Creato da faxfabrizio il 02/02/2007

rune

scarbocchi qua e la

 

 

Gravità, zero

Post n°11 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da faxfabrizio

Finalmente...entra in circolo. Avverto la sua presenza attraverso un formicolìo alle dita. Nessuna temperatura, né caldo né freddo. Nessun peso. Non c’è luce, ma neanche buio.  Ho come la sensazione di fluttuare nel vuoto, la testa leggera. Non sento alcun rumore, lo spazio è riempito solo dal fruscìo del mio respiro, lento e profondo. Non sento alcun dolore, mi sembra di aver posato la solita emicrania lì, sul comodino. Non ho fame. Non ho sonno. È come se guardassi il mondo da una vetrina insonorizzata. Solo una cosa m’inquieta, non riesco a mettere a fuoco se IO mi sono Fermato o il tempo sta subendo un’incredibile accelerazione. Ma guardo le lancette dell’orologio correre come pazze. È buonissima l’erba del vicino...e mi addormento. F.

 
 
 

Pranzo

Post n°10 pubblicato il 13 Febbraio 2007 da faxfabrizio

Sono veramente poche le cose che odio e tra queste c'è il vino cattivo. Beninteso che io non sia un intenditore di vini, anzi. Ma da buon piemontese (solo di nascita, assolutamente di origini) ne bevo in quantità discrete e in svariate qualità, e il vino deve avere alcune caratteristiche per deliziare il mio palato. Deve essere non troppo pastoso, assolutamente non secco e deve aver un gusto pieno, forte senza coprire i sapori del cibo. Adoro mangiare e adoro assaporare ciò che mangio. Cibo e vino devono completarsi e non coprirsi. Sono dell'idea che le due cose devono viaggiare su binari sempre paralleli. Non esiste un buon pasto senza un buon vino anzi la scarsa qualità dell'uno, si riversebbe anche sull'altro, e viceversa. Ma queste sono opinioni troppo soggettive e sicuramente discutibili. Quello che non si può certo opinare è la qualità del vino in cui mi sono imbattuto domenica a casa di amici. Pranzo discreto, niente di eccellente, ma comunque ottima miscela dei gusti. Il vino invece....ragazzi, faceva veramente schifo. E già il termine "schifo", che non amo molto di per sè, ma preferisco dire "non mi piace" (dovuto ai ceffoni di mio padre davanti al minestrone), non riesce nemmeno lontanamente a descrivere la qualità di quella brodaglia bordeaux che domenica hanno messo a tavola, coraggiosamente servito in un decanter. Insomma per farla breve mi sono dovuto, tra le altre portate, mangiare dei peperoni (che amo da impazzire) bevendo un vino che non ho ancora capito bene se sapeva di cartone o di vecchiaia o forse entrambe le cose. Per rendere l'idea, mi sembrava di aver ciucciato la scatola che vostro bis-bis-bis nonno aveva messo in cantina a metà '700 e che l'umidità e la cacca dei piccioni avevano condito. Sicuramente non amo i vini vecchi (proprio per questo non mi ritengo un intenditore), anche perchè in ogni caso, non tutti i vini sono fatti per invecchiare, ma evidentemente molti non lo sanno. E quando ho assaggiato quello di domenica (tralaltro nel brindisi di "buon appetito"), mi sembrava di aver appoggiato le labbra sul culo di una capra bagnata. Ma sono riuscito abilmente a nascondere tutti i miei commenti con un'espressione di stupore, tanto che il padrone di casa mi ha domandato:"...buono eh? e solo tu potevi capire, agli altri potevo servire anche del tavernello che non avrebbero apprezzato lo stesso". E tra me pensavo:"..hai davvero del tavernello? portalo a tavola, per favore..", e invece ho risposto:"..e sai come sono loro, delle capre". Proprio come quell'intruglio che avevo nel bicchiere. Meno male che al momento del caffè, è apparsa sulla tavola una bottiglia di vecchiaromagna e dopo la correzione nel caffè e tre chupiti "pussa cafè", mi sono dimenticato del gustaccio e mi sono potuto dedicare completamente alla bolgia. Solita divisione fra donne e uomini con conseguente distinzione dei discorsi tra i due gruppi (moda e amore le prime; sport motori e fica i secondi). Risate, scherzi, sigarette fumate nel giardino di casa e rispolvero dei ricordi di una gioventù che si fa sempre più lontana. F.

