Esternalizzati!!!
Wind (società ex Enel) ha deciso di "svendere" 275 dipendenti della sede di Milano (Sesto San Giovanni) ad una società esterna. Il gruppo ha cinque call center. Fa fuori quello dove ha più operatori full time. Una manovara sporca per licenziare civilmente 275 persone!!! Anzi no ... si dice esternalizzati...usando un termine economico con cui è bene familiarizzare. Le esternalizzazioni sono infatti quelle che la legge chiama "cessione di rami d'azienda", regolate da norme ben precise ma spesso aggirate dalle imprese che usano questo strumento per attuare dei licenziamenti a breve medio-termine. Proviamo a capirci di più esaminando il caso di una grande azienda come Telecom Italia. In una schematizzazione semplice ma efficace possiamo immaginare l'azienda divisa in settori concatenati che lavorano per fornire il servizio telefonico all'utente. La rapida evoluzione tecnologica del mondo delle comunicazioni ha portato alcuni di questi settori a diventare eccessivamente costosi soprattutto per l'eccesso di risorse umane impiegate. Ovvio che l'azienda cerchi di ridurre questi costi, meno scontato che lo faccia a danno dei lavoratori. Impossibile licenziare direttamente, ecco le esternalizzazioni che intervengono a dare una mano per aggirare le norme. Individuato il "ramo" d'azienda dai costi eccessivi, la società rintraccia dei partners a cui cedere in blocco il settore produttivo, i lavoratori e, generalmente, una commessa di notevole entità. Tutto nel rispetto delle norme, in apparenza. In apparenza, appunto, come sottolineato dal coordinamento dipendenti Telecom. Perché le norme che regolano la cessione dei rami d'azienda pongono come condizione essenziale per effettuare tali operazioni "l'esistenza di una attività reale e autonoma, che deve garantire la sopravvivenza dell'azienda sostituita"
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COMUNICATO
Mercoledì 14 marzo 2007 presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è svolta una riunione convocata d’intesa fra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle Comunicazioni ed il Ministero del Lavoro per avviare il confronto sul piano industriale della Società Omnia Network.
Ad inizio della riunione Omnia Network invitata dal Ministero ad esporre le linee del piano industriale ha inteso porre una questione, in qualche misura apparsa come pregiudiziale, in relazione al fatto se le OOSS sindacali in base alle assemblee effettuate avessero il mandato alla sigla di un accordo di armonizzazione.
Le OOSS hanno immediatamente rammentato all’Azienda che non sussistesse la necessità di un accordo di armonizzazione rimanendo i lavoratori esternalizzati in ambito di applicazione del CCNL delle TLC ma soltanto di una applicazione di alcuni trattamenti migliorativi presenti in Wind e che dalla riunione odierna si dovesse ripartire per costruire un nuovo rapporto con i lavoratori, ad oggi dubbiosi sulla solidità dell’acquirente, dando loro, non solo a parole ma con atti concreti,certezza sul futuro della azienda Omnia Network.
Solo successivamente si potrà valutare l’opportunità di un qualsivoglia tipo di armonizzazione.
Superata questa prima fase anche con l’autorevolezza del Ministero, l’azienda è passata alla illustrazione del piano industriale.
Omnia Network è un operatore italiano nel settore della progettazione, realizzazione e gestione dei servizi di outsourcing alle imprese (BPO), la sua azione è focalizzata sull’insieme di attività che nella catena del valore di un’impresa,riguardano direttamente o indirettamente, i rapporti della società con i propri clienti finali, le customer operations che sono quei processi che coinvolgono trasversalmente le funzioni marketing e vendite e che possono richiedere un presidio operativo che va dalla distribuzione di un bene o servizio alla promozione commerciale fino alla gestione di attività e servizi di post-vendita e customer care.
