Creato da casadecolmeia il 17/08/2010
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« La tendaAl di là del conosciuto »

La mia baia

Post n°3 pubblicato il 24 Agosto 2010 da casadecolmeia
 

Una baia che si apre improvvisa davanti a me, un mare di onde vivaci che frangono su una scogliera di bianchi massi naturali, che contorna, quasi a difenderla dalla vista, una spiaggia di velluto d'oro, chiusa ai due lati da promontori rocciosi di un impossibile color rosafucsia acceso. Dove sono finito? Che stranezza di colori...
Depongo sulla sabbia la cassetta di mogano che porto sempre con me, osservo il mare...un bel verde intenso, acqua  luminosa e trasparente. Mi guardo intorno...

Una ragazzina bionda scende da una barchetta di carta ...trascina la barchetta sul bagnasciuga, distende con cura foglio per foglio sulla spiaggia, stanca del lungo viaggio si siede sulla sabbia, anzi si sdraia quasi sui fogli e comincia a leggerli.
Mi avvicino curioso: sui fogli una mano ha scritto poesie.. solleva il viso e mi guarda con occhi perplessi, poi riprende a leggere.
Un'intuizione...i battiti si infittiscono...lei! Mi sembra di invadere il suo silenzio quando le sussurro timidamente:
- TI aspettavo...
Mi sento proprio stupido, e..se non fosse lei? ma la ragazzina mi guarda negli occhi, un sorriso lieve, mi tende la mano con un gesto morbido...stringo quella mano che ha il sapore della giovinezza.

Ci avviamo sul bagnasciuga con passi lenti, scrutando il mare. Davanti a noi, un pittore, uscito da un libro (*),  dipinge una tela con gesti lenti.    
La tela è immensa, spropositata. Il pittore dipinge la tela con l'acqua del mare, dipinge il mare con l'acqua di mare.
Ci avviciniamo curiosi.Ci guarda, ma non ci vede, continua la sua opera con cura: intinge il pennello nel mare,  pochi passi sul bagnasciuga e passa il pennello sulla tela, poi osserva con la testa da un lato, valuta la sua pennellata, esegue qualche ritocco...poi di nuovo pochi passi per bagnare ancora il pennello.     
Osservo il quadro  stupito, azzardo una domanda:
- Mi scusi,non capisco...lei sta usando un colore verde smeraldo...ma il suo mare è viola...il mare sulla sua tela è viola!                           
Continua la sua opera senza guardarmi..
-Io lo vedo così..               
Guardo ammirato: l'acqua del mare, verde, diventa viola mentre passa il pennello sulla tela, un viola impossibile, lussurioso, violento.       
-Mi perdoni, non vorrei importunarla, ma perchè usa una tela così grande? se viene un po' di brezza, anche leggera leggera, la strappa!                           
-Il mare è grande..non si può dipingere su una piccola tela...e poi qui la brezza viene solo quando la voglio....qui c'è sempre vento da nord.                           
-Scusi ancora...sa..tanto per parlare...ma il mare è tridimensionale, lei dovrebbe usare allora una tela a tre dimensioni!                       
Si gira..mi osserva a lungo.
-Lei non capisce niente: la terza dimensione a cui lei si riferisce, la profondità, gliela dò io..       
Capisco che il colloquio è finito, ma restiamo lì affascinati da quei gesti lentissimi, dai passi senza tempo che il pittore percorre tra la tela e il mare, il mare e la tela, un lento moto perpetuo sempre identico che muta il verdein viola. 
Poi sento la tua mano che mi chiama, mi strattona.
-Io non vedo niente - sussurri - vedo solo la tela bagnata...            
Il tuo  viso è preoccupato, gli occhi pieni di mare un po' delusi.     
-Vedrai molto presto...ancora i tuoi occhi non sono abituati, sei cieca...ancora un po' di pazienza e vedrai, capirai!  

Nel guardarla mi sono accorto che non è affatto una ragazzina...il viso dolce mi ha tratto in inganno...è invece una giovane donna.
Continuiamo a camminare lentamente lungo riva, concentrati sulle nostre mani strette l'una all'altra...ma... cos'è questa musica..da dove viene? un pianoforte...poche note...ripetute, lente...la sibemolle do...il mare!

Ancora qualche passo...davanti a noi un signore attempato uscito da un libro (*) osserva rapito l'onda che risale la spiaggia. Ci fermiamo ad osservare, discreti e attenti...l'uomo ha gli occhiali, scruta con molta attenzione il limite raggiunto dall'onda, prende appunti su un quaderno sgualcito, osserva, prende di nuovo appunti, osserva...un moto periodico come quello dell'onda. Non ho il coraggio di chiedere..ma ho capito ciò che fa...sì ho capito benissimo!
-Ti assomiglia" - mi sussurri.
-Chi?
-Quello lì...siete uguali!
-Ma che dici?
Guardo con attenzione l'uomo...mah..forse sì..vaga somiglianza...
-Sembrate gemelli -asserisci categorica.
-Cosa sta facendo?
L'onda risale sulla spiaggia, poi si ferma..ecco proprio in quel punto dove si ferma...dura proprio solo un attimo, poi sparisce, ma se uno riuscisse a fermare quell'attimo quando l'acqua si ferma..proprio quel punto, quella curva...è quello che l'uomo studia: dove l'acqua si ferma.
-Misura...misura la fine del mare.
-Ma se non ha strumenti..come fa a misurare?
-Misura con la mente, il più perfetto degli strumenti.
-Tu lo sai fare?
-Non sempre..sì..a volte sì
-M'insegni?