 
 
 

Post n°9 pubblicato il 12 Febbraio 2007 da faxfabrizio
Già. Avete presente come potrebbe sentirsi un marinaio che si trova con le vele piatte in balìa solo delle correnti? Troppo lente e quasi sempre che tirano dalla parte opposta? Poi un’istante interminabile di silenzio. Di vuoto. La pressione aumenta accompagnata da un sibilo, tanto da far male alle orecchie. Quando si viene scossi e percossi dal boato delle vele che improvvisamente si gonfiano fino al limite dello strappo. Il balzo in vanti è incredibile. Un’accellerazione che ti sbatte a terra, a gambe in aria. Ma l’entusiasmo e la gioia sono tali da non farti sentire nemmeno il dolore della culata e nemmeno le lacrime che scendono dagli occhi. Una telefonata, un’occasione di movimentare nuovamente quelle acque divenute stagnanti. E l’aria fresca, gli spruzzi, il frastuono dell’acqua e del mondo che ha iniziato nuovamente ad agitarsi intorno a te, puliscono quella sensazione di sporco, di inutile. Via le ragnatele, finestre aperte, nuova tinta ai muri, scarpette da ginnastica e finalmente si corre ancora. Ancora un volta. F.

 
 
 

burnin' and lootin'

Post n°7 pubblicato il 08 Febbraio 2007 da faxfabrizio

Bob Marley direbbe *burnin’ and lootin’*. Ancora quella strana sensazione di fallimento. Ho voglia di fare un sacco di cose, talmente tante da non riuscire a vederne il capo e la coda (è mai possibile che non mi trovo mai ad una delle due estremità? Sempre in mezzo), ma non entriamo in altri argomenti. Vorrei fare….vorrei fare….ah! già. Da grande vorrei fare il pompiere, urlava Grisù.
E io? Cosa vorrei fare da grande? Sono alla ricerca di occupazioni, lavori, distrazioni, che rincorro con tenacia. Sacrifici e rincorse, per occupare impieghi sempre più “impegnativi”, per dedicarmi ad hobbies (da pronunciarsi alla “fracchia”) ma che la fame di conoscenza e curiosità mi fa apprendere in un lasso di tempo sempre più ristretto. E che immancabilmente dopo poco mi stufano. E allora vorrei fare altro….ed eccomi nuovamente in mezzo a quel listone di cose da fare. Mi deciderò un giorno o l’altro di metterlo almeno in ordine alfabetico? Poi mi sveglio una mattina. Come questa. Per non vedere nulla intorno. Una spianata di terra verde, avvolta dalla nebbia. Qualche filo di fumo che sale dalle braci. Tutto da ricostruire. La penombra, accentuata dalla pioggia che copre quell’odore di erba bruciata. Senza la voglia di fare un cazzo. A tal punto di non avere nemmeno la voglia di non fare un cazzo.
F.

 
 
 