Le aree della customer operations sono essenzialmente riconducili a:
Multi Media Contact Center
Logistica & trasporti
Noleggio Operativo
System Integration
Il Gruppo nato nel 1994, come gestore di attività di outsourcing, e che ha avuto tra i primi clienti Omnitel, oggi è da pochi giorni quotato in borsa con un capitale detenuto al 64% dai manager del Gruppo e per il restante 36% collocato sul mercato per reperire le risorse necessarie per gli investimenti dei prossimi 2 anni.
Omnia consta di 14 Aziende molte delle quali Società a Responsabilità limitata che occupano circa 3000 unità di cui il 70/75% nel customer.
Il 40% dell’organico sono co.co.pro impiegati non solo in attività outbound ma anche attività inbound.
Per l’azienda solo per i lavoratori inbound sarà prevista una stabilizzazione entro le date previste dalla legge finanziaria.
Un altro 15% ha contratti di lavoro a tempo determinato.
Sono presenti nel Gruppo 5 diversi tipi di contratti collettivi di lavoro:
Metalmeccanico
Commercio terziario e Servizi
Commercio Trasporti
Telecomunicazioni
Assocontact
Per il futuro si prevede una preponderante confluenza verso le TLC attraverso percorsi di armonizzazione anche per favorire mobilità di tipo orizzontale.
Sulle strategie future veniva enunciato un generico ulteriore rafforzamento della posizione competitiva nel mercato storico attraverso il consolidamento e lo sviluppo del portafoglio clienti e un allargamento del mercato potenziale di riferimento a nuovi segmenti di clientela.
Alla fine della esposizione aziendale il Ministero dopo avere sottolineato, concordemente alle OOSS, che quanto illustrato dai rappresentanti di Omnia non potesse essere configurato come piano industriale ma soltanto la rappresentazione odierna dell’azienda ed un insieme di obiettivi, di desideri di cui non erano esplicitati “il quanto, il quando, il come” (in relazione sia alle prospettive di mercato, che degli investimenti, delle ricadute occupazionali, dei possibili “core business” su cui concentrarsi, ecc.) ha invitato l’azienda ad assolvere il suo impegno, magari dopo aver presentato il piano alla Consob, dichiarandosi disponibile ad una ulteriore riunione in sede ministeriale..
Ha invitato inoltre Wind ad assolvere l’impegno preso di dare visione alle OOSS dell’accordo commerciale posto in essere con Omnia; impegno che peraltro veniva assolto verso la fine della riunione.
Il rappresentante del Ministero del Lavoro nel suo intervento, dopo aver reso noto che nel settore dei call center fino ad oggi sono stati stabilizzati circa 8000/9000 lavoratori, ha inviato l’azienda, a porre in essere al più presto le procedure previste dalla legge per trasformare in contratti di lavoro subordinato le attuali collaborazioni a progetto, onde non incorrere poi nelle attività ispettive ministeriali, rendendosi peraltro disponibile per l’attività di supporto necessaria. Il Ministero del Lavoro si è inoltre dichiarato disponibile a facilitare anche un eventuale accordo di stabilizzazione, coinvolgendo tutte le OO.SS. interessate, qualora non si pervenisse ad accordi territoriali di stabilizzazione.
SLC, FISTel, UILCOM pur prendendo atto dell’impegno dei Ministeri interessati alla vicenda, hanno manifestato profonda insoddisfazione per lo stato della vertenza che formalmente rimane allo stesso punto della chiusura di procedura per la cessione di ramo d’azienda in sede di Unione degli Industriali e che vede restringere il perimetro degli asset di core business nelle aziende di tlc enucleando le attività di customer care che da sempre sono state interessate marginalmente e solo per attività di picco ad essere svolte da Outsourcer.
Pertanto SLC, FISTel, UILCOM, accogliendo l’invito del Ministero del Lavoro, si dichiarano disponibili da subito ad intraprendere percorsi relazionali con l’Azienda Omnia Network, finalizzati a stabilizzare anche in questo importante outsourcer diverse centinaia di lavoratori precari, preoccupati dei riflessi dell’attuale qualità dell’occupazione sui possibili piani di sviluppo dell’azienda stessa.
Roma, 14 marzo 2007
Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL
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