Creato da StefySelvatica il 29/01/2007 |
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« LA TESTIMONIANZA DI LUCC... | LA FORZA DEGLI OBIETTIVI » |
Prosegue la testimonianza di Lucciola allo sbaraglio. Come ho scritto nel post precedente: per motivi di spazio ho pubblicato solo parte delle sue parole. Chi volesse leggere il testo integrale può cliccare qui. Un bacio a te, dolce Lucciola 8-05-08 venerdì 3 luglio 2009 (…)Lo so vivere richiede uno sforzo maggiore di respirare. "Illuminami" ? (...)Vado al supermercato con una sensazione di vergogna. 8 luglio 2009
Aria
Chiusa nell'oscurità
di questa prigione
nella paura immersa
dall'orrore soppressa
vive l'aria dell'inquietudine incerta
La bulimia c’è.
Lei non è mai andata via.
Carboidrati, zuccheri, latticini sono divenuti la mia eroina.
E’ sempre all’agguato, pronta a piombarti addosso per divorarti lo
spirito e il corpo.
Il mostro che dorme, che vigila e ti assorbe.
Sono la donna degli eccessi: o digiuno o mi abbuffo.
Non c’e un momento , ma dico un solo istante in cui sono soddisfatta
del mio corpo o di me in genere.
Non c’è.
La verità è che io mi odio.
Come pretendere di amare gli altri se non ami te stessa.
La settimana che ho trascorso al mare è stata diversa. Il mio corpo mi
piaceva. Ero finalmente magra. Ma mi tormentava la paura di
ingrassare. Ho conosciuto un ragazzo.
Mi sentivo felice.
Ero magra e avevo un ragazzo.
"Si riconoscono i valori delle cose del mondo solo quando si ha la
possibilità d’indirizzare i propri sentimenti verso qualcuno"
Goethe in Affinità elettive.
(…) Con me c’era S. un’altra complessata.
E stato bello condividere questa vacanza, le uscite clandestine di
notte con quei due stronzi, e scoprire di condividere i stessi disagi.
" Ho il sedere grosso, ho i fianconi, sono grassa.
Una notte si è sentita male. Non è riuscita a mangiare per giorni.
Solo riso bianco. Nemmeno quello forse.
Dice che si tratta di allergia, intolleranze alimentare.
"Soffro di stomaco" anzi, mi disse.
Io dico invece che soffre di Testa.
Mi ricorda una persona: me stessa.
(…) Io la capisco e non sapete quando.
Il fatto strano è che lei dice sono io la problematica quella che non
mangia e dice di essere grassa.
Io dico la stessa cosa di lei, quando rimanda via il piatto senza aver
toccato nulla, oppure quando si lamenta davanti allo specchio.
Non la sopporto o meglio non mi sopporto.
Cosi, ci rimproveriamo a vicenda in una ipocrita farsa che non ha fine.
Entrambe siamo d’accordo sul voler ritornare bambine per fare castelli
sulla sabbia senza preoccupazioni o sul farci trapiantare il cervello.
Chissà se c’è l’hanno uno della nostra misura!
Ma questa non è la mia casa.
Sono come un prodotto di fabbrica mal riuscito.
Il presente mi tormenta.
E’ nel futuro che ripongo le mie speranze.
Domani è un altro giorno, mi dico.
Il mio scopo sarà sfidare la realtà,
pizzicarla, sfinirla
ma non sono sicura di riuscirci.
6 luglio 2009
Stamattina ero raggiante.
Ho fatto shopping.
Ho indossato un lunga gonna e una maglietta etniche.
Sono andata in gito a sfoggiare il mio sorriso e la mia sensualità
Anche con forme smisuratamente accentuate,
emanavo colori splendenti da tutti i pori.
Un ragazzo mi ha persino sussurrato "Illuminami". Ah!
Lui non sa chi si cela dietro quella maschera. Altro che luce.
Una disperazione immane che solo le Tenebre sanno donare.
Una sensazione di impotenza.
Divoro imponenti massi di cibo.
Io sono colpevole.
Colpevole di inettitudine.
Occhiate di spregio m’investono. Da me , dagli altri …
Poi vado in bagno, immacolato,
e mi agguerrisco contro le fauci dell’inferno.
Ho fame di amore.
Ma mi nutro di dolore.
E tutto si muove attorno a me
mentre io giaccio immobile.
Sono stufa. Non riesco più ad impormi degli obiettivi.
La camera è un immondezzaio: potrebbero sguazzarci varani e porci.
Ma non lo era mai stato fino ad ora. Questo disordine che non riesco a
controllare non è altro che la proiezione del disordine mentale che mi
impedisce di reagire. Infatti sto male. Il disordine totale non
appartiene al mio brodo primordiale. In esso ci sono ordine e
determinazione. Quest’ultima non mi aveva mai abbandonata, mi è stata
sempre accanto, nonostante tutto. La pulizia e l’ordine degli oggetti
che mi appartengono sono di rilevante importanza per me. Mi fa star
bene sapere che ogni cosa è al posto giusto. Questo condiziona
fortemente il mio stato d’animo.
Anche a scuola voglio che gli appunti siano ordinati e voglio riuscire
a mantenere costante il ritmo di studio. Voglio, voglio … ma è proprio
la volontà a mancare in questo momento. Non riesco a dare potenza ai
desideri più elementari.
Sono schiava di una sofferenza interiore riversatasi in malattia. Più
il tempo passa e più si fa ardimentosa la risalita. Ma io credo in una
via d’uscita. E’ in mio dovere crederci.
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