Silenzio

Post n°14 pubblicato il 17 Dicembre 2009 da Stormbrain
 

Sono trascorsi tre mesi da quando Dairine se n'è andata.
E sono trascorsi tre mesi dall'ultima volta che ho dedicato del tempo a qualcuno.
In questi tre mesi sono cambiate, accadute e finite molte cose.
Great Fals sta diventando una piccola valle incandescente in cui è impossibile capire veramente fino in fondo cosa animi certi comportamenti di certi individui.
A cominciare da Raymond, dallo Sceriffo e così via, fino all'ultimo vecchio morente in una di quelle fatiscenti e decrepite baite in periferia.
Perfino capire gli uccelli o gli animali del posto è diventato complicato.
L'atmosfera è imbiancata dalle nevate che in questo periodo sembrano meno insistenti degli altri anni, alterne a pioggia e slavine notevoli.
Mi sento solo.
Ma devo anche ammettere che Fuffy è di compagnia.
Mi logora dentro pensare a lei, quindi cerco di tenermi distratto e resto per la maggiore fuori, in giro, lavorando come un forsennato.
Me ne fotto di quello che sta succedendo in giro, non ho ben capito dove vogliano arrivare e che ci siano quei "mostri" in giro non mi interessa, se mai ne incontrassi uno farà la fine che merita.
Ormai giro armato anche in casa.
E' una condizione di necessità.

 
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L'inizio della fine

Post n°13 pubblicato il 30 Settembre 2009 da Stormbrain
 

Stà succedendo di tutto.
Il mondo che ho intorno si è capovolto e io ci sono rimasto schiacciato sotto.
Tra la mia schiena ed il vuoto però c'è una sorta di conca e questa sfera gigantesca che è il mondo non vuol saperne di rotolare via. Oscilla ripassandomi sopra come in uno di quei cartoni animati della Warner.

Willy il cojote era meno sfigato di me.

Sto solo cercando di stemperare quello che ho dentro.
Quello che ho dentro e che non ho ben capito di cosa si tratti.

Ho solo voglia di dormire, una specie di sottofondo narcotico cerebrale.
Vorrei addormentarmi e non riaprire più gli occhi finchè il mondo non ha smesso di rotolarmi addosso schiacciandomi le ossa come un rullo compressore, comprimendomi i polmoni, lasciandomi col fiato corto, spappolandomi le interiora e il cuore.

Lei se n'è andata.

Le ho detto che forse sarebbe stato meglio che sarebbe stata più al sicuro che con me; che non sono sicuro di quello che avrei potuto fare alla Peterson se Raymond non mi avesse fermato.

Abbiamo avuto la solita discussione, solo più drastica e decisiva.
Ha chiamato un taxi.

Certo ho raggiunto lo scopo, volevo che andasse, che non rimanesse qui perchè a Great Fals, a causa di individui come il sottoscritto, stà dilagando il male e le creature degli inferi invaderanno la terra e il fottuto giorno del giudizio stà arrivando.

Questo dicono in chiesa.

Ho raggiunto lo scopo ma non volevo che finisse così.

Potrei infilarmi in bocca la mateba di Robert ma sono troppo impegnato a chiedermi perchè non lo faccio.

 

 
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Stravolgimenti recenti in pillole.

Post n°12 pubblicato il 27 Settembre 2009 da Stormbrain
 

 

- Turner mi cercava dopo l'arresto.
- Turner ha esposto dei fatti che ne hanno scatenati altri come conseguenza.
- Turner ed i fatti che ha scatenato come conseguenza hanno conseguentemente portato me a scatenarne altri in Turner.
- Ho litigato per l'ennesima volta con Ray, non mi crede, non mi ha mai preso sul serio.
- Ho parlato con Lena, lei potrebbe ritenersi l'opposto di Ray.
- Ho cercato di fare del mio meglio con Dairine ma ora come ora, dopo quello che ho saputo da Turner, non riesco a fare di più.
- Ho coinvolto Lena, Turner è morto.
- Ray, lo Sceriffo e gli altri hanno visto.
- Non ho più alcuna possibilità di reperire le informazioni necessarie, dovrei rivolgermi all'F.B.I. se lo facessi l'informazione in questione potrebbe non rimanere di dominio privato.
- Lena sa.
- Raymond è una testa di cazzo.
- I corvi hanno smesso di rompere le palle, anche il Sindaco è una testa di cazzo.
- Dairine comincia a ingrassare.
- Io comincio a chiedermi delle cose. Non ci dormo la notte.
- Non sento più Noah dall'incidente.

