SEMPLICEMENTE NOI

Oggi hanno tenuto banco su diverse testate sportive, le dichiarazioni di Josè Mourinho riguardo i presunti insulti razziali della curva Scirea nei confronti del giocatore interista Mario Balotelli. Al di là dell'assoluta arroganza del tecnico portoghese (che non ha alcuna qualifica per pretendere e piagnucolare una eventuale squalifica dello stadio Olimpico in occasione di Juve-Inter), viene subito a mente l'assoluta strumentalizzazione che questa vicenda ha subito a livello mediatico dove un coro "Se saltelli muore Balotelli" è diventato un grido rabbioso di razzismo dilagante. Personalmente ritengo il coro in questione una (cattiva) goliardata non molto diversa dal classico coro "devi morire" che si sente scandire negli stadi italiani da decenni ... non più cattivo e deleterio di tanti, tantissimi insulti che ogni domenica partono dagli spalti in direzione di giocatori avversari e terna arbitrale. E quindi? Perchè montare questo polverone? Perchè accorgersi ieri (e a Torino) dei cori contro Balotelli, quando il giocatore dell'Inter viene pesantemente insultato in quasi tutti gli stadi dove giocano i nerazzurri? Per altro, riflettendoci bene il coro ingiurioso sentito domenica a Torino non è paragonabile ai "buuuuh" o agli "uh uh uh" che troppe volte purtroppo si sentono eccheggiare negli stadi di tutta Italia (compresa la curva interista come ricorderete per il caso Zorò) e proprio per questo, ritengo che quello della Scirea non sia da ritenersi un coro di tipo razziale (infatti la Juventus è stata "solo" multata di 20.000,00 euro senza la squalifica del campo che auspicava lo Special One). C'è inoltre da dire che non avrebbe senso per una curva insultare un giocatore di colore quando la curva stessa ha in Sissoko uno dei suoi idoli! Non voglio giustificare i cori violenti e razzisti (figuriamoci) ma ci si dovrebbe chiedere come mai Balotelli ovunque giochi è sempre preso di mira con insulti e fischi ... mi viene da pensare che tale atteggiamento non derivi dal colore della sua pelle quanto dal suo comportamento spesso sopra le righe (giovanissimo ma già con diverse esplusioni in carriera), irridente e strafottente nei confronti di avversari e pubblico (non ultimo il dito alla bocca a zittire i tifosi bolognesi dopo il suo gol ai rossoblu).

Questo "caso" dei cori dell'Olimpico ha fatto riscoprire moralisti e perbenisti molti addetti ai lavori che però, con mio rammarico, troppo spesso chiudono occhi e orecchie quando notizie di tifo becero e violento non trovano posto nelle cronache sportive. Da anni i tifosi juventini sono costretti a subire in diversi stadi d'Italia (Roma, Milano, Genova ma sopratutto Firenze) cori inneggianti alla strage dell'Heysel ("39 sottoterra viva viva l'Inghilterra") e cori che deridono tragedie come il tentativo di suicidio di Gianluca Pessotto o la morte di Ale e Ricky ("nuota nuota piccolo gobbo, quanto stai in apnea") o di Gaetano Scirea, un giocatore e un uomo che per la sua condotta in campo e nella vita merita il rispetto di ogni sportivo e amante del calcio. Ultimo schifoso atteggiamento in tal senso è stato il recente gemellaggio della curva viola della Fiesole con i supporters del Liverpool in occasione dell'accoppiamento delle due squadre nel medesimo gruppo di Champions League. Il gemellaggio è chiaramente nato nel ricordo (irridente) dei morti dell'Heysel visto che in occasione del match di coppa, gli ultras viola indossavano maglie rosse che riportavano sulla schiena il numero 39 (cioè i defunti juventini di quella tragedia mai dimenticata). Personalmente uno schifo che si ripete da anni e di cui nessuno parla, nè quei tromboni da televisione, nè quei giornalisti tanto abili a tramutare in "caso" una stupidaggine come quella dell'Olimpico di domenica scorsa! Onore ad Aldo Serena, l'unico ad aver denunciato in diretta i cori contro l'Heysel e contro Scirea ... purtroppo predicando nel deserto di Pistocchi, Alberto Brandi e Ciccio Colonnese.

Questo mio sfogo insegue il desiderio personale di godere anche in Italia di un equo giudizio e un equo comportamento da parte dei media nei confronti della Juve e di tutti i suoi tifosi che, alla pari di tutti gli altri, meritano rispetto e onestà d'informazione.