Sorelle

Post n°6 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da faxfabrizio

Ipercoop, reparto alimentare, scaffale dei legumi. Sono in piedi davanti a 10 tipi di fagioli. Borlotti, cannellini, di spagna. E io, con tutta l’aria di un intenditore di fagioli di cui sono capace, cerco di fare calcoli a mente tra quale scegliere per miglior rapporto qualità-prezzo. Intanto mi scorre davanti agli occhi la scena di “trinità” che divora una padellona di fagioli e beve 1 litro (dico, un litro) di vino in 12 secondi come fosse acqua, e sorrido. Mi sembra di riuscire a vedermi “da fuori”. In piedi, dritto come un albero con un punto interrogativo enorme sulla testa. L’espressione inebetita di chi sta pensando ad una cazzata divertente e crede di essere solo davanti allo specchio di casa. Rientro nel mio corpo e sento ridacchiare dietro di me. Mi giro, quasi infastidito di esser destato dai miei profondi pensieri e vedo lei, Barbara. Che mi guarda, ridacchiando con sua sorella Francesca. Si tengono sotto braccio e mi fissano con quello sguardo che più e più volte mi ha catturato. La vista si offusca e non vedo più nulla tutt’intorno, all’infuori dei suoi occhi. La risata, che in bocca ad altre sarebbe oltremodo fastidiosa, è musica per le mie orecchie. Non sopporto molto Francesca, ma in presenza di Barbara riuscirei a digerire anche il catrame. Esco nuovamente dal corpo, solo per un attimo e mi vedo più inalberato di prima, teso come davanti a due dobermann incazzati e l’espressione del viso che si è fatta decisamente da ricovero. Non ho parole nemmeno per dirle… Già, che cazzo dovrei dirle:”Senti Barbara, mi piaci un casino. Hai voglia di passare la notte con me?”. Anche se in verità basterebbero anche solo una ventina di minuti. Io sono sposato. Lei anche. Io conosco molto bene suo marito e lei conosce molto bene mia moglie. Mentre mi passano per la testa miliardi di pensieri simili a questo per contenuto, ma decisamente più osè, fino ad arrivare all’hard-core, mi rendo conto di non averle ancora salutate. Prendo l’iniziativa e mentre mi stanno per uscire di bocca i soliti convenevoli di saluti, mi chiede:” ti piacciono i fagioli?”. Il suo tono mi fa interpretare la cosa come una qualsiasi battuta da film porno. Mi ergo fiero e rispondo con tono macho :”Si”. Ma si può essere così cretini? La conosci da 15 anni. Ti piace da impazzire. Dai suoi comportamenti e sguardi hai capito (o hai voluto capire) che anche tu piaci a lei. Ha animato molti dei tuoi pensieri più porci. Hai l’occasione di dirle qualcosa di sensato, di accattivante, d’intrigante, che possa farle intendere che ti piace sul serio (nel vago caso non l’avesse ancora capito). E tu che rispondi? Si. SI???? Scusa ma che cazzo dovevo rispondere ad una domanda come la sua? Non saprei…ma sicuramente non un semplice “si”. Mentre litigo da solo, lei si avvicina e strusciandosi volgarmente sul mio fianco si sistema tra me e il carrello della spesa. Prende una confezione di borlotti. E abbozza una ricetta piccante, a suo dire afrodisiaca. Ma ascolto ben poco di quel che dice. Sono completamente catturato dal primo contatto fisico che abbiamo avuto e dal suo profumo. Nel frattempo Francesca si è avvicinata e accarezzandomi le mani, mi svela il segreto per il quale lei cucina meglio della sorella. Io sono vicino allo stordimento. Le parole mi entrano nel cervello. Ma il testosterone non gli permette più di comportarsi in modo razionale, impedendogli di metterle in ordine. Mi sento come quando da ubriaco ascolto il vociare dei locali pubblici. Fin quando in tutta questa nebbia, raccolgo la parola “erotico”. Uscita dalle sapienti labbra di Barbara. A quel punto stacco gli ultimi collegamenti che avevo con la realtà e vedo solo le labbra di Barbara che pronunciano “erotico”….”e r o t i c o”…. E mi trovo abbracciato a loro. Semi nudo. Le accarezzo. Le bacio. Mi baciano. Si baciano. Mi contendono e poi…….Mi sveglio. Tutto sudato. Sguardo alla sveglia: 7.29, tra un minuto suona. Sguardo a mia moglie, dorme abbracciata a mia figlia. Sguardo al fondo del letto, il piumone tirato su dal pisello come un tendone da circo (solite manie maschili). Mi alzo. Vado in bagno. Non riesco ovviamente a pisciare col pisello dritto, a patto di sdraiarmi pancia sotto, sulla tazza. Vado sotto la doccia. Mi masturbo? No, magari domani. No, domani vado in bici. Dopodomani? Devo guardare in agenda. Poi arriva l’acqua fredda…F.

 
 
 

