Creato da LORISMANIA il 19/05/2012
tutti uniti sotto un unico cielo trapunto di stelle...
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

lubopoLORISMANIAoranginellamary.dark35cuorevagabondo_1962VOLUTA_MENTE_IOmaresogno67Fanny_WilmotSky_Eagleciaobettina0piccola_principessa5GiuseppeLivioL2robi19700sognatric3soltanto_unsogno
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

Amo il bacio che non ho dato...

Post n°42 pubblicato il 20 Dicembre 2012 da LORISMANIA
Foto di LORISMANIA

Amo il bacio che non ho dato

 

La canzone dell'amore perduto . Mi cantavo sottovoce: “ricordi, sbocciavan le viole con le nostre parole – amore non ci lasceremo mai – mai e poi mai – Vorrei dirti ora le stesse cose – ma come fan presto amore ad appassire le rose – così per noi l'amore che strappa i capelli è perduto ormai – non resta che qualche svogliata carezza e un po' di tenerezza”. Le parole continuano: “e quando ti troverai in mano – quei fiori appassiti al sole di un aprile ormai lontano – li rimpiangerai – ma sarà la prima che incontri per strada – che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato – per un amore nuovo”. Due canzoni stupende di due poeti: Fabrizio De André e Luciano Ligabue. Trasudano di emozione e sentimento. La difficoltà di tener viva la prima e di far crescere il secondo. Ci si lascia per la delusione di aver visto svanire la fiamma iniziale e si va a riaccenderla da un’altra parte, salvo imbattersi nella dolorosa scoperta che il ciclo si ripete, secondo un copione già scritto. Primo atto: gli approcci, gli abbracci, i progetti. Secondo atto: gli sbadigli, i tradimenti, i sensi di colpa. A quel punto scende il sipario e certe volte nemmeno quello: si resta sul palco a recitare una trama stanca, in attesa di colpi di scena che non arrivano mai. Tutto parte da una verità che facciamo fatica ad accettare: la passione      (l'amore che strappa i capelli), dura poco. E tutto parte da una bugia che facciamo fatica a rinnegare: la passione non è il vero traguardo finale dell'amore. È soltanto la spinta che mette in movimento la slitta su cui ogni coppia è seduta. Ma perché la slitta arrivi a valle senza sfracellarsi è necessario che lungo il percorso i due atleti sincronizzino i movimenti e abbiano “capito per bene il termine insieme”, senza girarsi di continuo a rimpiangere le “briciole che restano dietro di noi”. Il “bacio mai dato” di De  André sembra sempre il più bello, ma se lo avessimo dato, anch'esso dopo qualche tempo si sarebbe tramutato in briciole.

La spinta della passione finisce, prima o poi. A quel punto ciò che permette alla coppia di non perdere velocità e di non limitarsi a “qualche svogliata carezza e un po' di tenerezza” è la forza del progetto comune. Come canta Ligabue, “ci si sceglie per farselo un po' in compagnia – questo viaggio in cui non si ripassa dal via”. La pista è piena di buche: si sbanda, ci si stacca, si ha la sensazione di essersi persi, ed “è un peccato per quelle promesse oneste ma grosse” (amore non ci lasceremo mai, mai e poi mai) che all'improvviso sembrano finte, dettate solo dagli ormoni che danzavano ancora impetuosi, nel momento in cui le pronunciammo.

Eppure. Se i due Io avranno saputo diventare un Noi, resisteranno a tutto, anche alla morte apparente dei sogni assoluti della giovinezza. E li faranno risorgere in modo nuovo, perché non esiste un solo modo di amarsi e la passione evolve nel corso della vita, si infila lungo sentieri sconosciuti, perde violenza, ma acquista profondità. Come conclude Ligabue, “l'amore conta: - conosci un altro modo per fregar la morte?”.

Io francamente no. Infatti la parola “Amore” deriva dal sanscrito A-mor, che significa : “oltre la morte”.

Le canzoni finiscono, ma il silenzio può non essere sempre un peso insopportabile. Se la musica è il linguaggio degli angeli, il silenzio è quello degli dei. Basta saperlo ascoltare...

 

 

 

 
 
 

LED ZEPPELIN - LONDON 2007

Post n°41 pubblicato il 18 Ottobre 2012 da LORISMANIA
Foto di LORISMANIA

E non poteva che essere così, ovvero un'apoteosi di emozioni legate ai ricordi più belli della storia del rock, anni 70. Ieri sera ho assistito all'ultima vera riunione dei Led Zeppelin in oltre trent'anni di storia. Un concerto che con ogni probabilità rimarrà un'evento storico perché si porrà la parola fine al sogno di rivederli ancora insieme su un palco.

