Esternalizzati!!!
Wind (società ex Enel) ha deciso di "svendere" 275 dipendenti della sede di Milano (Sesto San Giovanni) ad una società esterna. Il gruppo ha cinque call center. Fa fuori quello dove ha più operatori full time. Una manovara sporca per licenziare civilmente 275 persone!!! Anzi no ... si dice esternalizzati...usando un termine economico con cui è bene familiarizzare. Le esternalizzazioni sono infatti quelle che la legge chiama "cessione di rami d'azienda", regolate da norme ben precise ma spesso aggirate dalle imprese che usano questo strumento per attuare dei licenziamenti a breve medio-termine. Proviamo a capirci di più esaminando il caso di una grande azienda come Telecom Italia. In una schematizzazione semplice ma efficace possiamo immaginare l'azienda divisa in settori concatenati che lavorano per fornire il servizio telefonico all'utente. La rapida evoluzione tecnologica del mondo delle comunicazioni ha portato alcuni di questi settori a diventare eccessivamente costosi soprattutto per l'eccesso di risorse umane impiegate. Ovvio che l'azienda cerchi di ridurre questi costi, meno scontato che lo faccia a danno dei lavoratori. Impossibile licenziare direttamente, ecco le esternalizzazioni che intervengono a dare una mano per aggirare le norme. Individuato il "ramo" d'azienda dai costi eccessivi, la società rintraccia dei partners a cui cedere in blocco il settore produttivo, i lavoratori e, generalmente, una commessa di notevole entità. Tutto nel rispetto delle norme, in apparenza. In apparenza, appunto, come sottolineato dal coordinamento dipendenti Telecom. Perché le norme che regolano la cessione dei rami d'azienda pongono come condizione essenziale per effettuare tali operazioni "l'esistenza di una attività reale e autonoma, che deve garantire la sopravvivenza dell'azienda sostituita"
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Notizia presa su yahoo.
Roma, 23 gen. - (Adnkronos) - Le attivita' di call center, sempre piu'importanti per il mercato, diventeranno, tra pochi giorni, protagoniste anche in Borsa. Il 5 febbraio e' previsto allo Star, con un flottante minimo del 35%, lo sbarco di Omnia Network, la holding che controlla, tra le altre, Omnia service. Sara' Banca Imi a curare il collocamento. Tra gli azionisti di Omnia Network Art invest Ltd con il 10%, Plot Twenty-three Ltd con l'8,5%, Technology 13 Ltd, Lesti Holding Limited e la Knightley Forum Ltd con una quota rispettivamente del 6,5% a testa.
Sono sempre piu' numerose le grandi aziende che si rivolgono al gruppo Omnia per le proprie attivita' di assistenza ai clienti e di vendita. Tra esse figurano, tra le altre, Mediaset, H3g, Albacom, Fastweb, Wind. Un giro di affari, quello dei call center, in forte crescita e di interessanti prospettive che vede Omnia Network tra i protagonisti del mercato. In questo contesto si inseriscono anche le recenti disposizioni del ministro Damiano che assicurano maggiori garanzie contrattuali per i dipendenti.
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