dell'Ambiente: Rutelli accetta, ma si dimette dopo solo un giorno, assieme agli altri ministri dei Verdi e del PDS, per protestare contro il Parlamento che ha negato l'autorizzazione a procedere penalmente contro Bettino Craxi, già presidente del Consiglio dei ministri. Famoso l'augurio che fa al leader socialista di "mangiare il rancio a San Vittore".

Nel dicembre del 1993 la coalizione di centrosinistra lo propone come sindaco di Roma: diventando, così, primo cittadino della capitale. È riconfermato in questa carica anche nel 1997

Sotto i mandati di Francesco Rutelli a Roma inizia la costruzione di due opere che verranno poi inaugurate dal successivo sindaco Walter Veltroni: l'Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano e la nuova copertura dell'Ara Pacis dell'architetto Richard Meier.

 Il nuovo Auditorium

di Roma è uno dei vanti dell'amministrazione cittadina.

Dal punto di vista urbanistico, fin dall'apertura dei cantieri apparve evidente che il complesso fosse fuori scala. Ad aggravare la situazione è intervenuta la necessità di modificare radicalmente il progetto, anche a causa di alcuni ritrovamenti archeologici. È stato necessario traslare diversamente due dei tre "scarabei", in modo da sfiorare il viadotto di Corso Francia che taglia in due il Villaggio Olimpico e chiudere al traffico Viale De Coubertin. Per quanto riguarda le tecniche di costruzione, il cantiere ebbe vicende molto travagliate, sulle cui responsabilità è ancora in corso una vertenza giudiziaria (in corso d'opera il contratto con la ditta aggiudicataria fu risolto e fu indetta una nuova gara d'appalto). Ne è conseguita una forte lievitazione dei costi, sulla quale si sono concentrate critiche e accuse da parte della Corte dei conti.

Nel 1995 e nel 1997 il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici emise dei pareri fortemente critici, che furono minimizzati dal sindaco di Roma Francesco Rutelli, che in quell'occasione fu sostenuto della stampa e da larga parte dell'opinione pubblica.

Altro problema irrisolto sono i parcheggi; i pochi parcheggi, all'interno dell'auditorium, sono troppo cari e non li usa nessuno. Pertanto le auto in sosta per i concerti invadono senza limiti il villaggio olimpico che da quartiere residenziale è diventato un quartiere parcheggio.

Le critiche alla sala grande si sono concentrate sull'inadeguatezza del riscaldamento e sulla difficile accessibilità. Non essendo stato possibile intervenire nel sottosuolo, la sala insiste su un piano molto elevato rispetto al piano di campagna, e per raggiungere le gallerie sono a disposizione solo due ascensori. Altre critiche sono state rivolte all'insufficienza dei servizi igienici.

A cinque anni dall'inaugurazione, alcuni sostengono che una sala da oltre 2.700 posti sia sovradimensionata rispetto alle esigenze effettive del pubblico abituale dei concerti di musica classica.

I costi elevatissimi richiesti per la manutenzione della gigantesca struttura hanno poi portato la società a cui è affidata la gestione dell'Auditorium ad autofinanziarsi, cedendo i locali per manifestazioni come congressi, convegni, sfilate di moda e piste di pattinaggio. Dall'ottobre 2006, la "Città della Musica" ospita anche la Festa del cinema, che ha visto l'installazione di numerosissimi stand interni ed esterni e un'affluenza di pubblico notevole. Queste manifestazioni hanno tuttavia luogo in sale e ambienti che mal si prestano a questo genere di funzioni, con il rischio di favorire il veloce degrado delle strutture.Gli appassionati di musica hanno rivolto le loro critiche soprattutto all'acustica, in particolare quella della sala grande, fortemente penalizzata dalle eccessive dimensioni. I cento esecutori che possono trovare posto nella Sala Santa Cecilia, infatti, sono a malapena in grado di sonorizzare adeguatamente l'ambiente, e comunque scontanto un inevitabile scotto in termini di basse frequenze e di intelligibilità del segnale musicale.  I limiti di una struttura così dilatata sono apparsi evidenti anche alle orecchie di non addetti ai lavori

L'edificio destinato a racchiudere l'Ara Pacis, progettato dall'architetto Richard Meier

Dopo sette anni di lavori, è stato ultimato l'edificio destinato a racchiudere l'Ara Pacis, progettato dall'architetto Richard Meier in acciaio, travertino, vetro e stucco che è stato inaugurato e aperto ufficialmente al pubblico il 21 aprile 2006 in occasione del Natale di Roma. Ancora incompleto era stato aperto ai turisti anche nel settembre 2005.

