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La Juventus ,un modo di essere,di esprimersi e emozionars...i

Creato da juventuspersempre94 il 11/03/2008

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La Juventus rialza la testa

Post n°10629 pubblicato il 11 Aprile 2010 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

All'Olimpico la Juventus supera il Cagliari con un gol del "bomber" di stagione Giorgio Chiellini. Partita decisa al 34' del primo tempo quando il centrale della Nazionale è bravo a sfruttare una sponda aerea di Amauri e ad anticipare l'uscita di Marchetti. Nella ripresa, sempre Chiellini, sfiora la doppietta ma è Iaquinta a negargli la gioia spingendo in rete - in fuorigioco - un suo pallone destinato al gol. Juve sempre a -3 dalla Champions.

 

LA PARTITA
La sconfitta del Napoli contro il Parma è un'occasione troppo importante per cercare di agganciare il trenino che si gioca l'accesso ai preliminari di Champions League. Zaccheroni fa a meno di Del Piero - pura scelta tecnica - per cercare i gol di Vincenzo Iaquinta, nuovamente al rientro dopo l'infinita serie di infortuni che, anche nel prepartita, fermano un altro bianconero: Nicola Legrottaglie. Torna tra i pali Buffon. Il Cagliari di Allegri, dal canto suo, sale a Torino con un ruolino di marcia sicuramente non dei più invidiabili: 4 sconfitte e un pareggio nelle ultime 5.

Il tecnico bianconero sceglie dunque di rinunciare al trequartista e opta per un più compatto 4-4-2, questo dopo anche i 34 gol subiti nelle ultime 19 partite e i risultati si vedono, perchè la Juve concede pochi spazi e il Cagliari si limita a ripartire. Nonostante l'avvio migliore rispetto alle ultime (disastrose) uscite, i bianconeri sono poco pericolosi e la prima vera grande occasione è dei sardi che al 13' colpiscono la traversa con un pregevole tocco d'esterno di Cossu. E' sì vero che è una Juve ordinata, ma gli uomini di Zaccheroni non sono mai - ma proprio mai - pericolosi dalle parti di Marchetti e gli unici "pericoli" sono dei deboli tentativi dalla distanza: degno di nota solo quello al minuto 26 con un bel sinistro di Camoranesi. E se allora gli attaccanti sono poca cosa, ci deve pensare il vero bomber della stagione bianconera, Giorgio Chiellini, al secolo difensore centrale, che al 34' è bravo ad anticipare l'uscita di Marchetti dopo la sponda aerea del fin lì evanescente Amauri. Il vantaggio è tutto sommato meritato se si considera anche l'occasione che nell'unico minuto di recupero finisce sulla testa di Iaquinta che, schiacciando troppo, spreca il 2-0.

Il Cagliari inizia la ripresa con altro piglio, e lo si può notare anche dalle due ammonizione che in 4 minuti si prendono Felipe Melo e Chiellini. Il pressing dei sardi si fa più alto e, la conseguenza, è quella già vista durante tutto il corso della stagione juventina con i bianconeri che faticano a trovare soluzioni "veloci" in mezzo al campo. Gli uomini di Allegri creano un paio di pericoli con Nenè e Matri, ma, l'occasione più grande capita sui piedi di Iaquinta che, ben imbeccato da Camoranesi, sbaglia il controllo sul più bello. Al 26' la Juventus potrebbe chiudere il discorso ma l'ingenuità di Iaquinta rovina tutto: da calcio d'angolo Marchetti esce a vuoto ed è ancora Chiellini ad andare a colpo sicuro ma, l'attaccante calabrese - in fuorigioco - sbuca dal nulla e spinge in rete un pallone che sarebbe ugualmente finito nel sacco. Gol annullato e rabbia sugli spalti. Zaccheroni capisce che è giornata no e lo cambia con Giovinco. Da lì in poi il Cagliari si fa meno pericoloso nonostante Allegri provi a inserire forze fresche in attacco. Nel finale non succede più nulla.

Il Cagliari ha davvero poco da chiedere a questo campionato e pur facendo il suo, nel pomeriggio torinese, non si danna l'anima. Con questi preziosissimi tre punti invece, la Juventus, torna alla vittoria e lo fa, udite udite, senza subire gol. Non accadevada da 19 giornate, davvero un'eternità. Il 4-4-2 scelto da Zaccheroni è parso sì modulo ordinato, ma comunque poco pericoloso. Le due uniche vere occasioni per i bianconeri sono arrivate da una lunga sventagliata, da palla da fermo e, sono comunque merito di un difensore centrale. La contemporanea vittoria del Palermo mantiene i bianconeri a -3 dalla zona Champions. Venerdì sera dopo Inter-Juve ne sapremo di più.