Mondo musica

Post n°4 pubblicato il 05 Febbraio 2007 da faxfabrizio

A volte capita....anzi capita sempre più spesso, che qualcuno mi chieda:"che musica ascolti?". E io rispondo....rispondo....rispondo...."non saprei definire che musica ascolto, sempre che la risposta debba indicare un genere musicale". Parto dai miei sempre più lontani 14 anni quando, attraverso i doors e la lettura di "non one here gets out alive", mi avvicino alla musica fine '60 inizio '70 (che forse si potrebbe definire "POP"). Quindi doors, janis joplin, lynyrd skynyrd, eagles, king crimson, pink floyd, creedence clearwater e jimi hendrix. E attraverso le corde della sua chitarra, approdo a toni più "duri". A quel blues che si sta trasformando in hard rock con i led zeppelin, deep purple, AC-DC, black sabbath. E attraverso questi ultimi due che le chitarre e le batterie (che suono già da anni) si fanno più veloci. Ed eccomi nel mondo metal (con qualche eccezione punk). Quindi tutta quella sfilza di nomi orrendi e tenebrosi che colorano (di nero) il mondo del metallo: iron maiden, overkill, helloween, misfits, anthrax, metallica, pantera, ramones, cult, marylin manson, seputlura, megadeth...oddio sono talmente tanti che non riuscirei neppure a elencarli tutti. Poi il troppo frastuono mi porta ad ammorbidirmi un pochino col nu-metal, dopo una meritevole parentesi grunge con alice in chains, soundgarden, pearl jam e ovviamente i nirvana. Ed eccomi in un mondo completamente nuovo. Ritonelli rappati, e chitarre che suonano lo stesso riff di 3 secondi per minuti interi. No! Non fa proprio per me, meno male che ci sono i Korn a tenermi sveglio. Ma ormai mi sento tradito, smarrito e cado in preda al panico. Approdo così alle rive jamaicane del raggae di Shaggy, Africa Unite e di un certo sig. Marley. La cura funziona, anche se nel frattempo esploro altri generi (gorillaz, muse, placebo) e dopo una lunga degenza in quest'isola (comprese quelle strane sigarette dal piacevole effetto) guarisco! E trovo dinuovo il coraggio di presentarmi nel reparto metal del negozio di dischi preferito. Conosco così gruppi "nuovi" come system of a down, fear factory, slipknot, type 0 negative. Ma la ferita non si è ancora rimarginata e le tracce sull'ipod sono raccolte per stati d'animo, piuttosto che per genere o per nome. E ogni tanto appordano nel mio lettore mp3 album di ben harper, macy gray, joss stone (queste due perchè forse mi ricordano janis joplin), sting.... E chissà quanti me ne sono dimenticati, consapevole che qualcuno l'ho voluto dimenticare. Ecco, diciamo che questo è un riassunto veloce, anzi velocissimo di quel che suona nelle mie orecchie. Secondo voi è possible chiudere tutto questo in un genere? Come faccio a rispondere alla domanda "che musica alscolti?". Tutte le volte dovrei fare 'sto pippone? Succede invece il contrario, quando mi chiedono "qual'è la tua canzone preferita?". A questa domanda una risposta sono sicuro di darla correttamente:"Natural Mystic, bob marley". Non sono certo che sia la mia preferita, ma sicuramente è quella che mi fa rilassare mentalmente e fisicamente, mi fa prendere coscienza di ciò che mi circonda e di me stesso, delle mie potenzialità ma sopratutto dei miei limiti, insomma mi fa stare bene in assoluto. F.

 
 
 

Lunedì

Post n°3 pubblicato il 05 Febbraio 2007 da faxfabrizio

Altro giro, altra corsa sìori. Affrettatevi gente….Non è per fare il genio, ma oggi è lunedì. Lo sottolineo solo per chi non se ne fosse ancora accorto. Vuoi perché sta ancora dormendo, vuoi perché è ancora stordito dal fine settimana, vuoi perché NON vuole ancora accorgersene, insomma ognuno per i cazzi suoi. Ma per tutti è lunedì.Il giorno che per la maggiore è il peggiore. Non perché ha un nome stronzo. Non perché il sole sorge prima degli altri giorni. Non perché c’è più traffico per le strade. Ma semplicemente perché è il primo giorno dopo “la licenza di 48 ore”. Eppure anche il lunedì ha i suoi lati positivi. Volete mettere il gusto orribile dei primi caffé, dopo che la macchinetta dell’ufficio si è incrostata di calcare per due giorni? Volete mettere la prima cagata della settimana. Quella che spurga tutte le schifezze mangiate (ma soprattutto bevute) nel week-end. E che nella maggior parte dei casi, a causa del cambio d’ora biologica, è la prima da venerdì. Volete mettere il rincominciare a mettere le crocette per il conto alla rovescia per il prossimo week-end? Volete mettere il sopportare l’alito orribile della segretaria che ieri sera si è divorata la bagna caoda (vedi ricette regionali) della nonna? Eppure fino a venerdì la consideravate un bel fighino, meritevole di attenzione e anche….perchè no, di una mezz’oretta di intimità. Volete mettere il ritrovare i malumori della tua responsabile, rinnovati dalla sua totale astinenza al sesso (e non per sua scelta, come vuol far credere). Volete mettere il pc che misteriosamente non si accende per l’intrusione di un virus sabato notte (eppure sabato notte non ero certo qui a esplorare siti osé). Volete mettere il respirare l’odore inspiegabile, di sudore trascurato dalle ascelle del tuo capo ufficio (già di lunedì), proprio a fianco a te in un meeting, con il dubbio atroce che possano attribuirlo a te. Volete mettere il partecipare ad un meeting (quello di prima) con fornitori tedeschi, che parlano esclusivamente tedesco di cui tu non comprendi una fava. E in più state ancora pensando alla splendida scopata con vostra moglie ieri pomeriggio. Volete mettere……ebbasta! Hai rotto le balle! E’ un quarto d’ora che ci stai spaccando il ciccio con tutti “questi aspetti positivi” del lunedì. Hanno finito di bere il caffé quei tedeschi del cazzo? Si? Allora torna dentro e sorridi. Contento e disponibile. Mi raccomando…sorridi…F.