I lavori sono stati più volte interrotti a causa di polemiche riguardanti l'aspetto della struttura. Sono state quindi concordate varie modifiche del progetto originale tendenti ad alleggerire l'impatto visivo di alcune superfici originariamente previste in alluminio e successivamente realizzate in travertino. Questo non ha impedito che l'opera sia stata accolta con pareri contrastanti. Il New York Times l'ha definita senza mezzi termini un "flop", mentre il famoso critico d'arte e polemista Vittorio Sgarbi l'ha liquidata spregiativamente definendola "una pompa di benzina texana nel cuore di uno dei centri storici più importanti del mondo" - nonché il primo passo verso una "internazionalizzazione" della Città di Roma.

Allo stato attuale deve ancora essere completata la costruzione di un sottopasso sul lato del lungotevere che consenta il convogliamento sotterraneo del traffico automobilistico, saldando la struttura alla linea del fiume.

 
 
 

Nigeria

Post n°152 pubblicato il 28 Ottobre 2007 da perg
 
Foto di perg

Un ramadan esplosivo 

Il 28 settembre scorso, la rabbia si è propagata come un fuoco di paglia fra i 1.500 allievi del collegio pubblico di Tudun Wada Dankadai, nello stato di Kano.

Una vignetta del profeta Maometto era stata disegnata sul muro della moschea della scuola. Per vendicare la "bestemmia", un gruppo di giovani musulmani ha aggredito 14 allievi cristiani.

Gli estremisti si sono poi precipitati in strada e hanno incendiato nove chiese: la chiesa cattolica, una chiesa anglicana, la chiesa evangelica dell'Africa, la chiesa delle Assemblee di Dio, la prima chiesa Battista ed altre tre chiese pentecostali indipendenti. L'unica possibilità per i cristiani era quella di fuggire. Uomini, donne e bambini si sono dati alla fuga. Molti di loro sono caduti in trappola perché i fanatici li attendevano. Altri hanno raggiunto il commissariato dove sono stati picchiati dai poliziotti.
In questo attacco, durato quattro ore, 10 cristiani sono stati uccisi, 60 sono stati feriti e altri 500 sono sfollati.
Non resta più una chiesa in piedi nella città di Tudun Wada Dankadai.
Tutte le case e tutti i negozi appartenenti ai cristiani sono stati distrutti.
I sopravvissuti raccontano di essersi salvati solo per miracolo. Interrogati riguardo alla vignetta, hanno affermato che non è mai esistita e che non l'hanno mai vista.

 
 
 

Post N° 151

Post n°151 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da perg
 
Foto di perg

Quest'uomo si chiama Mohamed Hegazi.


Ha 25 anni. E' stato condannato a morte in Egitto per essersi convertito al cristianesimo ed essersi fatto fotografare con il Vangelo in mano.


Nessuno ne parla!!!


E' una battaglia di civiltà!


Invocare il rispetto della civiltà in un Paese a noi così vicino significa difendere la CIVILTA' per noi e per le generazioni future.

 
 
 

Eritrea

Post n°150 pubblicato il 07 Settembre 2007 da perg
 
Foto di perg

 

Un'altra vittima del regime reppressivo

 

Migsti Haile (33 anni) è morta ieri, 5 settembre, nel Centro di Istruzione Militare Weaa in seguito alle torture subite per aver rifiutato di sottoscrivere un documento di abiura della sua fede. Haile, studentessa e membro attivo della chiesa Rhema, era una delle 10 cristiane arrestate durante un culto a Keren, a nord ovest di Asmara 18 mesi fa. Per tutto questo tempo è stata sottoposta a forti pressioni e a torture fisiche.

------

Oltre 2000 cristiani, inclusi decine di pastori, vengono tuttora torturati in Eritrea nelle prigioni, nelle stazioni di polizia e nelle caserme militari per spingerli a rinnegare la loro fede. Non viene loro concessa una difesa legale e non sono stati neppure formalmente accusati.

Solo l'anno scorso almeno quattro cristiani sono morti a causa delle inumane condizioni a cui sono stati sottoposti in carcere.

