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« VOTO E TOPABauxite »

Congo

Post n°11 pubblicato il 03 Ottobre 2010 da casadecolmeia
 

Lasciami dire...a te, sconosciuto uomo nero d'Africa che per una misera manciata di dollari percorri le foreste del Congo con un sacco di 50 chili addosso...e nel sacco c'è il "coltan" e il coltan è oro per costruire i telefonini a noi civili...non ti accorgi che stai morendo?
Stai morendo tu, uomo..e tutti quelli come te che raspano la terra a mani nude per riempire sacchi su sacchi...
Sta morendo la foresta, stanno morendo gli animali più amati.Svegliati uomo nero, ritrova la tua dignità calpestata.

L'Africa muore, il continente più bello muore, il deserto avanza dal nord a ritmi impressionanti, la deforestazione sempre più accentuata, alberi secolari dal legno pregiato tagliati e esportati per farci il tetto del più prestigioso yachtclub ligure, le guerre e i genocidi di intere tribù, i guerrieri bambini con un mitra vero per giocattolo e l'ammazzare come gioco, l'Aids che ha decimato uomini e donne, giovani e meno giovani.

Eppure lo chiamavano "mal d'Africa": veniva spiegato in mille definizioni che girano tutte intorno al termine "nostalgia", ma è troppo limitativa questa parola perchè se non l'hai provato sulle tua pelle non puoi capire.Ma avere il mal d'Africa significava anche amarlo, AMARLO quel continente meravigloso...ma ora?

Lasciami dire...a te amico nero, capotribù del villaggio di Akassa, a te che mi hai accolto con un inchino di benvenuto nel tuo villaggio nel delta del Niger, a te che mi hai accompagnato tra le umide viuzze del villaggio seguito da uno stuolo di bambini curiosi e sorridenti, tra fitti mangri che attenuano il caldo atroce che devi subire e le poche palme che ti danno l'olio di cui necessiti per sopravvivere. A te che hai visto la civiltà del petrolio e ti sei fatto comprare per pochi dollari, a te dico: guarda la pellicola oleosa che riveste il tuo fiume immenso, e rifletti amico nero, tu che mi offri cocacola come bevanda che sei costretto a bere perchè il tuo villaggio è circondato da migliaia di chilometri di acque fluviali e acquitrinose imbevibili a causa del petrolio. Guarda le tue splendide figlie che vanno a fare le serve e le prostitute agli uomini delle compagnie petrolifere...come puoi permettere questo? Svegliati amico nero, riprendi in mano la tua vita.

C'era una volta l'Africa, paradiso inimmaginabile prima dell'arrivo dell'uomo bianco, prima dello sfruttamento, della colonizzazione, dell'esportazione delle nostra supposta civiltà, dell'imposizione della nostra "grande democrazia" a popoli in cui la tribù era patria-famiglia-affetti-memoria-antenati.
Ora sta morendo...Africa addio! potrebbe essere il titolo di un film, e forse lo è, ma purtroppo è pura verità: il paradiso non c'è più!

 

Per chi non lo sapesse:

Il coltan è una specie di sabbia nera leggermente radioattiva formata dai minerali di colombite e tantalite dalla cui contrazione deriva il nome "coltan".
Dal coltan viene estratto il tantalio, un metallo raro, duro e resistente alla corrosione. E' usato per aumentare la potenza degli apparecchi riducendo il consumo di energia. Da componente indispensabile per la produzione missilistica e nucleare e per il settore aereospaziale, oggi è il "genere di prima necessità" più ricercato dai produttori di telefonia mobile. I cellulari per funzionare hanno bisogno dei microcondensatori al tantalio.
L'80% delle riserve mondiali di coltan si trovano in Africa e l'80% di queste sono in Congo (ex-Zaire), dove, nella regione orientale di Kivu, sono stati scoperti vasti depositi superficiali di sabbie ricche di coltan. 
Il coltan congolese è estratto da una massa di improvvisati minatori che scavano con pale e picconi o addirittura a mani nude il terreno per tirarne fuori la sabbia e portarla a spalla (anche per 50 Km attraverso la foresta come dimostrò non troppo tempo fa un documentario televisivo) ai centri di raccolta nella città di Goma e da lí in Rwanda.  Costosissimo sul mercato, rende ai minatori pochi dollari al sacco. Per nutrire questa massa di disperati, i cacciatori stanno sterminando la fauna selvatica.
Si stima che il trasporto sia quasi tutto illegale: i sacchi vengono caricati su piccoli aerei da turismo che atterrano ovunque ci sia una stradina sterrata o una pista improvvisata.In particolare, secondo una denuncia del WWF, due tra i luoghi piu' prestigiosi del nord del Paese sono in pratica devastati dall'estrazione del coltan: il Parco nazionale di Kahuzi-Biega e la riserva naturale di Okapi, la cui fauna è a rischio di estinzione. La popolazione di elefanti, ad esempio, è precipitata quasi a zero rispetto  ai circa 3.600 pachidermi censiti nel '96; nella sola parte settentrionale del parco di Kahuzi-Biega, sono rimasti meno di 200 gorilla; nel '96 erano il doppio.

Nell'aprile 2001 l'Onu, dopo aver preso atto che circa 1500 tonnellate del prezioso materiale erano state esportate illegalmente dall'Africa tra la fine del 1998 e l'estate 1999,  presentò un rapporto contro lo sfruttamento illegale dei giacimenti di coltan nel nord del Congo. Si stima che il traffico di coltan avrebbe fruttato ai guerriglieri circa un milione di dollari al mese, impiegati per finanziare la guerra contro il governo di Kinshasha.
Dopo la diffusione di queste notizie, diverse associazioni non governative belghe hanno lanciato una campagna di protesta con lo slogan ''niente sangue sul mio Gsm''.
Pensate che dopo il 2001 sia cambiato qualcosa? Sì...i minatori continuano a morire...

Per chi ne volesse sapere di più, basta digitare "coltan" su qualunque motore di ricerca.

 
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Dona240272
Dona240272 il 03/10/10 alle 21:31 via WEB
ho sentito che prossimamente su NAT GEO WILD trasmetteranno un documentario spettacolare riguardo grandi migrazioni di alcune specie di animali,un evento unico ecco il video di anteprima http://www.youtube.com/watch?v=0nhIS3Y685M
 
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