Creato da carancini il 13/11/2014
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« Mafia Capitale: bilancia...Un pensiero inaspettato ... »

Anna Frank al centro di una guerra di diritti d’autore

Foto di carancini

Dalla nostra corrispondente Bocage ricevo e traduco:

Ecco il dilemma:

  • O il "Diario di Anna Frank" ha per autrice Anna Frank, e l'opera ricade nel pubblico dominio nel giro di 13 mesi ... e finisce il grande affare ...

  • Oppure è stato scritto dal padre Otto Frank e i diritti di sfruttamento saranno prolungati fino al 2051 ...

Lasciamo che siano i nostri corrispondenti a trovare la risposta giusta. Ed ecco l'articolo del "Libre Belgique" del 19 novembre:

http://www.lalibre.be/culture/livres/anne-frank-au-cur-d-une-guerre-de-droits-d-auteurs-546c79323570243a9f3d9764

Anna Frank al centro di una guerra di diritti d'autore

"Il Diario di Anna Frank" avrà segnato generazioni di lettori. Pubblicato nel 1947, questo racconto autobiografico diviso tra la spensieratezza dell'adolescenza e l'orrore della seconda guerra mondiale s'interrompe prima del decesso dell'autrice nel campo di Bergen Belsen. Ma ecco, il tempo passa ...

Tra esattamente 13 mesi, l'opera sarà di pubblico dominio, come ricorda "Le Soir" nell'edizione di mercoledì. È la regola in materia di edizioni, in Europa: "I diritti di sfruttamento esclusivi di un'opera scadono l'anno che segue i 70 anni dal decesso dell'autore", precisa il quotidiano.

Problema: Il Diario di Anna Frank" è un libro particolare sotto più di un punto di vista. Questo prezioso documento storico ha in effetti due autori. Anna Frank, certo, ma anche suo padre Otto, che si è preso cura della pubblicazione e dell'edizione. Perché il signor Frank, deceduto nel 1980, HA AGGIUSTATO IL TESTO ALLA SUA MANIERA [sottolineatura di Bocage]. È per questo che la Fondazione Anna Frank (AFF), che detiene i diritti del libro, ritiene che Otto Frank sia coautore. Secondo questo punto di vista, i diritti potranno dunque essere prolungati fino al 2051!

Dietro questa battaglia giuridica, sinonimo di introiti finanziari, si nasconde anche una questione più delicata. Se il Diario porta ancora del denaro alla AFF, l'associazione afferma che il suo primo scopo è di proteggere un'opera che essa considera "sacra" e CHE È SPESSO IL BERSAGLIO DI CRITICHE DA PARTE DEI NEGAZIONISTI ... [sottolineatura di Bocage].

FINE DEL MESSAGGIO DI BOCAGE

Mio commento:

Sergio Luzzatto, che è uno storico di vaglia, a suo tempo ha scritto:

«La conoscenza storica si nutre di tutto, perfino di negazionismo. Al riguardo un ultimo esempio, relativo ai diari di Anne Frank. Durante gli anni 80, soltanto certe accuse - ideologicamente abiette, ma filologicamente acute - del professore francese Robert Faurisson (il pioniere del negazionismo europeo) spinsero la Fondazione Anne Frank ad approntare un'edizione critica dei diari, che consentì di fare piena luce sulla ricchezza dei manoscritti lasciati da Anne»[1].

Non si capisce qui il motivo per cui le accuse di Faurisson, se davvero sono "acute" come riconosce Luzzatto, sarebbero anche "abiette". Abietto, in realtà, dovrebbe essere considerato il comportamento di Otto Frank se è vero, come riconosce il "Libre Belgique", che costui "ha aggiustato il testo alla sua maniera".

Ma poi, perché un padre dovrebbe "aggiustare alla sua maniera" il diario della figlia?

Forse perché anche lui era tutt'altro che insensibile alla questione degli "introiti finanziari"?

Tutto ciò mi sembra un buon motivo per riproporre (e approfondire) la questione dei fatidici Diari: suggerirei di mettere a confronto le due tesi contrapposte, quella (censuratissima) del prof. Faurisson - con la lettura del (quasi introvabile, in italiano) È autentico il diario di Anna Frank?[2] - e quella del prof. Luzzatto, autore della Prima lezione di metodo storico[3].


[1] Shoah vera o falsa? Non si decide per legge: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2010-10-17/shoah-vera-falsa-decide-063906.shtml?uuid=AYI6D3aC

[2] http://www.graphosedizioni.it/faurisson.htm

[3] http://www.treccani.it/scuola/itinerari/un_libro/rec_332.html

 
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