 
 
 

Post N° 149

Post n°149 pubblicato il 04 Settembre 2007 da perg
Foto di perg

Mentre Prodi assicura che non amumenterà le tasse ma taglierà la spesa pubblica,

la revisone biennale degli auotveicoli , grazie alla nuova finanziaria, aumenta di ben

20 euro !!!

(quasi del 50 per cento!)

(Se dovete farla vi consiglio di farlo prima dell'attuazione dell'aunento!)

"Il governo Prodi non è certo la risposta per cambiare questo Paese"

Sabina Guzzanti

Bè qualche cambiamento lo sta facendo...non trovate?

 
 
 

Post N° 148

Post n°148 pubblicato il 31 Agosto 2007 da perg

LOTTA ALL' "EVASIONE"

 --> AUMENTO DEI PREZZI

Siamo sicuri che la strada sia quella giusta e il modo di percorrerla sia giusto?

Per le piccole e medie imprese come è possibile sopravvivere se aumenta la pressione fiscale e i relativi controlli senza bilanciare offrendo qualcosa in cambio?

Questo significa combattere il capitalismo?

In realtà il prezzo di tutto ciò grava sulla società e soprattutto sui più deboli!

 
 
 

SCIOPERO FISCALE

Post n°147 pubblicato il 29 Agosto 2007 da perg
 

Che ne pensate?

 
 
 

«I diritti umani? Ci pensa l’Iran»

Post n°146 pubblicato il 26 Agosto 2007 da perg
 

L’Iran nel comitato organizzatore della conferenza dell'Onu "contro il razzismo"


La Stampa, 25 agosto 2007, Pagina 12

di Francesca Paci

increduli e ironici commenti degli israeliani 

«Dato che siamo considerati il Paese più malvagio del pianeta, perché l’Onu non ci affida la presidenza di qualche bella commissione per i diritti umani?». L’umorismo yiddish di Rachel Zelig, 24 anni, studentessa alla Hebrew University di Gerusalemme, l’ipod con l’intera produzione musicale dei Radiohead, sintetizza il senso d’isolamento degli israeliani, sempre più convinti che il pregiudizio filopalestinese nella migliore delle ipotesi e nella peggiore l’antisemitismo delle organizzazioni internazionali, sia inversamente proporzionale alla condiscendenza verso le peggiori dittature.
L’Iran, rivela il quotidiano Yedioth Ahronot, è stato appena chiamato dalle Nazioni Unite a far parte del comitato organizzatore della Conferenza Mondiale contro il Razzismo del 2009, un team di venti Stati guidati dalla Libia che si riunirà dal 27 al 31 agosto a Ginevra per «analizzare le misure contro le discriminazioni e la xenofobia già adottate a Durban nel 2001».
«È una battuta?», chiede Eli Sheleg, 26 anni, laureando in storia alla Ben Gurion University di Beersheba. I giovani, meno idealisti e ideologici dei genitori, sono i più colpiti dall’antipatia di cui si sentono oggetto. Da queste parti Durban è una ferita aperta, «un’assemblea di bandiere palestinesi con Arafat acclamato insieme a Fidel Castro mentre Israele e Stati Uniti venivano processati come oppressori dell’umanità». A distanza di sei anni si riparte da Durban, sotto la guida di Gheddafi, già presidente della Commissione Onu per i diritti dell’uomo nel 2003, e con la consulenza del governo di Ahmadinejad, eroe contemporaneo dei negazionisti dell’Olocausto.
Gli studiosi israeliani lanciano l’allarme. Gerald Steinberg, docente di scienze politiche all’università di Bar Ilan, se l’aspettava: «La riedizione dell’infame conferenza di Durban dimostra che ancora una volta il network delle ong finanziate anche dai governi europei si prepara a utilizzare il tema del razzismo per la delegittimazione di Israele». Teheran paladino dei discriminati? «L’Iran è un pericolo per il mondo», corregge Reuven Pedatzur, commentatore politico di Tel Aviv. Gerusalemme si sente accerchiata. Prima le campagne di boicottaggio dei prodotti e della cultura «sionista», solo ieri il partito nazionalista ucraino si è aggiunto alla lista dei «no made in Israel».
Oggi l’Iran testimonial per i diritti umani. Il mondo, a parte qualche voce critica, tace. «La presenza dell’Iran nel comitato contro la xenofobia stravolge il messaggio dell’Onu» afferma Anne Bayefsky, responsabile dell’organizzazione newyorkese «Eye on the UN». Secondo le sue ricerche «nel 2006 le denunce delle violazioni dei diritti umani presentate dal sistema Onu, dominato da nazioni aderenti alla Conferenza islamica, hanno riguardato soprattutto Israele e Usa».
L’eredità di Durban. «Il comitato è una struttura intergovernativa la cui composizione viene decisa liberamente dagli Stati membri» si difende un portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i diritti Umani. L’etica non c’entra, osserva il direttore della think tank svizzera «Un Watch»: «Sono i numeri a decidere la sorte delle risoluzioni». La maggioranza vince, Israele ha bisogno di alleati.


