Juve.. che storia!

Un periodo difficile per la Juventus, una squadra dai grandi talenti. Questo team, che ha conquistato il cuore di milioni di tifosi, uscirà rapidamente dalla crisi come ha fatto negli anni passati?

 

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I TROFEI DELLA JUVENTUS

In 104 stagioni sportive a partire dall'esordio nel campionato federale l'11 marzo 1900, la Juventus ha partecipato in 96 campionati di Serie A ed uno della Serie B.

La vecchia signora ha vinto il campionato per 27 volte; i bianconeri, in 20 casi si son classificati secondi e 14 volte terzi: in 103 stagioni sportive, la Juventus è arrivata dunque sul podio nel 60,2% dei casi.

A livello di coppe nazionali la Juventus ha disputato 13 finali di Coppa Italia (con 9 vittorie segnando così un record) e 7 finali di Supercoppa italiana (4 vittorie) per un totale di 20 finali.

Nelle coppe europee invece, il sodalizio torinese è il club italiano che ha partecipato al maggior numero di edizioni, con 46 campagne continentali sulle 54 complessive. Infine è stata la prima squadra italiana ad avere vinto la Coppa UEFA (edizione 1976-1977).

 

 

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Juventus avanti verso gli ottavi..

Post n°12 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da stefano.canovas
Foto di stefano.canovas

TORINO, 25 febbraio 2010

Missione compiuta.

La Juve pareggia 0-0 con l'Ajax e si qualifica per gli ottavi di finale di Europa League. Ora sfiderà il Fulham allenato da Hodgson, gara d'andata l'11 marzo, ancora a Torino.

Sono tante le buone notizie per i bianconeri: anzitutto viene esorcizzato il recente precedente di coppa contro il Bayern, quando i bianconeri - cui sarebbe bastato per il pari per avanzare in Champions - si erano fatti annichilire di fronte ai loro tifosi. Era stato un colpo così violento, che per riprendersi la Juve aveva poi dovuto cambiare allenatore. Con Zaccheroni sono arrivate tre vittorie e tre pari: e questo è il primo turno ad eliminazione diretta superato in Europa dalla Vecchia Signora dopo Calciopoli (preliminari di Champions esculsi). Le buone nuove non finiscono qui: quella di stasera è la prima partita della Juve, dopo 15 di fila, senza subire gol, la prima con Zac in panchina. Infine Diego è uscito invocato dai tifosi dopo una buona partita, senza però degnare di uno sguardo Zaccheroni, che lo ha tolto a un quarto d'ora dalla fine. Certo, non è andato tutto bene: è mancato il gol vittoria, ma soprattutto è mancato in avanti Amauri, costretto a lasciare il campo infortunato dopo 15'. Il suo sostituto, il rientrante Trezeguet, è sembrato ancora lontano dal miglior ritmo partita. Per il brasiliano si tratta di un fastidio dietro a un gluteo, nella migliore delle ipotesi si tratta di sciatalgia altrimenti potrebbe esserci un problema muscolare.

GOL SFIORATI - La Juve all'Europa League ci tiene, l'Europa, anche quella di rimpiazzo, non si snobba: niente turn over, allora, Zaccheroni manda in campo miglior formazione possibile, e pazienza se domenica sera lo aspetta la gara chiave di campionato con il Palermo. La Juve gioca bene, dominando il primo tempo, in cui ha il solo demerito di non trovare il gol. Non che non ci vada vicina: ogni calcio piazzato diventa un'occasione da rete. Sissoko colpisce un palo di testa, poi le contraeree Chiellini e Legrottaglie, sempre con inzuccate in mischia, costringono i lancieri a due salvataggi consecutivi sulla linea di porta. La Juve gioca bene, meno timida del solito: i recenti risultati positivi le hanno dato fiducia. Diego svaria a tutto campo, e ha il tasto dell'interruttore fisso sull'on: fa divertire. Eppoi la Juve spinge forte a sinistra: Sissoko è in progresso, De Ceglie spesso in progressione. E Del Piero si allarga per creare la superiorità numerica dalle parti di Van der Wiel, un pezzo pregiato di mercato più bravo però a spingere che a contenere. Gli unici brividi per la Juve portano la firma di Manninger, che avrebbe fatto volentieri a meno di mettersi in mostra così. Il portiere austriaco, che dovrà sostituire per un mese l'infortunato Buffon, manca due uscite comode: sulla seconda lo sciagurato Vertonghen spara alto in mischia e spreca. Sarebbe stata una beffa. Una buona Juve chiude dunque i primi 45' sullo 0-0, un risultato che non rende giustizia alla cifra di gioco messa in mostra dai bianconeri. L'unica nota negativa è data dall'uscita per infortunio di Amauri. L'Ajax da trasferta è sembrato infatti spaesato senza la presenza, là davanti, di Suarez, il suo attaccante più creativo, fermato da una squalifica.

