Esternalizzati!!!
Wind (società ex Enel) ha deciso di "svendere" 275 dipendenti della sede di Milano (Sesto San Giovanni) ad una società esterna. Il gruppo ha cinque call center. Fa fuori quello dove ha più operatori full time. Una manovara sporca per licenziare civilmente 275 persone!!! Anzi no ... si dice esternalizzati...usando un termine economico con cui è bene familiarizzare. Le esternalizzazioni sono infatti quelle che la legge chiama "cessione di rami d'azienda", regolate da norme ben precise ma spesso aggirate dalle imprese che usano questo strumento per attuare dei licenziamenti a breve medio-termine. Proviamo a capirci di più esaminando il caso di una grande azienda come Telecom Italia. In una schematizzazione semplice ma efficace possiamo immaginare l'azienda divisa in settori concatenati che lavorano per fornire il servizio telefonico all'utente. La rapida evoluzione tecnologica del mondo delle comunicazioni ha portato alcuni di questi settori a diventare eccessivamente costosi soprattutto per l'eccesso di risorse umane impiegate. Ovvio che l'azienda cerchi di ridurre questi costi, meno scontato che lo faccia a danno dei lavoratori. Impossibile licenziare direttamente, ecco le esternalizzazioni che intervengono a dare una mano per aggirare le norme. Individuato il "ramo" d'azienda dai costi eccessivi, la società rintraccia dei partners a cui cedere in blocco il settore produttivo, i lavoratori e, generalmente, una commessa di notevole entità. Tutto nel rispetto delle norme, in apparenza. In apparenza, appunto, come sottolineato dal coordinamento dipendenti Telecom. Perché le norme che regolano la cessione dei rami d'azienda pongono come condizione essenziale per effettuare tali operazioni "l'esistenza di una attività reale e autonoma, che deve garantire la sopravvivenza dell'azienda sostituita"
Post n°80 pubblicato il 16 Maggio 2007 da maskulo
Sorpresa! |
Post n°79 pubblicato il 21 Aprile 2007 da maskulo
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Post n°78 pubblicato il 20 Marzo 2007 da maskulo
Ci scrivono i colleghi di Ivrea. |
Post n°77 pubblicato il 20 Marzo 2007 da maskulo
Alleanza Nazionale e Lega Nord hanno presentato una interrogazione parlamentare in cui si chiede al governo di riferire in Parlamento circa i possibili rischi di licenziamenti nella società telefonica Wind, in particolare dopo "le notizie di stampa diffuse dal quotidiano Il Giornale circa la volontà del proprietario di Wind, l'imprenditore egiziano Naguib Sawiris, di licenziare oltre mille dipendenti, oltrechè paventare la chiusura della sede di Milano". Nell'interrogazione, firmata dai deputati Stefano Saglia (An), e Davide Caparini (Lega), si legge: "In seguito alla decisione del governo di eliminare il costo delle ricariche telefoniche prepagate, decisione che non tiene conto dell'impatto negativo che sta avendo sugli investimenti dell'azienda, si chiede ai ministri Paolo Gentiloni e Pierluigi Bersani, di riferire in Parlamento su tutte le iniziative per garantire i livelli occupazionali, impedendo che sia utilizzata la decisione del governo come alibi per licenziamenti". |
Post n°76 pubblicato il 19 Marzo 2007 da maskulo
COMUNICATO |
Post n°75 pubblicato il 16 Marzo 2007 da maskulo
L'Italia ha una estensione territoriale sviluppata per lo più in lunghezza, per circa 1200 chilometri. La sua forma ricorda uno stivale, lo sanno tutti. Però, con un pò di fantasia, lo si può anche immaginare come un lungo corridoio. E si sa, in un corridoio circolano le voci, riccheggiando amplificate ad ogni rimbalzo di parete. Nei corridoi del palazzo Wind si è vociferato per 18 mesi riguardo una fantomatica cessione, e per tutti i 18 mesi la dirigenza Wind si è prodigata in ogni modo per smentire categoricamente. Il giorno dopo quelle voci si sarebbero rivelate drammaticamente fondate. Questa doverosa premessa introduce la voce di corridoio per la quale in pentola bollirebbe la notizia di un accordo già siglato tra Wind e Omnia per