 
 
 

Già trent'anni?

Post n°2 pubblicato il 02 Febbraio 2007 da faxfabrizio

Fletto i muscoli e sono nel vuoto…. Gli amanti di rat-man sanno benissimo cosa voglio dire, ma…la situazione è reale, non sono “chinato” su un foglio da schizzi. Sono qui seduto davanti a questo monitor, con i peperoni sullo stomaco che non riesco a digerire, ma che la gola evita sempre di ricordarmelo prima di mangiarli.30enne, anzi per dirla tutta gli anni sono 33. Padre, marito e forse anche uomo. Eppure sono qui davanti a chiedermi :”…ma che cazzo ci faccio qui?”, e meno male che quella figura sfocata riflessa nel monitor lcd non mi risponde, forse per educazione o forse perché ritiene che non ne valga neppure la pena sprecare parole… Ah! Ora ricordo. Il blog. Il consiglio di mia moglie :”fatti un blog, così oltre che alla posta elettronica e giochini, sfrutti internet non solo per cercare immagini osè su google”. Comunque non è il caso, né il momento, né la sede (almeno per ora) di avere crisi esistenziali. Ma ho il bisogno di far sapere che in un lampo sono trascorsi almeno 15 anni, ragazzi! E io che a 17 volevo a tutti i costi averne 18. Oggi che ne ho 33, ne vorrei avere ancora 18. Si tratta di una sindrome sconosciuta o non sono ancora cresciuto? Volevo la barba, che non cresceva. Adesso mi sono rotto le balle di raderla e non la vorrei più. Gonfiavo la pancia per evidenziare che i galloni d’alcool che trangugiavo mi allargavano lo stomaco. Ora faccio km di mountain-bike per farla calare quella cazzo di pancia….questo vuol comunque dire che qualche differenza c’è. Dovrei rendermene conto. Eppure ricordo questi anni come uno solo…. In cui sono successe però molte (troppe?) cose. Fine della scuola, servizio militare, lavoro, ancora scuola, ancora lavoro, matrimonio……e poi finalmente sono diventato papà. Ma ancora mi eccito con i filmini di Edwige Fenec, anche se (per fortuna) non corro più in bagno a riempire km di carta igienica di liquido seminale. Leggo fumetti e guardo, divertendomi ancora un mondo, tutti i film trash anni ’80 che riesco a trovare in quei canali tv impossibili, tra un 199.. e l’altro. Rido come un matto con i film di Bud Spencer e i vari Fantozzi. Lo so di non essere normale. Ma normale rispetto a cosa? Cosa e chi è normale? Per normale s’intende ciò che è moralmente lecito o ciò che l’indifferenza ha fatto divenire lecito. Lecito? Lecito rispetto a cosa? Cosa e chi è lecito?.........tunk! Meno male che mi è arrivata una barottata (in piemontese, in italiano sarebbe “bastonata”) in testa, altrimenti non mi sarei più fermato. Felice di essere tra voi, gente. Si è fatto tardi. Che ora è? …Trentanni? E  perché non mi avete svegliato prima…….F.

 
 
 

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