Torture e fustigazioni
Acqua bollente e scariche elettriche sono le «tecniche» più utilizzate dagli agenti del ministero della Sicurezza contro i prigionieri politici, spesso sottoposti anche a «lavaggio del cervello». Se l’articolo 38 della Costituzione vieta l’uso della tortura, il potere giudiziario di fatto la consente. Sovente poi chi viene sorpreso a bere alcool è punito con decine di frustate in pubblico.

Impiccagioni pubbliche
Sono almeno 161 le esecuzioni - spesso tramite impiccagione - avvenute in Iran da inizio anno, 177 nel 2006. Punibili con la pena capitale sono l’ omicidio, i reati a sfondo sessuale, apostasia, blasfemia, traffico di droga, spionaggio, adulterio e prostituzione. Molti i minorenni (all’epoca del reato) giustiziati: quelli in attesa di esecuzione attualmente sono almeno 71.

Lapidazioni
Secondo il codice penale iraniano, gli uomini vengono sepolti fino alla vita e con le mani legate dietro la schiena, le donne sepolte fino al collo. Le pietre che vengono lanciate loro contro non devono essere molto grandi per evitare di uccidere subito i condannati. Messa ufficialmente al bando nel 2002, la lapidazione è ancora largamente praticata in Iran.

 
 
 

ERITREA

Post n°145 pubblicato il 25 Agosto 2007 da perg
 
Foto di perg

Informazioni generali

Nome del Paese: Eritrea
Posizione: 15 00 N, 39 00 E
Fuso orario: + 03:00
Superficie: 121.320 kmq
Tipo di governo: governo di transizione
Capitale: Asmara

Informazioni demografiche

Popolazione residente: 4.298.000 (Luglio 2001)
Tasso di crescita ella popolazione: 3,84% (2001)
Lingue parlate: Arabo, Amharico, Tigrinya, tigre, kunama, afar, altre lingue cusitiche

ERITREA: Ondate di arresti

Il 19 agosto la polizia ha arrestato 10 membri della Full Gospel Church, che si erano riuniti domenica scorsa in una abitazione privata a Kahawata, un sobborgo di Asmara. I quattro uomini e le sei donne, accusati di aver tenuto illegalmente un culto, sono stati rinchiusi nella stazione di polizia n° 2 di Asmara.

Un pastore della chiesa Kale Hiwot e 20 membri della sua congregazione, arrestati nella città di Dekemhare fra la fine di maggio e i primi di giugno, non sono ancora stati rilasciati. 

Più di 2.000 cristiani eritrei sono tuttora detenuti e soggetti a spietate torture a causa della loro fede. 

 
 
 

LAOS

Post n°144 pubblicato il 21 Agosto 2007 da perg
 
Foto di perg

Informazioni generali

Nome del Paese: Laos
Fuso orario: + 07:00
Superficie: 236.800 kmq
Tipo di governo: regime
comunista
Capitale: Vientiane

 

 

 

 

 

Informazioni demografiche

Popolazione residente: 5.635.900 (Luglio 2001)
Tasso di crescita ella popolazione: 2,48% (2001)
Lingue parlate: Inglese, Francese, Laotiano

   

Laos: Cristiani massacrati

Nel mese scorso almeno 13 cristiani laotiani sono stati uccisi da soldati e poliziotti. I militari hanno rintracciato i cristiani nelle risaie e fra i monti del Laos e li hanno uccisi con una sola pallottola alla testa.

Recentemente il governo sta procedendo con maggiore durezza contro le minoranze montane Hmong, che vengono falsamente accusate di rivolte e di ribellione. I capi villaggio spronano la gente ad accusare i cristiani asserendo che i cristiani parteggiano con gli americani e combattano per la loro indipendenza. Contro alcuni credenti vengono costruite addirittura accuse di narcotraffico.

