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Eluana sarai sempre con noi!

Post n°100 pubblicato il 10 Febbraio 2009 da brigadiere2
 

Diciassette anni “in bilico” tra la vita e la morte. Queste le tappe che hanno segnato la lunga e drammatica vicenda di Eluana Englaro:
18 gen 1992 - dopo un incidente d’auto, Eluana, 20 anni, entra in uno stato vegetativo. Viene ricoverata a Lecco.
1993 - dopo un anno, la regione superiore del cervello di Eluana è andata incontro a una degenerazione definitiva. I medici non lasciano alcuna speranza di ripresa.
1994 - Eluana entra nella casa di cura di Lecco “Beato L. Talamoni”, delle suore misericordine. Deve essere alimentata con un sondino nasogastrico e idratata.
1999 - Beppino Englaro chiede al tribunale di Lecco di poter rifiutare l’alimentazione artificiale della figlia. Ma i giudici dicono no.
2000 - Beppino si rivolge anche al presidente Ciampi, e dice che Eluana aveva detto che non avrebbe mai accettato di vivere in quelle condizioni.
2003 - viene ripresentata la richiesta di lasciar morire Eluana, ma tribunale e Corte d’appello la respingono. E così accadrà ancora nel 2006.
2005 - il 20 aprile la Cassazione avalla la decisione dei giudici milanesi presa nel 2003, ma apre uno spiraglio alla richiesta del padre, ritenendo che la stessa non poteva essere accolta perché, tra l’altro, mancavano “specifiche risultanze” sulle reali volontà della ragazza.
2007 - 16 ottobre la Cassazione rinvia di nuovo la decisione alla Corte d’appello di Milano, sostenendo che il giudice può autorizzare l’interruzione in presenza di due circostanze concorrenti: lo stato vegetativo irreversibile del paziente e l’accertamento che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento.
9 luglio 2008 - la Corte d’appello di Milano riesamina la vicenda e autorizza la sospensione dell’alimentazione.
16 luglio - Camera e Senato sollevano un conflitto di attribuzione contro la Cassazione, il caso finisce in Corte costituzionale.
3 settembre - la famiglia chiede alla Regione Lombardia di indicare una struttura dove eseguire quanto stabilito dalla Corte d’appello, cioè interrompere definitivamente l’alimentazione artificiale e l’idratazione. Ma la Regione dice no.
8 ottobre - la Corte costituzionale dà ragione a Cassazione e Corte d’appello (che avevano stabilito le condizioni per l’interruzione dell’alimentazione).
11 ottobre - le condizioni di Eluana si aggravano a causa di un’emorragia interna.
16 dicembre - Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi firma un atto di indirizzo per le Regioni al fine di “garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e idratazione” in tutte le strutture del Servizio sanitario nazionale, precisando che lo stop a tali trattamenti nelle strutture del Ssn è “illegale”.
22 dicembre - La Corte europea per i diritti dell’uomo respinge, giudicandolo “irricevibile”, il ricorso presentato da diverse associazione contro la sentenza della Corte d’appello di Milano che autorizza il distacco del sondino per l’alimentazione artificiale ad Eluana.
16 gennaio 2009 - La Clinica “Città di Udine” rinuncia ad accogliere Eluana, per il “groviglio di norme amministrative e la possibile sovrapposizione di competenze esistenti tra Stato e Regioni”. Secondo la clinica, alla luce soprattutto dell’atto di indirizzo, il ministro potrebbe prendere iniziative che metterebbero a repentaglio l’operatività della struttura e quindi il posto di lavoro di più di 300 persone.
17 gennaio - Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, è indagato dalla Procura di Roma con l’accusa di violenza privata, in merito al caso di Eluana Englaro. Gli atti sono predisposti in seguito ad una denuncia dei radicali.
3 febbraio - Eluana lascia la casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco, dove si trova da 15 anni. Alle 5.54 arriva l’ambulanza con cui Eluana arriva alla casa di riposo “La Quiete” di Udine e viene sistemata in una stanza al piano terra della struttura.
6 febbraio - Il governo in Consiglio dei ministri decide di varare un decreto che impedisce lo stop alla nutrizione e alimentazione della donna, ma il presidente della Repubblica non firma l’atto. L’esecutivo sceglie allora la via parlamentare con un disegno di legge da approvare a tappe forzate. Vengono sospese nutrizione e idratazione.
7 febbraio - Continua lo stop all’idratazione e alla nutrizione. Comincia la corsa contro il tempo del Parlamento per mettere a punto il disegno di legge. Si prefigurano le tappe forzate per arrivare a una votazione il prima possibile. Gli ispettori inviati dal ministro Sacconi visitano la clinica e verificano alcune irregolarità di tipo amministrativo sull’uso della stanza.
8 febbraio - Continua la sospensione di idratazione e nutrizione. Eluana è sedata. La procura di Udine indaga non solo sulle anomalie amministrative ma anche sugli esposti che sono pervenuti numerosi all’autorità giudiziaria.
9 febbraio - Si decide il voto al Senato per il giorno successivo e quello finale alla Camera per l’11. Regione e Procura decidono che non ci sono elementi per fermare il protocollo. (fonti Panorama.it)

Ecco tutta la storia della piccola grande Eluana, che ha lottato per vivere contro l'egoismo umano. Ti chiedo perdono anch'io, perchè se tutti avessimo alzato la voce in tempo, se tutti avessimo chiesto il rispetto di tutte le Leggi, tu saresti qui. Ma il padre, quando ha tirato l'ultimo respiro, dove'era?  A casa sua a Lecco! Perchè non ha dato alla suore la possibilità di curarla, la possibilità di vivere? Non è mia facoltà decidere, ma una cosa la deve sapere suo padre, che disprezzo come uomo e padre, per un figlio la speranza non finisce MAI! L'ha uccisa 2 volte, una regalandole quella maledetta auto, l'altra abbandonandola ad una morte crudele. Vogliamo ricordare quel ragazzo che ascoltando la sua canzone preferita si è risvegliato dopo anni di coma? Vogliamo ricordare il sacrificio di una mamma verso la figlia, che si è lasciata morire pur di farla nascere? Vogliamo ricordare che Nostro Signore ci ha donato la vita e NESSUNO può toglierla, cercando di lottare in ogni modo? Vogliamo ricordare che i medici hanno il dovere e il malato il diritto, di essere curati fino alla fine? Perchè? Perchè? Quanta fretta a staccare tutto, sarà per paura che il Cav. Berlusconi le salvasse la vita? Ciò che le ha tolto in parte Il Presidente della Repubblica. Basta. Questo e le violenze che sentiamo ogni giorno impunite che ci servano da spinta per distruggere quel muro di corruzione e malignità che ci circonda. Attuiamo le Leggi e puniamo severamente e realmente chi sbaglia!!!!! Massima ammirazione al grande Enrico Mentana, prendiamo esempio e a tutti i politici riuniti in Parlamento che anno cercato di salvarle la vita con l'emendamento. Il nostro cuore terrà in vita il tuo ricordo, e ci darà la forza di lottare contro la cattiveria e falsità del mondo. I giudici, i medici, tuo padre e Napolitano, ti hanno tolto il diritto alla vita, noi te lo ridiamo facendoti rivivere nei nostri cuori. Ti hanno fatto morire di fame e di sete, una crudeltà ignobile, ma con quale cuore? E perchè? Ora sarai accanto a Nostro Signore, in quel paradiso dove non esiste dolore, cattiveria e sofferenza.

Con affetto

Maurizio Albanese

Nella foto: Eluana Englaro

 
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