Ti insegnerò, certo...così come tu insegnerai a me la tua musica..perchè ormai l'ho capito, la musica esce da te! la sibemolle do...tu la esegui, tu la dirigi..ed è musica vera, reale...ancora il pianoforte tutto solo....la sibemolle do re do...un volto di giovane donna...un breve interludio di arpa...giovani onde frizzanti giocano vicino a riva...la sibemolle do re do la.. gli archi...la sibemolle do re do la sol, poi subito i fiati, trombe e tamburi...il mare si increspa di bianche lame spumeggianti...arpe e violini in un breve crescendo...la prima onda ripida frange sulla barriera...assolo di pianoforte...dolce migrazione di uccelli bianchi contro il cielo...riprende l'orchestra, attaccano i violini i violoncelli i contrabbassi...il mare gonfia, cresce ancora...i tamburi incalzano, esplodono in un rombo di tuono...acqua che tracima sulla barriera, acqua che risale la spiaggia,...tutti gli strumenti a corda a fiato a percussione la musica raggiunge un'intensità assurda ..l'onda che frange sulla scogliera invade il cielo di candidi spruzzi...ed è burrasca aspra e inebriante..è la musica del mare, il  respiro solenne dell'oceano mare.

Sta per scendere il tramonto sulla baia deserta, i personaggi del libro sono ormai scomparsi. Il mare ci regala l'ultimo smeraldo di verde prima del buio...ancora pianoforte solista...la sibemolle do re do la sol la....restiamo ancora lì, in silenzio, rapiti da quell'atmosfera surreale, mano nella mano...la tua musica ora è più rarefatta, lenta, tenera...convince il mare alla calma, alla meditazione...l'onda smorza la sua energia, si attenua...tra poco ci sarà mare lungo, quello caro ai poeti.

Mi guardi negli occhi, lasci la mia mano per prendere i tuoi fogli...ti metti a scrivere, ti concentri, la mia presenza ormai fuori dai tuoi pensieri.

Ti guardo ammirato, una nuova speranza nell'anima...e anch'io scrivo: una lettera...l'ultima! poi prenderò la scatola di mogano...sorrido al pensiero.

(*) Baricco, Oceano Mare...sempre lui   

 
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Commenti al Post:
CoMizia
CoMizia il 24/08/10 alle 21:29 via WEB
Anche la mia barchetta è attraccata nella tua baia così ben descritta da Baricco.Non ho letto il libro ,ma ne percepisco ugualmente l'atmosfera altamente onirica.Riporti un racconto che non è racconto, è sogno, è prosa, è poesia, è nuvola densa di parole e di rimandi emozionanti. Condivido questo giudizio che ho letto poco fa(mi sono documentata):" Baricco riesce a guizzare tra le parole come un pesce che scappa alla rete, è sublime ma mai fine a se stesso, è alto ma decisamente terreno, è teatrale, pittorico, pieno, -rosso- se volessi trovare un colore. Di cosa ci parla questo Oceano Mare? Ci sussurra, più che parlare, di una locanda che potrebbe esistere e non esistere, in bilico tra il mare e la terra... tra la realtà e la visione... i personaggi, tutti vari e profondamente diversi, passionali, arresi, ludici: bambini che sono angeli, angeli che son donne, donne che camminano scalze tra i tappeti bianchi del loro castello perchè hanno il cuore fragile come il cristallo, donne che avanzano in punta di piedi tra i ricordi di un amore e una colpa da espiare... E poi, poi ci racconta dell'uomo che "studia" dove finisce il mare e di chi cerca di dipingerlo questo mare, ma deve capire prima, prima dove stanno gli occhi... ci stanno preti, combattenti, uomini dall'anima persa, colpevoli e innocenti, tutti in un unico, immenso, grande coro, dove le voci si intrecciano e si annodano, si arrampicano dentro i pensieri di un lettore che rimane avvolto, avvolto dentro questo oceano mare, che restituisce, toglie, toglie e restituisce. Baricco è un autore diverso... rumoroso ma incantevole... finalmente qualcuno, in questi tempi di piattume intellettuale, che sappia davvero consegnare un piccolo capolavoro capace di sconquassare l'anima." Nel brano da te proposto trovo tutte queste suggestioni, immagini fuse nella musica, nell'atmosfera incantata del tramonto ;in questo momento il mare esplode nei suoi rossi più belli, convincendo alla *calma,alla meditazione...l'onda smorza la sua energia, si attenua...tra poco ci sarà mare lungo, quello caro ai poeti.* A questo punto,molto incuriosita,credo proprio che leggerò il libro... Buona serata,Lety^__^
(Rispondi)
casadecolmeia
casadecolmeia il 24/08/10 alle 22:33 via WEB
il libro è davvero bello e dai mille significati..ma quello che hai letto va al di là del libro..è la mia baia, dove si possono incontrare a volte anche personaggi di libri, oltre a persone reali...un grazie sincero
(Rispondi)
 
CoMizia
CoMizia il 25/08/10 alle 18:49 via WEB
Ora ho capito!Quel che ho letto non è scritto da Baricco ,ma da te!Vai oltre il libro,vivendo il mare e la splendida avventura che ti offre;ora sì che si fa interessante il racconto,anche perchè l'atmosfera è affatata e la scatola di mogano è l'allegoria del tuo vissuto...(sorrido al pensiero della creatura che la riceverà!)Buona serata,Lety^__^
(Rispondi)
Strega_Morgause
Strega_Morgause il 24/08/10 alle 23:46 via WEB
La tua baia è la mia isolachenonc'è, quando sono lì il mare costruisce mura d'acqua per il mio castello, inpenetrabili. Anche per me si fa viola anzi solo per me, perché una regina di sogni può vestire solamente di quel lussurioso colore, come lo chiami tu. E Baricco ...bello Oceano mare anche se preferisco Castelli di rabbia.
Una favola bella il tuo racconto querido, kisses +++ strega
(Rispondi)
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