l’esternalizzazione dei cinque call center Wind con la conseguente cessione totale all’outsourcer dei servizi di assistenza clienti. Chiaramente è una voce di corridoio la cui fondatezza non è dimostrabile. Però. Che i 275 di Sesto fossero solo l’inizio di questo processo di esternalizzazione l’avevamo sospettato da tempo, ma ora le voci si fanno più insistenti perchè, si vocifera, provengono direttamente da Omnia. Inutile dire che questo tipo di notizia non fa presagire nulla di buono sul fronte della sicurezza dei livelli occupazionali nel settore delle telecomunicazioni, settore ormai in profondo subbuglio. “I nuovi operai”, come ormai vengono ribattezzati i lavoratori dei call center, sono tanti e rischiano sempre più in termini di mobilità, cessioni, scorpori, contribuzioni figurative, incentivi all’esodo, prepensionamenti. Se davvero la nostra sorte andrà ad interessare anche i colleghi degli altri siti crediamo che sia arrivata l’ora di organizzarci in modo omogeneo per impedire il depauperamento della nostra forza lavoro. Le logiche aziendali, oltre che porci alla mercè dei sempre più diversificati datori di lavoro, rischiano di farci subire passivamente la distruzione dei nostri diritti. Avendo fatto da cavie, la possibile, ma non auspicabile, alienazione degli altri call center Wind ci vedrà latori di un know-how che volentieri condivideremo con i colleghi che ne faranno espressa richiesta. Intendiamo puntare sulla solidarietà e sul principio che non possono sempre essere i lavoratori a perdere la tranquillità economica e sociale, a favore delle logiche globali di profitto. In questo lungo corridoio oggi sentiamo le voci e siamo terrorizzati perchè sappiamo quanto possano essere tremendamente vere. |
Post n°74 pubblicato il 16 Marzo 2007 da maskulo
Pubblichiamo il comunicato di SLC - CGIL su Wind: WIND: SLC-CGIL SALVAGUARDIA OCCUPAZIONE PRIORITA’ PER TUTTI “Apprendiamo con preoccupazione dai giornali che la proprietà di Wind ha annunciato un piano di ristrutturazione, parlando esplicitamente di licenziamenti, come reazione anche al provvedimento del Governo relativo alle ricariche.” Così dichiara la Segreteria Nazionale della SLC in un nota. “In realtà – continua il sindacato – assistiamo non da oggi ad una sostanziale riduzione del perimetro aziendale di Wind che, dopo aver fatto utili e raggiunto un portafoglio clienti di notevoli proporzioni, ha mutato la propria strategia aziendale con l’obiettivo di divenire una low cost della telefonia”. “Come SLC riteniamo che tale scelta non solo sia un errore a danno di un settore così strategico per il paese, ma anche e soprattutto che sia una grave ingiustizia. Perché non è più possibile che a fare le spese di tali strategie siano le lavoratrici ed i lavoratori di Wind che, con le loro professionalità e con i sacrifici già compiuti, hanno fatto di questa azienda il terzo operatore del paese”. Roma, 13 marzo 2007 |
Post n°73 pubblicato il 16 Marzo 2007 da maskulo
Vi invitiamo a leggere bene l'articolo di Repubblica reperibile su 275out.it in rassegna stampa. |
Post n°72 pubblicato il 05 Marzo 2007 da maskulo
L’insegna sul palazzo di viale Edison 18 svetta ancora con la scritta WIND ma noi ora siamo esternalizzati a tutti gli effetti, siamo OMNIA SERVICE. |
Post n°71 pubblicato il 01 Marzo 2007 da maskulo
Comunicato Stampa apparso sul sito www.omnianetwork.it riguardo la cessione: http://www.omnianetwork.it/materiale/CS_28_febb_ITA.pdf |
Post n°70 pubblicato il 01 Marzo 2007 da maskulo
In data 27 febbraio durante un presidio autorizzato davanti Palazzo Marino, una piccola delegazione ha ottenuto la possibilità di entrare come pubblico mentre era in corso il Consiglio Comunale. |
Post n°69 pubblicato il 01 Marzo 2007 da maskulo
Ecco i tre video della puntata di Iceberg andata in onda Lunedì 26 febbraio alle 20:30. |
Post n°68 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da maskulo
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Post n°67 pubblicato il 25 Febbraio 2007 da maskulo