- Ho portato Fuffy dal veterinario.
- Ho comprato un nuovo berretto. E' nero.
- Ogni tanto sento male alla schiena. Il dottore dice che è normale. Quando cambia il tempo la cicatrice richiama attenzioni. Quella interna.
- Niente di nuovo sulla ragazza scomparsa.
- Rebecca Parker è lesbica.
- Lena è sparita.
- L'ho cercata in città.
- Ho lasciato che gli altri continuassero a cercarla in città e l'ho cercata nella foresta.
- L'ho cercata a Bald Mountain.
- L'ho cercata anche nelle grotte, anche in quella dove andai con la Parker.
- L'ho cercata alla fattoria dei Green, a quella abbandonata ad Houton.
- L'ho cercata a Billings ma quando ho iniziato le ricerche lì è stata trovata. Era sanae salva.
- Ha incontrato uno di loro.
- Ha paura.
- Ray non le crede, io si.
- Dobbiamo trovare il ragazzo, potrebbe portarci agli altri come lui, darci spiegazioni. Voglio prenderlo vivo.
- Lena sogna Turner.
- Io ho smesso di sognare.
- Dairine parla nel sonno.
- Dairine tira calci e non facciamo più l'amore.
- La gente parla di mostri in città, come biasimarli?
- Voglio trovare il ragazzo, parlargli.
- Voglio sapere perchè.

 

 
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Fotogramma

Post n°11 pubblicato il 27 Agosto 2009 da Stormbrain
 

Dairine me l'ha fatta trovare ieri sulla scrivania.
E' qualcosa di indescrivibile.

 

 
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Tempo

Post n°10 pubblicato il 23 Agosto 2009 da Stormbrain
 

23 Agosto.

E' trascorso un altro mese dall'ultima volta che ho provato la necessità biologica di venire a scribacchiare qui i miei pensieri.
Stavolta niente incidenti, niente proiettili, ospedale o brutte esperienze.
Il mese è trascorso nella consueta monotonia e routine quotidiana.
Il lavoro è ripreso, lo sceriffo ha mollato a Ray la baracca o quasi, Kant ha mollato il posto, anche l'Agente Carter, Lena, ha mollato il posto. Per il primo so esattamente per quali ragioni sia accaduto, in quanto a Lena ho solamente avuto modo di sentire voci circolare in centrale e in paese.

Odio le chiacchiere della gente.

Per il resto tutto sembra regolare.
L'Agente dell' F.B.I. Cole ci ha tolto dalle palle il ricercato Freddie Sullivan che a quanto pare si nascondeva sui monti, a non molta distanza da casa, nella vecchia baita degli Spencer. Come abbia avuto modo di trovarla o comunque arrivarci senza conoscerne già l'esistenza lo ignoro, tuttavia sono cose che ormai non ci riguardano più.

Abbiamo avuto due incendi, la metà rispetto quelli subiti l'anno scorso nel periodo corrente, spero davvero si riducano a questi soli due eventi, tra l'altro uno non doloso ma comunque letale nella sua accidentalità.
C'è stato un suicidio. Il vecchio Martin Stuart si è impiccato in casa sua e questa situazione ha agitato un po' tutti gli animi sensibili del vicinato.
Stiamo ancora indagando per capire chi o cosa lo avesse portato ad un tale grado di esasperazione personale da volersi togliere la vita.

Dairine...

Ormai viviamo assieme.
Siamo una coppia.
Un trio.
E' tornata ieri da una decina di giorni trascorsi dai suoi.
Il lavoro mi ha tenuto impegnato, non sono andato con lei ed in un certo senso non lo rimpiango, anzi. Suo padre, a suo dire, pensa che sia un poco di buono probabilmente, vorrebbe scotennarmi. Sua madre dice che sono "bello".
Se credono che lasci Dairine e la creatura in mezzo ad una strada si sbagliano di grosso.
Non ho avuto il tempo che avrei creduto di volere per godermi la vita da innamorato, ma magari si tratta solo di una necessità adolescenziale, quella a cui tutti aspirano, che fa un po' male, un po' bene, a seconda di come girano le cose tra la coppia. Io ho passato direttamente quella soglia, sono già dentro, dall'altra parte.

Di che cosa?

Sono già proiettato verso la vita da destinare al terzo "incomodo".
Alla parte di me da dedicare a qualcosa di non premeditato, improvvisato e sorprendentemente così in bilico tra il volere che sia così e il non volerlo affatto.

Si tratta di responsabilità.
Ce ne saranno infinitamente di più da qui in avanti e io non me ne voglio sottrarre.

Lei non capisce, io non capisco lei.
Ci si ritrova puntualmente in un giro di ripicche immotivate.
Non dovrei lasciarmi sopraffare dall'impulsività ma non riesco a modificare quella parte di me che reagisce in autodifesa istintivamente. Non ne sono capace.
Potrei concederle di vincere anche se non è di una guerra che si tratta ma perchè subire se non ho colpe. Non ne ho da solo almeno.

Non eravamo coscienti di quello che facevamo per errore e fraintendimento.
Da parte mia credevo di esserci stato attento, da parte sua credevo lo fosse di rimando, credevo volesse cose, si premunisse da altre, non fosse sprovveduta come lo sono stato io. Sono stato stupido, un perfetto imbecille, un idiota. Ho ragionato con la testa che non è quella attaccata al mio collo.
Ma non voglio per me tutta la responsabilità di questa questione.
Si è parlato di errori, di colpe, di risentimento.
La cosina che lei ha dentro e che è stata generata da tutti e due non merita nessuno di questi sostantivi associati. E' stata concepita, esiste, vivrà e ne avremo cura, spero solo che le cose tra di noi si appianino e lei comprenda ed entrambi matureremo abbastanza da diventare dei bravi genitori.

 

 
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