Venti milioni di richieste per solo diciottomila posti disponibili e mio figlio ed io ieri sera eravamo in pole-position per la volata più entusiasmante di questi quattro motori rombanti datati ma indomiti sul palco dove non hanno lesinato nulla pur di regalare meraviglia.

La meraviglia nell’ammirare quattro musicisti unici, legati da un’alchimia tutta particolare, esibirsi come se il tempo si fosse fermato, ribadendo ancora una volta cosa significhi allestire un vero rock show. Se non fosse per qualche ruga o capello bianco, potremmo dire che i Led Zeppelin siano rimasti quelli di un tempo, quelli che i più giovani di noi possono solo ammirare in vecchi filmati.

. Se poteva esserci il rischio di una performance in punta di dita, da parte di musicisti entrati nel mito ormai non più giovanissimi, basta accorgersi del sudore che bagna il volto (e la camicia) di Page, per rendersi conto che i Led Zeppelin sono saliti sul palco dell’O2 Arena di Londra per scrivere un nuovo capitolo della storia del rock, con due ore scarse di concerto sostenute da un ritmo incalzante, con rarissime e brevi pause tra un brano e l’altro, senza risparmiare un grammo di forza o voce.

Grazie per questo ultimo regalo da custodire gelosamente come una vera chicca.

 
 
 

Riflessioni , pensieri e buoni propositi

Post n°40 pubblicato il 17 Ottobre 2012 da LORISMANIA
Foto di LORISMANIA

Sempre più spesso il matrimonio dà vita all’unione di due 1 che non si fondono mai in un 2. A una convivenza fra singoli, allergici a qualunque dovere che costringa la libertà individuale al servizio di un valore ritenuto inconciliabile con i ritmi e le necessità dei tempi moderni.

Qualcuno diceva che nel matrimonio non si è fedeli a una persona ma ad un’istituzione.

In un mondo dove le parole hanno perso qualsiasi aggancio con i comportamenti concreti, (il lavoro è flessibile e gli oggetti devono durare poco per stimolare il consumatore a fare nuovi acquisti), diventa difficile pretendere solo dagli innamorati il respiro dell’eternità.

Eppure è di quel respiro che è fatto l’amore. Che non si presenta in offerta speciale,né pagabile in comode rate. Ma ti investe con la sua potenza misteriosa, eco di vite e dimensione lontane che stimolano un impopolare bisogno di profondità.

Quando ci si sposa e si è toccati dall’amore ci si pensa sempre a quella risposta conservatrice e rivoluzionaria all’ultima riga delle favole. Quel “vissero felici e contenti” che da piccoli ci sembrava una postilla marginale, ma che col tempo abbiamo capito essere la favola vera.

Molto più difficile da realizzare delle peripezie legate alla conquista.

 
 
 

per ridere ancora insieme...

Post n°39 pubblicato il 12 Ottobre 2012 da LORISMANIA
Foto di LORISMANIA

Nel cortile di un convento, alcune suore vanno su e giù in bicicletta ridendo e facendo molta caciara.

All’improvviso arriva la Madre Superiora e le rimprovera: sorelle, o fate più piano o rimetto i sellini alle biciclette!

 

 

Un uomo di 80 anni nella vasca da bagno, guarda in mezzo alle gambe e dice: neanche quando stai per annegare alzi la testa…

 

 

Due membri maschili si incontrano: ciao, andiamo al cinema? L’altro: a vedere che cosa?

Un bel film porno.

No! Ma neanche per sogno, non ho nessuna voglia di passare due ore in piedi!!!

 

 

Una mortadella guarda dritto negli occhi un coltello e gli chiede: Ma tu nei miei confronti cosa provi?

E il coltello risponde: Affetto…

 

 

In una stanza abbastanza grande ci sono un pene ed un sedere. Il sedere dice al pene: - ascolta, ma quanti siamo in questa stanza? Beh, siamo io e te! – Allora perché continui a spingere?

 

 

Un lattino dice ad una lattina: me lo dai un bacino? La lattina: Sì, ma senza linguetta!!!

 

 

A seguito di un litigio, marito e moglie non si parlano più. Per orgoglio nessuno vuole cedere per primo. Ad un tratto il marito si ricorda che deve alzarsi alle 5 del mattino successivo per prendere l’aereo per un appuntamento di lavoro molto importante. Prende un pezzo di carta e scrive: “svegliami alle 5, devo prendere l’aereo”, e lo mette bene in vista. L’indomani mattina, si sveglia alle 9. furibondo si alza e vede un foglio sul suo comodino dove legge: “sono le 5, alzati”.