Agenda del giorno dello Sciopero |
Post n°66 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da maskulo
Comunicato Sciopero WIND 26 febbraio Lunedì 26 febbraio i Lavoratori WIND scioperano e manifestano a Sesto S.G. contro l’esternalizzazione del Call Center. Dopo l’alta adesione allo sciopero del 5 febbraio e nonostante l’interessamento dei Ministeri del Lavoro, dello Sviluppo Economico e delle Comunicazioni, l’Azienda continua a perseguire il progetto di cessione di parte del suo core business. Questo nonostante i risultati dichiarati siano positivi: crescita dei ricavi, primo utile registrato dalla Società per circa 56 M€, una significativa crescita del margine operativo lordo (di circa 200M€), piani di stock options offerte alle prime linee dirigenziali, la recente acquisizione, da parte della Proprietà, dell’operatore greco TIM Hellas. Un’Azienda in crisi? Tutt’altro. Wind, Azienda dotata di tutte le licenze TLC, e costruita con enormi capitali (oltre 15 miliardi di €) in gran parte di provenienza pubblica, cioè della collettività, è diventata oggetto di una delle tante operazioni a cui abbiamo assistito in Italia in questi anni di finanziarizzazione dell’economia (il caso Telecom fa scuola). La nuova proprietà, di cui Enel non fa più parte, ha acquisito l’Azienda, in prevalenza, con capitale di debito, che grava sul bilancio di Wind (in sostanza ha comprato l’Azienda in gran parte con i soldi stessi dell’Azienda). Pertanto Wind, che avrebbe necessitato di una forte iniezione di capitali, perché già molto indebitata, si è invece ritrovata un ulteriore pesante fardello da sopportare. Il nuovo management, a fronte di un enorme debito da ripagare, dichiara una capacità di investimento che appare limitata e compatibile solo con un modello organizzativo e di posizionamento sul mercato di tipo “low cost”. Tale posizionamento rischia d’essere deleterio per i Lavoratori, ma anche per clienti quali la Pubblica Amministrazione, le Forze dell’Ordine, le Forze Armate. La strategia dell’Azienda non pare orientata nella direzione dello sviluppo, bensì in quella della perenne riduzione dei costi, anche e soprattutto, attraverso la riduzione del Personale prima con il ricorso massiccio alle dimissioni incentivate ed oggi con l’esternalizzazione di 1 dei 5 call center. Una scelta in antitesi con il percorso che le Aziende più avvedute stanno compiendo, reinternalizzando attività e processi, per poter garantire più elevati livelli di qualità del servizio. Una scelta in controtendenza anche rispetto alle nuove disposizioni legislative (la “Circolare Damiano”, l’AVVISO COMUNE sottoscritto da CGIL CISL UIL e CONFINDUSTRIA) volte alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro nel variegato quanto precario mondo dei call center. Nello stesso momento in cui la politica cerca di limitare la precarietà, Wind decide di mettere in discussione la sicurezza dei suoi Lavoratori, cedendoli a terzi.
Ringraziando il Governo e le Istituzioni per l’interessamento finora dimostrato, ci mobilitiamo e scioperiamo per richiamare l’Azienda alla Responsabilità Sociale d’Impresa. Chiediamo che Wind ritiri o almeno sospenda la cessione di ramo d’Azienda, che abbandoni l’approccio unilaterale finora mostrato ed accolga l’invito ad un confronto vero che entri nel merito delle strategie industriali e non si limiti invece ad una trattativa sulle ricadute sociali di una cessione di ramo d’Azienda che, responsabilmente, continuiamo a respingere. Apprezziamo infine e facciamo nostra la sollecitazione avanzata in questi giorni dal Ministro delle Infrastrutture affinché si apra subito un dibattito parlamentare sull’assetto societario del Gruppo Wind. Milano, 22 febbraio 2006 |
Inviato da: Anonimo
il 02/04/2008 alle 11:46
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 11:37
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 20:53
Inviato da: Anonimo
il 18/12/2007 alle 14:01
Inviato da: Anonimo
il 30/09/2007 alle 14:01