I cristiani accusati sono in gran parte profughi Hmong provenienti dal Vietnam. Ad agosto del 2006 sono fuggiti dalla loro patria a causa delle dure persecuzioni. Infatti anche in Vietnam sono stati regolarmente discriminati e aggrediti ingiustamente dall’esercito e dalla polizia.

Le autorità hanno anche arrestato e imprigionato 200 membri della Chiesa Evangelica Laotiana a Ban Sai Jarern. La chiesa nella provincia Bokeo, nel nord-ovest del Laos, conta 1900 membri. In passato i 4000 cristiani Hmong del Bokeo non erano perseguitati, ma dall’inizio di quest’anno il governo sta procedendo contro di loro con maggiore rigore.

 
 
 

Post N° 143

Post n°143 pubblicato il 21 Agosto 2007 da perg
 

Ci sono ancora persecuzioni contro i cristiani ?

 
 
 

Afghanistan

Post n°142 pubblicato il 04 Agosto 2007 da perg

L'ostaggio ucciso voleva servire gli afgani

L'ostaggio coreano ucciso lunedì 30 luglio dai talebani in Afghanistan ha sacrificato il suo tempo, il suo lavoro e persino la sua vita per aiutare i bisognosi di questo paese. Shim Sung Min, 29 anni, era andato in Afghanistan con un gruppo di 23 membri della sua congragazione in Corea del Sud. Avevano tutti un profondo desiderio di dimostrare la loro fede.
Spinto dai bisogni dei poveri contadini coreani, Shim decise di lasciare il suo lavoro e conseguire un dottorato in agronomia. Un membro della chiesa presbiteriana Sammul ha dichiarato all'agenzia Compass che lui cercava sempre di aiutare tutti e ha deciso di andare in Afghanistan proprio per aiutare la gente. Il portavoce dei talebani ha minacciato di uccidere altri ostaggi se il governo continua ad opporsi al rilascio dei talebani prigionieri, ma i leader talebani più tardi hanno confermato che nessuno degli ostaggi è stato ferito. 
In risposta alle numerose critiche, purtroppo espresse verso i collaboratori della missione coreana, un afgano convertito al cristianesimo ha espresso la sua gratitudine per il loro servizio e ha dichiarato all'agenzia Compass:
"Grazie per averlo reso noto,
non dimenticate l'Afghanistan!"

Come mai nessuno si interessa di ostaggi che non sono legati a partiti politici ma che erano lì per portare il loro servizio ad un popolo bisognoso e sofferente ???

 
 
 

Libia

Post n°141 pubblicato il 21 Luglio 2007 da perg
 

LIBIA- Almeno 500 profughi eritrei rischiano il rimpatrio forzato

Amnesty International ritiene che i cittadini eritrei rimpatriati saranno immediatamente arrestati e torturati per il reato di “tradimento” verso il loro paese o diserzione dal servizio militare, verrà negato loro l’accesso alle cure mediche e saranno trattenuti senza accuse formali e senza la prospettiva di un regolare processo.

Vi chiedo di dare un pò d'attenzione a questa importante notizia(http://www.opendoors.linitel.it/index.php?id=10,151,0,0,1,0)

Potete firmare e inviare la lettera seguente a questi indirizzi,  grazie per la vostra attenzione.

Capo di Stato
Colonel Mu‘ammar al-Gaddafi
Office of the Leader of the Revolution, Tripoli, Great Socialist People’s Libyan Arab Jamahiriya
Email:                info@algathafi.org
Titolo:                   Your Excellency (Sua Eccellenza)

Ministro dell’Interno
Brigadier Salih Rajab al-Mismari
Secretary of the General People’s Committee for Public Security,
Secretariat of the General People’s Committee for Public Security
Tripoli, Great Socialist People’s Libyan Arab Jamahiriya
Email:                 minister@almiezan.net
Titolo:        Your Excellency (Sua Eccellenza)

Per conoscenza a:

The Gaddafi Development Foundation
Saif al-Islam al-Gaddafi
President, The Gaddafi Development Foundation
El Fatah Tower, 5th Floor B No. 57, PO Box 1101
Tripoli, Great Socialist People’s Libyan Arab Jamahiriya
Email:                info@gaddaficharity.org

e al corpo diplomatico libico accreditato nel vostro paese.