ANDAMENTO LENTO - Quello della ripresa. Nella quale il ritmo cala. L'Ajax prova almeno a fare la mossa, di rientro dagli spogliatoi: è più propositivo e manovriero, ma ancora mai incisivo. La Juve ora gestisce forze e risultato, che in campionato c'è la prossima Champions, quella del 2010-2011, da conquistare. Ma intanto il primo obiettivo immediato è in tasca: la Juve avanza in coppa senza brividi, se non quelli di una serata fredda a Torino. 

 
 
 
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Un blog di: stefano.canovas
Data di creazione: 26/01/2010
 

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I PRIMI CENTO ANNI DI STORIA DELLA JUVENTUS

La storia comincia nel lontano 1897, grazie ad un gruppo di studenti del Liceo Massimo D'Azeglio di Torino che decide di fondare una società sportiva. La scelta finale del nome della squadra, svincolata da qualsiasi riferimento alla città, cadde su Sport Club Juventus, dopo aver vagliato diverse alternative tra cui Polisportiva Augusta Taurinorum. Pochi anni dopo la società assunse l'attuale nome di Juventus Football Club. La sua prima divisa sociale, nel 1897, prevedeva una camicia bianca, sostituita due anni dopo da una curiosa camicia rosa con papillon, colletto bianco, cravattino e berretto nero. Nel 1900, la Juve si iscrive al primo campionato, ma viene subito eliminata. Dopo soli 5 anni arriva il primo scudetto, dopo un'avvincente finale a tre con Genoa e Milanese. Nel Luglio del 1923, la famiglia Agnelli entra a far parte della Juve. Dopo l'incidente aereo in cui perde la vita proprio il presidente Edoardo, la famiglia decide di lasciare la guida della Juve per ben 12 anni. Nel 1956, si apre un nuovo trionfale ciclo di vittorie, grazie anche a nuovi campioni come Charles e Sivori (primo juventino a conquistare il pallone d'oro, nel 1961). Nel 1958, arriva anche la prima stella, grazie alla conquista del decimo scudetto. Sotto la presidenza di Giampiero Boniperti, arrivano allenatori del calibro di Vycpalek, poi Parola ed infine Giovanni Trapattoni, quasi al debutto come allenatore, mentre la rosa della squadra si arricchisce di grandi campioni: Zoff, Bettega, Causio, Gentile, Capello, Anastasi, Altafini, Cuccureddo, Benetti, Bonisegna, Furino, e infine Le Roi Michel Platini, pallone d'oro per tre anni consecutivi, 1983-1984-1985, ed ancora Tardelli, Cabrini, Brady, Boniek, Paolo Rossi, pallone d'oro nel 1982, ed il capitano Gaetano Scirea, scomparso tragicamente in un incidente d'auto a Varsavia il 3 Settembre 1989. Il 17 Maggio 1987 Michel Platini si ritira dal calcio giocato lasciando un vuoto in tutti i tifosi bianconeri e nella stanza dei trofei. Nell'estate del 1994 si volta pagina: arriva il trio Bettega-Giraudo-Moggi, Marcello Lippi diventa allenatore e porta grandi campioni come Vialli, Del Piero, Ravanelli, Peruzzi, Deschamps, Conte, Ferrara, Sousa. Inizia il ciclo aureo della Juve: ventitreesimo scudetto, nona Coppa Italia, vittoria Champions League, Coppa Intercontinentale e Supercoppa Europea del 1997 contro il P. S. Germain. Nonostante le vittorie, la juve cambia molto volto: ceduti Vialli, Ravanelli, Paulo Sousa arrivano Vieri, Amoruso e i campioni Montero, Zidane, Boksic.

 
 

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