LE PAGELLE

Chiellini 7 - Ci sarà un perché se la Juventus con lui fa punti e senza di lui... beh, un pò meno. E' forte dietro, e fa gol davanti, vista anche la scarsa vena stagionale dell'intero parco attaccanti made in Vinovo. Vorrebbe mangiarsi Iaquinta quando a 20 minuti dalla fine troverebbe anche la doppietta, e ne avrebbe tutto il diritto. Benitez lo avrebbe individuato come uno dei punti fermi, e oggi si capisce il perché.

Matri 6 - Il Cagliari non gioca la partita della vita e si sa, in queste occasioni, il lavoro per gli attaccanti si fa sempre più complicato. L'ex talento del vivaio rossonero però, si batte e si sbatte dando fastidio - come sempre ormai - a Cannavaro che come in ogni Juve-Cagliari che si rispetti si fa saltare due o tre volte ed è costretto a stenderlo.

Iaquinta 5 - A volte esser troppo generosi non paga e questo è decisamente il caso di Vincenzo Iaquinta. E' al rientro e vorrebbe "spaccare tutto" ma senza usare la testa non si va lontani. Nella ripresa ha una bella palla che normalmente controllerebbe e insaccherebbe senza problemi, ma è nervoso e non controlla. Il "capolavoro" poi arriva quando infila - in netto fuorigioco - il pallone diretto in porta da una distanza di 30/35 cm. Zaccheroni capisce e lo cambia. 

Agostini 6,5 - L'esterno destro del Cagliari è velocissimo e, complice anche il solito evanescente De Ceglie, fa davvero un figurone. Non si fa mai saltare e copre sempre con malizia il suo reparto tanto che da quella parte, per tutti i 90 minuti, non arriva nemmeno un pericolo.

IL TABELLINO
JUVENTUS-CAGLIARI 1-0
Juventus (4-4-2): Buffon 6; Zebina 6, Cannavaro 6, Chiellini 7, Grosso 6 (20' st Poulsen 6); Camoranesi 6,5 (47' st Salihamidzic sv), Felipe Melo 5,5, Marchisio 6, De Ceglie 5; Iaquinta 5 (28' st Giovinco sv), Amauri 6. A disp.: Manninger, Legrottaglie, Del Piero, Trezeguet. All.: Zaccheroni.
Cagliari (4-3-1-2): Marchetti 5,5; Pisano 6, Canini 6, Ariaudo 6, Agostini 6,5; Biondini 5,5, Conti 5,5, Dessena 5,5 (16'st Lazzari 6); Cossu 6; Matri 6,5 (37' st Ragatzu sv), Nenè 5,5 (32' st Larrivey sv). A disp.: Lupatelli, Marzoratti, Barone, Jeda. All.: Allegri
Arbitro: Valeri
Marcatori: 34' Chiellini (J)
Ammoniti: Conti, Canini (C); Marchisio, Felipe Melo, Chiellini, Grosso (J)
Espulsi: nessuno

 
 
 

Saltato l'affare Kuranyi

Post n°10628 pubblicato il 10 Aprile 2010 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

Il matrimonio Juventus-Kuranyi non s'ha da fare. Questo il pensiero della dirigenza bianconera che ha valutato eccessive le richieste del giocatore per il passaggio in bianconero nella prossima stagione. Non sono bastate le 18 reti in campionato - al pari del più quotato Dzeko - per giustificare la richiesta dell'attaccante dello Schalke04 di un contratto di 4 milioni di euro netti. "Puntiamo un attaccante più giovane" le parole di Bettega.

 

 

Se la voglia di lasciare Gelsenkirchen, dopo i Mondiali, sarà irresistibile per l'attaccante della Nazionale tedesca, il buon Kevin (mai così prolifico come in questa stagione) dovrà 'accontentarsi' di cedere al corteggiamento del Fenerbahçe. Certo, l'appeal del club turco e del rispettivo campionato è decisamente inferiore a quello dei bianconeri e della Serie A ma, a provare a convincere il tedesco che la vita a Istanbul non è poi così male potrebbe bastare l'offerta del club al giocatore: 5 milioni di euro netti a stagione.