 

 

Un uomo legge il giornale e dice alla moglie: sapevi che le donne utilizzano 30.000 parole al giorno e gli uomini solo 15.000?

La donna risponde prontamente: “è facile da spiegare, visto che agli uomini bisogna sempre dire due volte la stessa cosa.

L’uomo si gira verso di lei e dice: “ cosa?”

 

 

Chi semina raccoglie, ma chi raccoglie si china… e a quel punto è un attimo…

 

 

Ho avuto sfortuna con le mie due mogli. La prima mi ha lasciato, la seconda…no!

 

 

Due milanesi si recano a Roma. Uno dice all’altro: - senti, prendiamo un po’ in giro qualche romano teruun!?

Vedono un vecchietto seduto su una panchina che legge il giornale. Si avvicinano e uno gli dice: “senta signore, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?”.

Il vecchietto li guarda e risponde: “ se sete venuti a rompe er cazzo sete arivati, ma se dovete annà affanculo a voja a camminà!!!

 

 

Sono andato tre volte in vacanza e tutte le tre volte mia moglie è rimasta in cinta…

La prossima volta la porto con me, ho deciso!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Regalatevi un sorriso... :-)

Post n°38 pubblicato il 15 Settembre 2012 da LORISMANIA
Foto di LORISMANIA

Un motociclista sta procedendo in autostrada ad alta velocità e vede da lontano un puntino che sta procedendo in senso contrario sulla sua traiettoria, mo non fa in tampo a rendersi conto di cosa sia quando….Stumpf!!! sconto frontale con un passerotto che andava contromano.  Il motociclista che è un animalista convinto rallenta subito, si ferma e torna indietro a cercare il povero uccellino. Lo trova finalmente tutto tremolante con le ali ribaltate, gli occhi mezzo stralunati e sconvolti, ma ancora vivo. Lo prende con infinita dolcezza, apre la cerniera e se lo mette sul petto. Lo porta a casa, magari rinviene dice fra sé.  A casa ricorda di avere una vecchia gabbietta dove una volta teneva un canarino. Prende un po’ di ovatta, lo adagia dolcemente…ma…se di notte gli viene fame?...prende un po’ di pane e lo mette in un angolo della gabbia. E…se gli viene sete? Prende una tazzina, la riempie d’acqua e la mette dentro. Poi chiude la gabbia perché svegliandosi non giri al buio e gli scappi.E’ notte…..ad un certo punto il passerotto comincia a muoversi, apre un occhio….apre l’altro....penombra….vede le sbarre-…pane….acqua....- “ Porca passera!....vuoi vedere che ho ammazzato il motociclista e mi hanno messo in galera.???”.

Due concertisti, uno milanese e l’altro napoletano, si incontrano nella sala da thé di un noto ristorante.

                     Il milanese racconta:

Ieri sera ho tenuto un concerto alla Scala. Appena ho finito di suonare l’ultima nota, c’è stata un’ovazione generale, lanci di fiori sul palco, applausi, standing ovation…..

Quello che mi ha fatto più piacere è che il sindaco Pisapia è salito sul palco, mi ha stretto la mano e mi ha detto:

“Complimenti!  Lei  ci ha commosso! Persino la Madonnina ha pianto!”

                   Il napoletano risponde:

“Anch’io ho tenuto un concerto ieri sera al Vaticano. Appena ho finito di suonare l’ultima nota, solita ovazione, lancio di fiori, applausi, standing ovation…….

Ma quello che mi ha stupito è che si è aperta la porta in fondo ed è entrato Gesù, è salito sul palco, mi ha stretto la mano e ha detto:

“Complimenti! Tu sì ca suone bbuono!

No comme a chillu strunz’ e milanese ca’ fatt’ chiagnere a mammà!”

 

 

Tra padre e figlio nomadi:

-          Figliuolo, come sei messo in matematica?

-          Bene! Fammi pure qualche domanda!

-          4x4?

-          Un fuoristrada

-          3x2?

-          La Standa o un Supermercato

-          C’è un campo con 200 meloni e ne prendiamo 100. Cosa ci resta?

-          Un altro viaggio!?!

 

 

Con le donne sono sempre stato un disastro.Da piccolo, quando si giocava al dottore, a me toccava guidare l’autoambulanza!

 

 

 

 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963