--------------------------------------------------------------------------------------------

Your Excellency,

We are seriously concerned about the condition of 500 Eritrean nationals detained at Misratah, al-Marj and al-Kufrah centers and we are even more troubled by the possibility of their forced returned to their homeland, where torture and ill-treatment will most probably await them.

We therefore kindly ask You the following:

- not to forcibly return any Eritrean nationals to Eritrea, where they would be at risk of torture, as well as indefinite detention without charge or trial;
- Libian obligations under the ICCPR, CAT and the OAU Convention Governing the Specific Aspects of Refugee Problems in Africa not to forcibly return anyone to any country where they would be at risk of serious human rights abuses such as torture;
- to ensure that all Eritreans detained in Libya are protected from torture and other ill-treatment, treated humanely, provided with adequate medical treatment, allowed to challenge the lawfulness of their detention before a judicial authority and given immediate access to the UNHCR office in Tripoli to enable them to apply for protection if they wish to do so;
- to open a full, impartial and independent investigation into reports of torture and other ill-treatment by guards in the detention centers and to ensure that living conditions in detention centers are fully in line with international standards.

Thank You for your attention.

May God bless Your country.

Sincerelly,

 
 
 

Post n°140 pubblicato il 08 Maggio 2007 da perg
Foto di perg

La visita in Israele di Fausto Bertinotti

non sembra proprio essersi svolta all'insegna di un cambio di rotta della politica medorentale  della sinistra italiana, né si può sostenere che le parole del presidente della Camera abbiano manifestato una reale comprensione delle ragioni di Israele.

Chiederà all'Europa di finanziare il governo palestinese controllato dai terroristi di Hamas.
Equipara la barriera difensiva, che serve a salvare vite umane, al muro di Berlino, che serviva a salvare un sistema fallimentare dalla fuga di chi lo subiva.
Pensa di dover riequlibrare la richiesta, rivolta ad Hamas, di riconoscere Israele
 chiedendo anche a Israele di riconoscere Hamas. Dimenticando che è Hamas che vuole distruggere Israele. Che da parte sua si limita a constatare di non poter trattare con il gruppo fondamentalista.

Quale Stato, infatti, tratterebbe sul proprio annientamento ? A quale compromesso si potrebbe giungere, in merito ?

Che ne pensate?

 
 
 

Farfur-Topolino terrorista

Post n°139 pubblicato il 08 Maggio 2007 da perg

La Tv di Hamas recluta Topolino per combattere Israele e gli Usa

Dal GIORNALE dell'8 maggio 2007


Lo chiamano Farfur, ma è sempre lui il vecchio Mikey Mouse, il Topolino tutto orecchie che accompagna da decenni i ragazzini di ogni angolo del pianeta. Mastavolta, più che divertirli gioca a indottrinarli. Farfur, come lo chiamano nei territori palestinesi, è l'ospite fisso di "Pionieri del Domani", una delle più seguite trasmissioni per ragazzi di Al Aqsa Tv, la televisione ufficiale di Hamas. Lì al fianco di Saraa, la presentatrice che gli fa da spalla, Topolino/Farfur si trasforma, una volta alla settimana, nel nuovo profeta dell'islam spiegato ai piccini. Omeglio nel maestro della guerra santa, nel precettore dei futuri pionieri dell' islam. E non è un messaggio all'acqua di rose. Quei dialoghi, per niente ingenui, parlano di un Islam destinato a dominare il globo, progettano la futura supremazia, descrivono la lotta per la conquista dello Stato palestinese come una prima tappa verso l'obiettivo finale. Un obiettivo che non contempla, fanno capire Saraa e Farfur, l'esistenza di Israele. «Qui ci diamo da fare per gettare le fondamenta del dominio del mondo a guida islamica, non è vero Saraa? », chiede senza lasciar spazio a scherzi e frivolezze il Farfur/Topolino. «Certo miei amatissimi bimbi», risponde docile la presentatrice rivolgendosi ai piccoli spettatori. E il topastro, impegnato altrove a dar la caccia a Gambadilegno, si trasforma sugli schermi palestinesi in unsubdolo predicatore: «Dovete fare molta attenzione a ricordare le cinque preghiere quotidiane, dovete cercare di recitarle sempre in moschea e sempre in prima fila, dovrete farlo fino a quando non domineremo il mondo». Il Topolino fondamentalista e la sua musa subito dopo agganciano la lotta per la Palestina a quella per la supremazia universale, spiegano e fanno capire che solo la vittoria a Gaza e in Cisgiordania consentirà di raggiungere l'obbiettivo finale. «Dovete sempre tenere a mente - aggiunge Saraa - che noi adulti abbiamo iniziato questo programma per dominare il mondo. Il nocciolo di tutto prenderà il via da qui, dalla Palestina». Ma prima di dominare il mondo e realizzare il «programma di Allah », fanno capire Saraa e Farfur, bisognerà regolare i conti con Israele. La parola distruzione non viene pronunciata, ma il messaggio è chiaro ed è destinato a restare ben impresso nella mente degli spettatori. «Ma tu Saraa - domanda il topastro sornione - cosa intendi per Palestina? Gaza e Gerusalemme e Ramallah o tutta, proprio tutta, la Palestina?». Saraa non ha il minimo dubbio«Che domande... Tutta la Palestina è ovvio ». E allora a spiegare la conquista d'Israele, la cacciata degli infedeli dall'Irak e il successivo dominio del mondo ci pensa Topolino. «Ben detto Saraa, noi, i pionieri del Domani, restituiremo questa nazione alla sua gloria, libereremo la moschea di Al Aqsa, l'Irak e tutti gli altri Paesi musulmani invasi dagli assassini