Per quanto riguarda la Juventus la porta sembra ormai sbarrata dopo l'incontro, avvenuto a Milano, tra Alessio Secco e il procuratore di Kuranyi, Roger Wittmann. A mettere la parola  fine alla vicenda ci sono anche le parole di Bettega, riportate dalla Bild: "Cerchiamo un attaccante più giovane".

 
 
 

Anche l'Udinese fa nera la Juve

Post n°10627 pubblicato il 04 Aprile 2010 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

Nemmeno la sconfitta del Palermo e la possibilità di agganciare il quarto posto riescono a scuotere la Juventus. La formazione di Zaccheroni crolla infatti al Friuli contro l'Udinese (3-0) e subisce addirittura il sorpasso in classifica da parte del Napoli. Dopo un discreto avvio, la Juve va sotto al 9', quando Sanchez ribadisce in rete una sberla sul palo del solito Di Natale. Nella ripresa il 2-0 di Pepe (20') e il sigillo di Di Natale (31').

LA PARTITA
Non c'è niente da fare: questa Juve, malridotta, senza mordente e con un gioco decisamente non brillante, non è da Champions. Il verdetto, amarissimo ma a parer nostro indiscutibile, arriva dal Friuli, dove la banda di Zaccheroni allunga la sua deriva negativa infilando la dodicesima sconfitta in campionato. Un'enormità se ti chiami Juventus. E dire che i torinesi non erano nemmeno partiti malissimo. Al 5' una mezza rovesciata di Del Piero, tra l'altra deviata con una mano in angolo da Ferronetti, sembrava l'antipasto di una serata da Vecchia Signora. Sembrava, ma così non è stato, perché al primo cazzotto, sferrato da Sanchez al 9' dopo un palo del solito, meraviglioso, Di Natale, la Juve è andata giù come un piombo e non si è più rialzata. Il tutto per i soliti, noiosi, motivi: squadra scollata, senza regia, molto vulnerabile in difesa (stavolta benino Cannavaro, disastroso Legrottaglie) e praticamente inesistente in attacco dove Amauri fa il centravanti per modo di dire, dato che non tira mai - dicasi mai - verso la porta avversaria.

L'Udinese, al contrario, nonostante la classifica allarmante, dimostra di essere squadra vera per tutti i novanta minuti. Intanto perché Di Natale, Sanchez e Pepe, là davanti, combinano sempre qualcosa di pericoloso (si muovono, loro...), vanno in profondità e aggrediscono gli spazi. Quindi perché in difesa gli uomini di Marino non sbagliano granché e non faticano poi molto a domare un Amauri che si doma da solo. Come non bastasse i friulani, "costretti" al contropiede dal timido arrembaggio della Juventus, sfruttano gli spazi splindidamente. Il che, tradotto, fa raddoppio di Pepe dopo fuga solitaria di Sanchez e paratona di Manninger. E, per finire, gol meritatissimo del bomber Di Natale. Tre a zero e addio Juve. Alla prossima stagione, perché questa, anche se i punti dalla quarta sono sempre soltanto tre, è tutta da dimenticare. L'Udinese, invece, non deve far altro che continuare così. La salvezza passa da partite come questa.

LE PAGELLE
Di Natale 7,5
- La sua sberla sul palo dà il la al gol di Sanchez. Il suo sigillo, immancabile, chiude i conti con la Juve. Giocatore straordinario, per la qualità impressionante delle sue giocate e per la capacità di infastidire sempre gli avversari con i tagli negli spazi e la grande precisione al tiro. Quando esce, il Friuli gli riserva, giustamente, una standing ovation

Legrottaglie 5 - Lento, lentissimo, e anche spesso fuori posizione. Non si accorge del tagli di Di Natale alle sue spalle sul primo gol. Si lascia scappare Sanchez sul raddoppio di Pepe. In mezzo tanto imbarazzo e una costante apprensione

Cannavaro 6 - Stavolta è il migliore della sua difesa. Parte con due erroracci che anticiperebbero una serata da incubo, ma alla lunga è l'unico a mettere qua e là qualche pezza.

Amauri 4 - Non tira mai, ma mai davvero. Certo, qualche colpa ce l'avranno pure i suoi compagni che non lo servono a dovere, ma lui di mestiere farebbe il centravanti... Si rende utile, se così si può dire, appoggiando la manovra offensiva. Tutto qui. Sul serio, è tutto qui

Pepe e Sanchez 7 - Come Di Natale, aggrediscono in velocità la difesa avversaria e non perdonano. Il cileno è bravo ad avventarsi sul palo di Totò per firmare l'1-0. Pepe è rapido e preciso quando raccoglie la respinta di Manninger e sbatte dentro il 2-0 


IL TABELLINO
UDINESE-JUVENTUS 3-0
Udinese (4-4-2):
Handanovic 5,5; Ferronetti 6 (35' st Badu sv), Zapata 6,5, Lukovic 6, Pasquale 6,5; Isla 6,5, Inler 6 (3' st Sammarco 6), Asamoah 6, Pepe 7; Di Natale 7,5 (36' st Floro Flores sv), Sanchez 7. A disp.: Belardi, Cuadrado, Siqueira, Corradi. All.: Marino
Juventus (4-4-2): Manninger 6; Zebina 5,5, Legrottaglie 5, Cannavaro 6, De Ceglie 5; Camoranesi 5,5 (21' st Giovinco 5,5), Felipe Melo 5,5 (43' st Candreva sv), Sissoko 5, Marchisio 5,5; Del Piero 6 (16' st Iaquinta 6), Amauri 4. A disp.: Pinsoglio, Grygera, Grosso, Trezeguet. All.: Zaccheroni.
Arbitro: Rocchi
Marcatori: 9' Sanchez, 20' st Pepe, 32' st Di Natale
Ammoniti: Ferronetti, Lukovic, Sanchez, Pasquale (U), Melo, Del Piero (J)
Espulsi: nessuno

 
 
 

Intercettazioni:difesa di Moggi insorge

Post n°10626 pubblicato il 02 Aprile 2010 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

L'emersione delle intercettazioni di telefonate intercorse tra Massimo Moratti e l'ex-designatore Paolo Bergamo nell'epoca pre-Calciopoli disegna nuovi scenari nel processo penale in corso a Napoli sullo scandalo. La difesa di Moggi, nella persona dell'avvocato Prioreschi, chiede al Tribunale che vengano trascritte e acquisite tutte le intercettazioni finora ignorate. "Perchè a Moggi è stata contestata la violazione di lealtà e a Moratti no?"

 

Insieme con l'ingegner Roberto Porta, uno dei periti nominati dal gup di Vigevano che ha prosciolto Alberto Stasi, il collegio difensivo di Moggi composto anche dagli avvocati Trofino e Rodella sta trascrivendo una ad una, grazie ad un sistema informatico che ''incrocia'' i dati delle utenze cellulari, tutte le telefonate non inserite nel processo dagli investigatori, dai carabinieri e che serviranno alla difesa estrapolate dalle 171 mila intercettazioni.

Quella tra Bergamo a Moratti, prima della gara del 12 gennaio 2005 Bologna-Inter (1-3), è una di quelle ''scoperte'' cinque anni dopo Calciopoli. ''Martedi' - dice Prioreschi - chiederemo che vengano trascritte tutte quelle che sono state inspiegabilmente ignorate nel corso delle indagini preliminari. Insomma in Calciopoli si sono usati due pesi e due misure. Nelle telefonate - continua - tra altri dirigenti del calcio e designatore si parla di incontri riservati, incontri tra Moratti e dirigenti, di cene come quella di Facchetti con Bergamo. A questo proposito non si capisce perche' quella cena non e' stata filmata dai carabinieri, mentre quella tra Della Valle e Bergamo e' stata filmata, ascoltata, ci sono stati pedinamenti. Ma nel caso Facchetti-Bergamo, la telefonata che annunciava la cena non e' stata nemmeno trascritta. Sa cosa hanno invece fatto i carabinieri a Moggi? Lo hanno pedinato e filmato anche quando era a pranzo con i suoi avvocati...''.  Prioreschi parla poi della ''strizzatina d'occhio'' che Moratti fa ai due assistenti per complimentarsi per un fuorigioco fischiato alla Samp dopo Inter-Sampdoria (3-2 e 0 a 2 fino all' '88, del 10 gennaio 2005 arbitrata da Bettini). ''Moratti scende negli spogliatoi per incontrare la terna arbitrale - dice il legale - e questo non viene evidenziato nelle indagini dei carabinieri: se lo avesse fatto Moggi, magari strizzare un occhio, non so cosa avrebbero fatto gli inquirenti''.