 
 
 

L'ASSASSINA DELLA METRO

Post n°138 pubblicato il 30 Aprile 2007 da perg
 
Foto di perg

Doina Matei di 21 anni e l'amica minorenne (che appare nelle immagini delle telecamere a circuito chiuso della metrò), sono state bloccate a Tolentino, in provincia di Macerata. Assieme a loro è stato arrestato un operaio argentino con l'accusa di favoreggiamento. Vive in una casa di campagna in Contrada Cisterna, nei pressi di un salumificio. Proprio in quella casa stava ospitando le due prostitute, in fuga da Roma. A Tolentino vive anche la madre della diciassettenne.

LA DIFESA

- Difesa dall'avvocato Giuseppe Di Napoli, Doina Matei ha parlato della degenerazione di un diverbio con Vanessa culminato con la reazione di quest'ultima che l'avrebbe prima schiaffeggiata e quindi avrebbe tentato di sopraffarla. Nel tentativo di ripararsi la Matei - questa è la sua versione - avrebbe alzato la mano con la quale impugnava l'ombrello e Vanessa avrebbe urtato la punta. La ricostruzione dei fatti della romena non ha però convinto inquirenti e dirigenti di polizia e carabinieri presenti all'interrogatorio: non collima con il racconto dei testimoni e presenta incongruenze. I magistrati hanno emesso il provvedimento di fermo e la romena è uscita dal palazzo di giustizia in manette per essere condotta nel carcere di Rebibbia. Nelle prossime ore chiederanno la convalida del fermo e ci sarà l'udienza di convalida.

I PM

HA AGITO CON IMPETO E FORZA - Quella di Doina Matei e' stata "una reazione voluta, sproporzionata ai fatti, di una persona instabile che ha agito con impeto e forza, come risulta dall'esame autoptico". Per il procuratore aggiunto Italo Ormanni e per il pm Sergio Colaiocco non ci sono dubbi sulla volontarietà dell'omicidio "E' stato sicuramente un omicidio con dolo d'impeto, senza un accordo pregresso e senza alcun contributo materiale della seconda ragazza  - hanno aggiunto i due magistrati - Abbiamo raccolto molte dichiarazioni testimoniali in questo senso". 

GIA' ARRESTATA UNA VOLTA

- Doina Matei era stata arrestata una volta per la violazione delle normativa sulla immigrazione. Lo ha detto il capo della squadra mobile di Roma, Alberto Intini, durante la conferenza stampa a piazzale Clodio sugli sviluppi del caso.  A suo carico c'erano diverse segnalazioni per motivi legati al fatto che si prostituiva. Doina era stata arrestata nel novembre 2006 dopo che era scaduto il suo permesso di soggiorno ottenuto per motivi di salute e per poter effettuare in Italia cure mediche. Dopo l'arresto le era stato notificato un decreto di espulsione, ma a gennaio di quest'anno c'è stato l'allargamento dell'Ue alla Romania.

Non risulta invece indagata a Roma C.I.,  la 17enne coinvolta nell'episodio.La ragazza comunque ha ricevuto un invito a comparire e a breve sarà sentita come persona informata sui fatti dagli investigatori.

 
 
 
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