 

MORATTI INTERCETTATO CON BERGAMO: IL TESTO DELLA TELEFONATA
Intanto, nel processo a Calciopoli, spuntano i primi dettagli sulle annunciate (dai legali di Moggi) telefonate tra Moratti e Bergamo. "Visto che non c'è il sorteggio ma c'è designazione a voi ho mandato Gabriele, l'ho fatto accompagnare bene da due assistenti molto bravi...", dice Bergamo nel corso di una telefonata al presidente dell'Inter Massimo Moratti. E' il 10 gennaio 2005, sono le ore 12.23, e si parla della partita di Coppa Italia Bologna-Inter del 13 gennaio del 2005 finita 3-1 per l'Inter. E' una delle migliaia di intercettazioni trascritte dalla difesa di Luciano Moggi al cosiddetto processo Calciopoli, di cui l'Ansa è in possesso.

Questo il testo integrale della telefonata tra l'ex designatore Paolo Bergamo e il presidente dell'Inter Massimo Moratti, trascritta insieme a molte altre, che la difesa di Luciano Moggi chiederà di acquisire dalla procura di Napoli come presunta prova di illecito :

Bergamo: "Mi sono sentito con Facchetti, Presidente per confermare questo clima di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e lei, però il gruppo ha molto apprezzato il lavoro che noi abbiamo fatto nei confronti di Gabriele e Palanca e quindi ho pensato di farli rientrare in Coppa Italia, uno viene a fare l'Inter e uno fa il Milan..."
Moratti: "Va bene..."
Bergamo: "Volevamo dargli un'immagine buona..."
Moratti: ''Sì, sì..."
Bergamo: "Mi ha detto Facchetti sì, sì sono d'accordo..."
Moratti: "Va bene, mercoledì lo andrò a trovare prima della partita..."
Bergamo: "Questo gli farà piacere...".
Moratti: "Vado a salutarlo..."
Bergamo: "Visto che lì non c'è sorteggio ma c'è designazione a voi ho mandato Gabriele, l'ho fatto accompagnare bene da 2 assistenti molto bravi..."
Moratti: "No, no Gabriele è sempre stato un buon arbitro, molto regolare, non ho mai avuto contestazioni..."
Bergamo: "Un saluto vedrà lo riempirà di gioia..."
Moratti: "La ringrazio, mercoledì sono giù se c'è bisogno, lo vado a trovare prima della partita...".


MOGGI: TUTTI INNOCENTI O TUTTI COLPEVOLI
''La cosa è semplice: qui o sono tutti innocenti o tutti colpevoli. Secondo me sono tutti innocenti''. Lo ha detto all'agenzia Ansa Luciano Moggi commentando la diffusione delle intercettazioni tra Moratti e l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo. ''Forse non si aspettavano queste novita'. Invito tutti a riflettere - ha continuato il "direttore" -  In molti forse non pensavano che vi fossero altre cose, ma i fatti parlano da soli. Comunque aspetto sereno le valutazioni della giustizia, non voglio aggiungere altro. Rischierei di ripetermi e di dire cose gia' dette a proposito della cosiddetta Calciopoli''.


BERGAMO: SEMPRE DETTO CHE PARLAVO CON TUTTI

''Non mi meraviglio per niente: ho sempre detto che parlavo con tutti". Anche Paolo Bergamo, ex-designatore diretto interessato nelle nuove intercettazioni rese note dalla difesa di Luciano Moggi nell'ambito del processo di Calciopoli, dice la sua sugli ultimi sviluppi. "Mi hanno detto che c'è un'altra intercettazione dove io parlo al telefono con il presidente dell'Inter Massimo Moratti dopo una gara tra i nerazzurri e la Sampdoria in cui entrambi facciamo i complimenti a Bertini. Ma lui non era quello che faceva parte della 'cupola' pro Juve? Questa "cupola" faceva acqua da tutte le parti''.

GLI INQUIRENTI: DISINFORMAZIONE ALLO STATO PURO
Il significato attribuito alle telefonate non trascritte, tra le 171mila intercettate nel corso dell'indagine di Calciopoli, rappresenta ''un'opera di disinformazione allo stato puro''. Così fonti degli inquirenti che hanno condotto l'inchiesta napoletana sugli illeciti nel mondo del calcio commentano le notizie diffuse oggi. ''Il reato - spiegano le fonti - non è parlare al telefono, ma è reato quando si stipulano accordi illeciti. Le vittime non possono essere trasformate in autori del reato''.

 
 
 
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